Sappiamo
che l’effetto finale più grave dell’acidosi
è proprio il tumore.
Ci sono due fattori sempre presenti
quando c’è un tumore, indipendentemente
dal tipo: un pH acido e la mancanza
di ossigeno, definita “ipossia”.
Questa è stata la grande scoperta di
Otto Warburg, premio Nobel per la Medicina
nel 1931.
I malati terminali di tumore sono in
genere 1000 volte più “acidi” delle persone
sane, hanno un valore di pH del sangue
molto basso perché in carenza di ossigeno
il glucosio si trasforma in acido lattico,
e questo abbassa il pH cellulare da 7,3
fino a 6 o meno.
I tumori non riescono a mantenersi in
un ambiente ricco di ossigeno e con
un pH superiore a 7,4; infatti ad un
pH di 8,5 nei tessuti connettivali le cellule
tumorali muoiono mentre le cellule sane
sopravvivono.

Se avessimo già una malattia potremmo fare
una prevenzione secondaria, cioè evitare
l’aggravamento delle nostre condizioni cliniche
o addirittura invertire l’effetto peggiorativo
delle stesse malattie.
L’unico metro importante per la salute
sarà il pH del sangue e dei tessuti, ovvero
quanto esso sia acido o alcalino.
Il livello del pH dei nostri fluidi interni
incide su ogni cellula del corpo e l’intero
processo metabolico dipende da un ambiente
alcalino. L’iperacidità cronica corrode
i tessuti ed arriva ad interrompere tutte
le funzioni cellulari perché interferisce
con la vita stessa.
Fra tutti gli equilibri che il corpo umano
si sforza di ottenere il più importante
è proprio quello acido-alcalino. Il corpo
umano è stato concepito per essere alcalino
e farà di tutto per conservarsi lievemente
alcalino, ma tutte le funzioni corporee
producono effetti acidi perché il corpo
è alcalino nella struttura e acido nella
funzione.
Questo significa che il corpo ha bisogno
di carburante alcalino (frutta e verdura),
mentre gli acidi sono il sottoprodotto di
tutta l’attività metabolica; se a tale attività
si aggiunge un enorme disordine alimentare,
si verifica la massiva iperacidificazione
di cellule, tessuti, organi e infine del
sangue, aprendo le porte alle patologie
croniche.
Quando il sangue si trova di fronte
ad un eccesso di acido comincia ad estrarre
i minerali alcalini dai nostri tessuti per
controbilanciarlo; se ce ne sono quantità
insufficienti nella dieta o nelle riserve
corporee potrebbero essere sottratti al
sangue (in questo caso si parla di ioni
sodio e potassio), alle ossa e alle cartilagini
(ione calcio), o ai muscoli (ione magnesio),
dove appunto questi elementi sono necessari.
Se il sovraccarico di acido oltrepassa
l’acidità sanguigna ’acido in eccesso viene
scaricato nei tessuti come deposito. Successivamente
il sistema linfatico deve neutralizzare
ciò che può, ma se esso è sovraccarico e
i suoi vasi non drenano correttamente, l’acido
si accumula nel tessuto connettivo.
Inoltre nella linfa liberare i tessuti
dall’acido significa riscaricarlo nel sangue.
In tal modo si innesca un circolo vizioso
di prelevamento di minerali ancora alcalini
con un ulteriore sovraccarico degli organi
filtro, che sono il fegato e i reni.
I più frequenti malesseri acuti o ricorrenti
derivano dalla mobilizzazione di minerali
alcalini nel tentativo di evitare la distruzione
delle cellule, oppure di permettere la disintossicazione
del corpo.

Acidosi
e Invecchiamento
Quando il corpo cerca di disfarsi degli
acidi attraverso la pelle si verificano
eczemi, acne, foruncoli, oppure nel tessuto
connettivo si verificano cefalee, crampi
muscolari, dolori, edemi, infiammazioni.
Tutti i sintomi cronici sono collegati
all’impossibilità di eliminare gli acidi.
Quando i residui acidi si accumulano nel
corpo ed entrano nel flusso sanguigno, il
sistema circolatorio cercherà di liberarsene
sotto forma gassosa (attraverso i polmoni)
o liquida (attraverso i reni).
Se ci sono troppi rifiuti acidi da gestire,
essi si depositano negli organi (cuore,
pancreas, fegato, intestino) o nei tessuti
grassi, formando polipi, cisti, calcoli
acidi, verruche, noduli, fibromi, ritenzione
idrica, tumori.

