Inquinamento
da metalli pesanti Metalli Pesanti e Malattie
Degenerative
I metalli
pesanti sono sostanze con cui conviviamo
quotidianamente, perché sono alla base
della composizione di molti organismi viventi,
ed anche del nostro stesso corpo.
Alcuni
di essi, però, sono potenzialmente molto
tossici, per cui se penetrano nell’ambiente
e quindi nel nostro organismo in dosi superiori
a quelle tollerabili comportano gravi conseguenze,
spesso letali.
In un rapporto
del 1979, l’Ente Governativo Americano per
la Protezione dell’Ambiente affermava che
i metalli tossici rappresentano un grave
problema per i Paesi Industrializzati,
in quanto largamente utilizzati in tutte
le attività produttive, dall’agricoltura
all’industria, al terziario avanzato.
A causa
di ciò queste sostanze vengono introdotte
nell’aria, nell’acqua, nella catena alimentare
e vengono quindi assorbite dall’organismo
umano.

Che
cosa si intende però per metalli tossici?
In realtà
non esiste un elenco univoco dei metalli
tossici poiché essi rientrano nella categoria
più generale e meglio definita dei metalli
pesanti.
Nella
letteratura scientifica vengono normalmente
considerati metalli pesanti i seguenti elementi:
alluminio,
ferro, argento, bario, berillio, cadmio,
cobalto, cromo, manganese, mercurio, molibdeno,
nichel, piombo, rame, stagno, titanio, tallio,
vanadio, zinco, ed alcuni metalloidi con
proprietà simili a quelle dei metalli pesanti,
quali l’arsenico, il bismuto ed il selenio.
Quando si
parla di inquinamento da metalli pesanti,
normalmente però ci si riferisce a quattro
di questi elementi, che sono i maggiori
responsabili dei danni ambientali, ossia:
il mercurio,
il cadmio, il piombo e l’alluminio.

La loro
tossicità è elevata sia per l’uomo che per
tutte le specie viventi perché si legano
con le strutture cellulari in cui si depositano,
ostacolando lo svolgimento di determinate
funzioni vitali, per cui gli organismi
spesso non sono in grado di eliminarli dal
loro interno.

MERCURIO
Il mercurio
scaricato nei bacini d’acqua, ad esempio,
viene frequentemente trasformato dai
batteri marini in ione CH3-Hg+, particolarmente
pericoloso perché facilmente assimilabile
da vegetali e plancton. In tal modo dai
primi anelli della catena alimentare,
il mercurio si trasmette via via ai pesci
più grandi, fino ad arrivare all’uomo.
L’eccesso
di mercurio provoca gravi intossicazioni,
la cui sintomatologia comprende insonnia,
nervosismo, perdita di memoria, ansia, depressione
fino ad arrivare ad effetti paralizzanti
e talora mortali. Lungo la catena, la
dose di concentrazione di questo metallo
aumenta, proprio perché gli organismi
non sono in grado di smaltirlo.
Analogo discorso
vale per gli altri metalli tossici.

CADMIO
Il cadmio,
la cui presenza nell’ambiente è dovuta
principalmente all’uso di fertilizzanti
chimici, alle aziende che fabbricano
batterie e Semiconduttori, al fumo delle
sigarette e agli inceneritori di materiali
plastici e gommosi, è ritenuto il responsabile
dell’insorgere di ipertensione, di disturbi
gastrointestinali e dell’apparato riproduttivo,
di forme di arteriosclerosi e di diverse
forme tumorali.

PIOMBO
Il piombo
che si riversa nell’ambiente soprattutto
da scarichi industriali e dalla combustione
di carburanti come la benzina tradizionale,
produce i suoi effetti negativi sia sulle
ossa, poiché viene incorporato in esse in
sostituzione del calcio, sia a livello di
processi chimici dell’organismo umano, poiché
è ritenuto inibitore della produzione di
numerosi enzimi. Inoltre al piombo si fa
risalire l’insorgenza di disturbi cerebrali
e di forme più o meno gravi di depressione.

ALLUMINIO
L’alluminio,
largamente utilizzato come materiale per
gli utensili da cucina, si diffonde
nell’ambiente e di conseguenza nell’organismo
umano, dalla raschiatura delle pentole,
dalle fabbricazione di lattine e altri contenitori
a base di alluminio, e tramite anche i farmaci
antiacidi di uso comune.
L’effetto
principale di una quantità eccessiva di
alluminio nei tessuti biologici è la comparsa
di disturbi neurologici, che nei casi
più gravi degenerano nel morbo di Alzheimer,
questo perché l’alluminio si deposita prevalentemente
nel cervello.
Inoltre
tutti i metalli pesanti tossici sono in
grado di penetrare la placenta e causare
gravi malformazioni al nascituro o inaspettati
aborti spontanei.
L’unico esame
chimico in grado di accertare intossicazioni
da metalli pesanti non gravi è il mineralogramma,
analisi di laboratorio che si può effettuare
su una piccola quantità di annessi cutanei
(capelli, peli ascellari, peli pubici, unghie).

METALLI
PESANTI E MALATTIE DEGENERATIVE
L’elevatissimo
inquinamento ambientale nel quale viviamo
mette a dura prova la capacità detossificante
del nostro organismo, il quale non ce
la fa più a fronteggiare un simile avvelenamento
e va in affanno con il risultato che
questi metalli pesanti rimangono imprigionati
nel nostro corpo provocando numerosissimi
danni.
La ricerca
scientifica ha ormai ampiamente dimostrato
che alcune patologie sono strettamente legate
all’inquinamento ambientale:
cancro,
Alzheimer, aterosclerosi sono solo un esempio
Il realtà
l’entità e la tipologia del danno provocato
dai metalli pesanti dipende dalla quantità
degli stessi e dalle sedi di accumulo
(ossa, fegato, rene, Sistema Nervoso Centrale,
tessuto adiposo).
In ogni caso
una caratteristica dei metalli pesanti è
quella di riuscire a bloccare l’attività
di molti complessi enzimatici con conseguente
danno metabolico ed energetico. Inoltre,
l’accumulo di metalli pesanti induce la
formazione di Radicali Liberi, molecole
chimiche estremamente pericolose per le
nostre cellule tanto da essere soprannominate
“killer cellulari”.
ALLONTANAMENTO
DEI METALLI PESANTI DAL NOSTRO CORPO: LA
TERAPIA CHELANTE
Ma esiste
un modo per allontanare i metalli pesanti
dal nostro organismo?
Esiste!
E si chiama
TERAPIA CHELANTE!
La TERAPIA
CHELANTE è una terapia che utilizza
delle sostanze chimiche (soprattutto EDTA,
acido etilendiaminotetraacetico) per “chelare”,
e cioè “afferrare”, come con le chele
di un granchio, i metalli velenosi e poi
portarli fuori dall’organismo.
Nonostante
il nome complicato, l’EDTA è una
sostanza abbastanza innocua e naturale,
simile all’aceto, che non viene comunque
assimilata ma viene completamente eliminata
dall’organismo, portando fuori con sé le
sostanze tossiche chelate.
Fonte: Biologonutrizionista.org

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La scoperta che le cellule della maggioranza
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e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
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La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
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La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Tumori:
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La
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La
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Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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