In
questa sezione troverai informazioni utili per capire
meglio il processo cancerogeno, i suoi punti forti,
i suoi punti deboli, i suoi meccamismi, inserirò
link a contenuti che ho incontrato nelle mie ricerche
notturne mentre mi nutrivo di informazioni per essere
sempre più consapevole della mia patologia, di
quel che sta succedendo al mio sistema immunitario,
biologico, cellulare, cardiovascolare, digestivo.
Ti segnalerò i libri che mi sono già letto
e quelli che ho in lista di attesa, cercherò
di illustrarti il mio cammino informativo, il mio apprendimento
giornaliero, non voglio insegnarti nulla, sono profondamente
ignorante in questo campo, non ho nulla da suggerirti,
tutto quello che faccio è a solo scopo condivisivo,
voglio mettere a disposizione di tutte le persone colpite
da patologie oncologiche le mie esperienze e la mia
sete di sapere, capire, approfondire.
Io sto cercando il bene
...
Ho
letto un libro molto interessante scritto da uno
dei migliori dottori americani. hiromi shinya il fattore
enzima..
il dottore, di origine giapponese
sostiene che l'odio porta stress e lo stress uccide
gli enzini che sono il fattore principale della
buona salute... chi odia
si sta distruggendo.
schema:
senso di felicità = i nervi parasimpatici prendono
il controllo su quelli simpatici = riduzione dello
stress = miglioramento dell'equilibrio intestinale
= messaggio attraverso il sistema parasimpatico
= trasmissione all'ipotalamo = equilibrio fisico
e mentale = maggior senso di felicità.
Condivido il pensiero
del dottore, perseguo il bene perchè sono certo
che questo mi farà bene.
Ne sono certo, quindi lo cerco e lo conseguo continuamente.
Voglio guarire, voglio riprogammare le mie cellule ma
anche il mio modo di sentirmi dentro.
io non vivo il mio carcinoma
come un nemico,
non devo sconfiggerlo in una BATTAGLIA
FRONTALE che sarebbe impari, io devo modificare il mio
modo di vivere per ripristinare l'equilibrio bio-cellulare,
devo spostare il mio sistema biologico da uno stato
acido ad uno il più alcalino possibile in modo
che la degenerazione cellulare del mio carcinoma si
interrompa, devo spezzare la catena del processo che
ha avviato la degenerazione delle mie cellule.
essendo
un carcinoma scarsamente differenziato è probabile
che il meccanismo si sia inceppato nei primi passaggi
cellulari, quando la cellula da staminale inizia un
processo stadiato che la porta a differenziarsi per
adeguarsi funzionalmente alla zona del corpo di appartenenza..
il cancro non mangia nulla, va solo ad occupare lo spazio
spettante a cellule sane e differenziate atte a svolgere
il processo dell'organo di competenza, cresce e porta
via spazio riducendo la funzionalità dellì'organo
nel quale risiede.
Ecco,
io devo interrompere questa crescita nonsense per evitare
che le cellule del cancro, cellule che non svolgono
la funzione dovuta, continuino la loro proliferazione-
Nella mia spasmodica ricerca
di informazioni ho capito alcune cose.
1) Il mio sistema immunitario
è il primo stumento ( immediato ) di contrasto
della proliferazione delle mie cellule cancerogene.
2) il 70% del mio sistema immunitario risiede nel mio
intestino
3) se stomaco, intestino e quindi fegato lavorano bene
tutto l'organismo lavora bene, il mio sistema immunitario
si rafforza, la mia mente li può seguire in un
meccanismo positivo, armonioso e ben organizzato
4 ) la mia mente gioca un ruolo importantissimo in questa
avventura estrema, se lei sta bene ed è positiva
lubrifica tutto il meccanismo bio-fisico, bio-cellulare
del mio corpo, se la mia mente sta bene il mio corpo
viaggia in armonia e al massimo dell'efficienza, se
la mia mente sta male il mio corpo non viene ben lubrificato
e tutti i meccanismi iniziano ad incepparsi..
5) la carne e il latte animale fanno male, MALE
6) la chemioterapia utilizza un metodo che non condivido,
per uccidre le cellule cancerogene avvelena anche quelle
sane, indebolisce il sistema immunitario, degrada tessuti,
stomaco, intestino, reni e fegato.