Questo processo di demolizione dei residui
acidi è l’invecchiamento, che conduce
alla fine alle malattie degenerative ed
ai tumori.
Tutto ciò è provocato dagli acidi alimentari,
che derivano da ciò che mangiamo e da ciò
che beviamo, dagli acidi metabolici, creati
dal nostro organismo in seguito alla trasformazione
in energia di quanto introduciamo con gli
alimenti e con l’acqua, e da quelli ambientali
che provengono da ciò che ci circonda (gas
di scarico, sostanze chimiche, coloranti,
conservanti e pesticidi).

Nel nostro organismo esistono miliardi
e miliardi di batteri e di funghi che svolgono
funzioni fondamentali per la nostra vita;
essi, se messi in condizioni di replicarsi
grazie al terreno acido del nostro corpo,
proliferano fino a creare situazioni patologiche
gravi, anche in seguito alle
scorie metaboliche che da essi stessi sono
prodotte e che sono residui acidi scaricati
nella circolazione sanguigna o all’interno
delle cellule.
I batteri e i funghi in replicazione
sono proprio la manifestazione di un ambiente
interno compromesso, causato da un’acidità
cronica.
Per invertire la situazione occorre
creare un ambiente interno alcalino, che
non sostenga lo sviluppo dei microrganismi.
Quando il corpo, infatti, passa dall’acidità
all’alcalinità, batteri e funghi bloccano
la loro crescita e ritornano a svolgere
la loro funzione fisiologica.
Per comprendere l’importanza di mantenere
alcalino l’ambiente del nostro corpo
basta ricordare che sono alcalini sia il
mare, dal quale si è sviluppata la vita
sulla Terra, che il liquido amniotico nel
quale eravamo immersi durante la gestazione.
Se paragonassimo il nostro corpo ad un
acquario, e le nostre cellule a pesci immersi
in un fluido che trasporta il cibo e rimuove
le scorie, non penseremo mai di sporcare
l’acqua del nostro acquario con sostanze
tossiche di ogni genere, come sostanze tossiche
o cibi acidi!
Avendolo fatto da anni, è arrivato il
momento di risolvere definitivamente il
problema.

Cambiare
l’acqua!
Dobbiamo ripulire il nostro ambiente interno.
I cibi di origine animale, quali carne,
pesce, uova, latticini, i cibi raffinati,
i prodotti lievitati, i cereali, i dolcificanti
artificiali, lo zucchero, l’alcool, il caffè,
il tè nero, le bibite gassate sono tutti
acidificanti.
Invece i vegetali crudi sono alcalinizzanti,
specie quelli verdi, che sono i cibi con
minore contenuto calorico e zuccherino e
con maggiore potere nutritivo. Lo sono anche
la frutta non dolce, il limone, il pompelmo,
le noci e i cereali germogliati.
Alcuni cereali come il farro, il grano
saraceno e il miglio sono poco acidificanti.
Tutti gli ortaggi sono incredibilmente
ricchi di sostanze nutritive e di antiossidanti,
forniscono tutte le vitamine, i minerali
micronutrienti che ci occorrono.
Anche gli acidi polinsaturi contenuti
in pesce, frutta e ortaggi sono importanti
per il nostro corpo e la loro assenza nell’alimentazione
arreca carenza nutrizionali e conseguente
degenerazione.
Essi vengono anche definiti AGE (Acidi
Grassi Essenziali), rafforzano le membrane
cellulari e la parete dei vasi sanguigni,
sono alcalini e neutralizzano gli acidi
introdotti nella dieta e in seguito all’attività
metabolica. Anche l’olio di oliva contiene
AGE, usati per l’energia cellulare.
Gli AGE rafforzano le difese immunitarie,
lubrificano le articolazioni, isolano
il corpo contro le perdite di calore, forniscono
energia, entrano nella produzione delle
prostaglandine (che proteggono contro le
malattie cardiache, l'ictus, l'ipertensione,
l'arteriosclerosi, le trombosi). Inoltre
aiutano a migliorare l’artrite, l’asma,
la sindrome premestruale e le allergie.