7) L'alcol fa malissimo, il fumo
fa malissimo, i cibi inscatolati fanno malissimo, lo
zucchero lavorato fa male, gli alimenti salati fanno
male, gli insaccati fanno malissimo, la carne, specie
quella rossa, fa malissimo, i cibi grassi fanno malissimo,
il latte fa male, i latticini stagionati fanno male
8) La frutta e la verdura, specie
crude, fanno benissimo, sono concentrati di vitamine
ed enzini, gli enzimi sono la mana del nostro sistema,
i cibi cotti perdono gran parte della loro efficienza,
più mangi crudo più ti nutri bene.
9) cercare di guardare il sistema
che ti circonda in maniera positiva fa bene, amare l'altrui
fa bene, rifuggere lo stress fa benissimo, incazzarsi
non ha senso logico, in ogni cosa c'è qualcosa
di bellissimo che troppo spesso ci sfugge perchè
presi da un sistema che ci distrae, il nostro successo
non nasce dal riconoscimento altrui ma dal benessere
interiore e il benessere interiore si persegue partendo
da una buona alimentazione, perseguire il benessere
interiore bay-passando un'alimentazione sana è
come mettere i buoi davanti al carro, tutto ha una logica,
ogni cosa ha i suoi tempi, la fretta è nemica
del benessere, volere è potere
10) mi sto bevendo un bicchiere
di latte di soia, ( buonissimo ) accompagnato da crakers
di soia -70% di grassi saturi...
è il mio spuntino della sera, non mangio mai
nelle due ore precedenti al sonno.
per questa sera mi fermo qui, il sito è in costruction
;-)
Motore di Ricerca Interno
Come potrete leggere
nella sezione "
Il mio protocollo " nella cura
presto molta attenzione al mio sistema immunitario,
scegliendo la cura alternativa alla chemioterapia
e chemioterapici vari ho scelto di stare
col mio sistema immunitario, conto molto su
di lui e ogni giorno lavoro affinche possa lavorare
al meglio delle condizioni possibili...
é però importante conoscere alcuni
meccanismi dello stesso per non rischiare di
arrecarci un danno nel tentativo di sovralimentarlo...
Immunologia:
risposta TH1-TH2 e infiammazione di Lucia Gasparini
Il sistema
immunitario riceve continuamente
innumerevoli input ai quali risponde
in modo sia specifico che aspecifico
e sia con reazioni acute che croniche.
Tra le sue reazioni, spiccano però,
per frequenza e importanza, le risposte
TH1 e TH2 e quella infiammatoria.
RISPOSTA TH1 E TH2 Esistono due
tipi di risposta immunitaria linfocitaria:
la risposta TH1 e quella TH2. La
risposta TH1 è orientata in senso
citotossico nei confronti di virus
e batteri.
È sostenuta dall’IFN-y (che attiva
la produzione di radicali liberi,
NO soprattutto, da parte dei macrofagi
e inibisce la risposta TH2) e dall’IL-12......
Cancro al fegato,
aspirina e clopidogrel ne riducono l'insorgenza La scoperta fatta
al San Raffaele a Milano
La
scoperta è stata fatta al San Raffaele
di Milano (in associazione con lo
Scripps research institute di La
Jolla, California) e riguarda il
cancro al fegato: la somministrazione
per bocca di due farmaci antipiastrinici
utilizzati per prevenire trombi,
ossia l’aspirina e il clopidogrel,
riduce l’insorgenza di questo tipo
di tumore associato all’epatite
virale cronica.
Per
capire meglio la notizia, occorre
fare un passo indietro. Quando l’organismo
viene attaccato dai virus dell’epatite
B o C, il sistema immunitario reagisce
attivando particolari cellule di
difesa, i linfociti T citotossici,
che hanno il compito di uccidere
il virus. In caso di epatite cronica,
il virus però non viene debellato
e i linfociti finiscono per restare
in circolo. Non solo: vengono mantenuti
sul luogo dell’infezione dalle piastrine
del sangue, e il loro accumulo nel
fegato, a lungo andare, procura
danni alle cellule epatiche favorirendo
lo sviluppo del tumore.
Aspirina,
nuova promessa “questa volta” contro il
tumore al fegato L'Autoaggressione
-
Il cancro al fegato è uno
delle possibile conseguenze
dell’infezione virale che
causa l’Epatite. In realtà
non sono i virus dell’epatite
B (HBV) o dell’epatite C (HCV)
a provocare direttamente le
lesioni all’organo che precedono
il tumore, bensì è l’attività
di difesa dei linfociti, cellule
del sistema immunitario che
vengono richiamate in risposta
all’attacco virale. Non solo
i linfociti sono impotenti
contro il virus – attualmente
esiste solo un vaccino per
l’epatite B, mentre non è
disponibile nessuna profilassi
per l’epatite C -, ma sollecitati
periodicamente dall’attività
dell’infezione cronica protraggono
la loro azione “tossica” per
il fegato, aprendo le porte
al cancro epatico.
Cancro,
Nature: “Chemioterapia può rendere immune
il tumore alle terapie La scoperta,
"del tutto inattesa"
La
scoperta, "del tutto inattesa",
è stata pubblicata sulla prestigiosa
rivista ed è frutto di uno
studio statunitense sulle
cellule del cancro alla prostata
tesa ad accertare come mai
queste ultime siano così difficili
da eliminare nel corpo umano
mentre sono estremamente facili
da uccidere in laboratorio
La chemioterapia usata da
decenni per combattere il
cancro in realtà può stimolare,
nelle cellule sane circostanti,
la secrezione di una proteina
che sostiene la crescita e
rende “immune” il tumore a
ulteriori trattamenti.
Sono state scoperte “evidenti
danni nel Dna” nelle cellule
sane intorno all’area colpita
dal cancro.
Magnete
provoca la morte programmata delle cellule
tumorali Terra Real
Time
Un team di ricercatori in
Corea del Sud ha sviluppato
un nuovo metodo che provoca
la morte cellulare delle cellule
tumorali intestinali (in vivo
e in vitro) in entrambi i
pesci vivi e quelli di laboratorio,
con un campo magnetico. Secondo
scienziati coreani che hanno
pubblicato il risultato di
questa ricerca sulla rivista
Nature Materials, l’applicazione
del campo magnetico innesca
un “segnale di morte” che
porta alla morte cellulare
programmata.
Gli anticorpi, a turno, si
legano ai recettori delle
cellule tumorali. Quando un
campo magnetico viene inserito,
il gruppo o ammasso delle
nanoparticelle innesca una
risposta naturale soprannominata
“segnale di morte”. Quando
succede questo, l’apoptosi
(cioè la morte programmata
delle cellule) accade, provocando
la distruzione del tumore.
La causa
primaria del Cancro scoperta nel 1931 Nel 1931 lo
scienziato tedesco Otto Heinrich Warburg
ha ricevuto il Premio Nobel per la scoperta
sulla causa primaria di cancro.
Una
notizia che ha dell’incredibile:
la causa principale del cancro
è stata ufficialmente scoperta
decenni fa da uno scienziato
premio nobel per la medicina
nel 1931.
E da allora nulla è stato
fatto in base a tale conseguimento,
se non continuare a raccoglierein
tutto il mondo soldi per la
ricerca, attraverso associazioni
come ad esempio l’italiana
AIRC.
Quando la causa primaria del
cancro era già conosciuta.
Pochissime persone in tutto
il mondo lo sanno, perché
questo fatto è nascosto dall’industria
farmaceutica e alimentare.
La mancanza
di ossigeno e l’acidità sono due facce
della stessa medaglia:
Se una persona ha uno, ha
anche l’altro” Cioè, se una
persona ha eccesso di acidità,
quindi automaticamente avrà
mancanza di ossigeno nel suo
sistema. Se manca l’ossigeno,
avrete acidità nel vostro
corpo.
Le sostanze acide respingono
ossigeno, a differenza delle
alcaline che attirano ossigeno.”
Cioè, un ambiente acido è
un ambiente senza ossigeno.
Privando una cellula del 35%
del suo ossigeno per 48 ore
e’ possibile convertirla in
un cancro .
“Tutte le cellule normali,
hanno il bisogno assoluto
di ossigeno, ma le cellule
tumorali possono vivere senza
ossigeno”. (Una regola senza
eccezioni.)
“I tessuti tumorali sono acidi,
mentre i tessuti sani sono
alcalini.””
Il cancro non è altro che
un meccanismo di difesa che
alcune cellule del corpo attuano
per sopravvivere in un ambiente
acido e privo di ossigeno.
La Cirrosi
Biliare Primitiva dott.