L'IMPORTANZA
DELL'ACQUA
Il nostro corpo è fatto per il 70% di
acqua alcalina, i nostri occhi per il 98%
e il sangue per il 94%.
Pertanto, noi dovremmo rifornire tutte
le parti del corpo di una grande quantità
di questo componente fondamentale. Ciò include
i cibi ricchi di acqua alcalina come gli
ortaggi verdi e la frutta, e la stessa acqua
alcalina ricca di elettroni con un PH 9,5.
Il 75% delle persone sono cronicamente
disidratate, cioè non assumono i 2 litri
di acqua al giorno che sono il minimo per
mantenersi in buona salute. In media
ogni persona ingerisce solo 1 litro di liquidi
al giorno, o anche meno, spesso sotto forma
di caffè, thè e bevande analcoliche che
praticamente “rubano” acqua all’organismo.
Addirittura il 10% delle persone riferisce
di non bere acqua per niente, e questo è
molto pericoloso se si pensa che l’adulto
medio perde giornalmente dai 2,5 ai 3 litri
di liquidi sudando, respirando, urinando,
muovendosi, dormendo. Se non si assume
acqua a sufficienza si ingrassa, perché
il metabolismo rallenta.
Inoltre siamo così poco sintonizzati con
i segnali di sete dei nostri corpi da interpretarli
come morsi di fame, il che vuol dire che
se non beviamo abbastanza, mangiamo troppo.
Se non assumiamo acqua aumenterà la ritenzione
idrica perché un corpo acido spinge acqua
nei tessuti per neutralizzare gli acidi
che vi si trovano.
Infatti l’organismo utilizza l’acqua
per neutralizzare gli acidi, per diluirne
l’eccesso e per rimuoverli dal corpo insieme
a tutte le tossine tramite l’urina, il sudore
e le feci.
Senza acqua a sufficienza il corpo diventa
troppo acido e passa in modalità di preservazione,
producendo solo tessuto grasso.
Basta solo una piccolissima quantità pari
al 2% di perdita fluidi corporei, come avviene
ad esempio durante un’ora di un’attività
fisica media perché ciò accada.
Oltre a ciò, la mancanza di acqua è
la prima causa del senso di fatica durante
la giornata, perché la carenza di energia
ci fa sentire stanchi e deboli. Una
perdita di acqua del 3% causa una discreta
perdita della forza muscolare, mentre una
diminuzione di acqua corporea del 4% provoca
confusione, problemi della memoria a breve
termine, difficoltà di attenzione e determina
un calo del 30% della capacità di svolgere
mansioni fisiche.
Un’ulteriore riduzione dell’1% del liquido
corporeo determina tachicardia e squilibrio
della termoregolazione corporea, mentre
il 7% di perdita di acqua crea collasso.
Nelle primissime fasi, la disidratazione
provoca ansia, irritabilità, depressione,
compulsione verso i dolci, crampi muscolari.
Quando diventa più consistente, si hanno
reflusso gastroesofageo, dolori alle articolazioni,
fibromialgia, stipsi e colite.
Ad una grave disidratazione sono connessi
asma, allergie, diabete, ipertensione, eczemi,
acne.
Fonte: Dott. Francesco Oliviero



Io per combattere l'acidosi biochimica
ho scelto acqua kangen
- 40 anni di esperienza sull'acqua buona,
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vitale è migliorata notevolmente,
sento proprio energia dentro di me, incredibile
ma vero, l'acqua kangen depurata, alcalinizzata
e ionizzata è veramente uno scacco
al re all'Acidosi e un fantastico rivitalizzante
per la salute e la mente....
Io amo quest'acqua, ora che l'ho provata
non potrei più farne a meno :-)

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alcalina garanzia di salute
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Ben Johnson
I
Benefici dell'Acqua Alcalina
L’importanza
dell’equilibrio acido-basico per la
nostra salute

Editore: Punto d'Incontro
Data pubblicazione: Ottobre 2013
Formato: Libro - Pag 192 - 12x17
Leggi
recensione
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Presentazione Completa e UNICA di ACQUA
KANGEN
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se non la fai, va bene ugualmente, leggiti
le informazioni che trovi su questo sito
e fai in modo di non doverti mai trovare
nella mia situazione...
Se come me decidi di salvarti la vita da solo...
Lo STATO ti volta le spalle, la SANITA'
ti volta le spalle.

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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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