Claudio Italiano
La
cirrosi biliare è conseguenza
di una lesione o di un’ostruzione
prolungata delle vie biliari
o extraepatiche e si associa
a ridotta escrezione di bile
(cfr colestasi), con distruzione
del parenchima epatico e fibrosi
progressiva.
La cirrosi b.p. è dovuta
alla presenza di infiammazione
cronica ed obliterazione fibrosa
dei duttuli biliari intraepatici,
mentre la cirrosi biliare
secondaria è la conseguenza
di una prolungata ostruzione
dei dotti di calibro maggiore
extraepatici. Confermiamo
sin da ora che le due entità
nosografiche hanno molti tratti
comuni.
Eziologia
della c.b.p. L’eziologia
è sconosciuta anche se è certo
che si associa frequentemente
ad altre patologie di natura
autoimmune quali la sindrome
CREST (calcinosi, fenomeno
di Raynaud, dismotilità esofagea,
sclerodattilia,teleangectasia),
la sindrome sicca (occhi e
bocca secchi), la tiroidite
autoimmune e l’acidosi tubulare
renale.
In biologia,
il termine apoptosi (coniato
nel 1972 da John F. Kerr,
Andrew H. Wyllie e A. R. Currie
a partire dal termine greco
che indica la caduta delle
foglie e dei petali dei fiori)
indica una forma di morte
cellulare programmata, termine
con il quale il processo è
stato tradizionalmente chiamato.
Si tratta
di un processo ben distinto
rispetto alla necrosi cellulare,
e in condizioni normali contribuisce
al mantenimento del numero
di cellule di un sistema.
Di fatto negli ultimi anni
si sono identificati svariati
meccanismi di morte con caratteristiche
più o meno simili ora all'apoptosi,
ora alla necrosi. Oggi la
maggior parte degli autori
è concorde nel definire l'apoptosi
come un meccanismo di morte
cellulare programmata che
presenti coinvolgimento delle
caspasi.
Come
si possono conciliare i "brillanti
risultati della terapie antitumorali"
ed i "notevoli progressi
compiuti dalla ricerca"
con i dati che continuano
ad indicare un aumento dei
numeri di decessi per cancro?
Dopo
questo caleidoscopio di notizie,
di dati, di ricerche, di scoperte,
per poterci avviare ad una
prima conclusione, dobbiamo
prima di tutto esaminare
la situazione REALE delle
terapie per tumori.
Secondo l'oncologia
ufficiale le possibilità di
guarire oggi dal cancro sono
almeno del 50 per cento,
contro il 20 per cento del
1930. "Un tumore su due oggi
è curabile",
Tullio Simoncini,
è un medico chirurgo romano, specializzato
in oncologia e in diabetologia e malattie
del ricambio, è anche dottore in filosofia.
La sua nota distintiva
caratteriale è l’insofferenza per la falsità
e la menzogna. A livello scientifico ciò
si traduce in una forte opposizione contro
ogni tipo di conformismo intellettuale.
Se si considera il totale fallimento dell’oncologia
ufficiale, si capisce la sua posizione
estremamente critica nei confronti di
un sistema planetario scientificamente
morto e produttore di morti.
I tumori
sono causati da un fungo
Clamorosa affermazione
del dott. Tullio Simoncini.
Tutti i tipi di neoplasie sarebbero causati
dalle diverse reazioni di difesa dei tessuti
all'aggressione di un fungo opportunista,
la "Candida".
Resistenze da parte della comunità
scientifica alle sue affermazioni.
Io non punto
il dito contro nessuno, cerco solo informazioni
per capire il più possibile la
mia patologia.
In questa sezione riporto a titolo informativo
le informazioni che ho trovato in ore
e ore di ricerca, penso di fare un servizio
utile alla comunità neoplastica
affinchè ognuno di noi abbia più
strumenti possibili per farsi un'idea
e valutare.
La vicenda
di Luca
La vicenda di Luca,
il giovane ventisettenne malato di tumore
al cervello e morto dopo aver tentato
di curarsi con il “metodo Simoncini”,sato
sulla somministrazione di bicarbonato
per la modica cifra di 20.000 euro, rappresenta
un tassello di una questione molto più
ampia, che chiama in causa non solo la
credibilità delle cure alternative proposte
dai santoni di turno, ma anche i limiti
della libera informazione.
L’uomo morto
per aver curato il cancro con il bicarbonato
Denuncia per Tullio
Simoncini a Roma e a Tirana
Morto a 27 anni dopo
una terapia a base di bicarbonato di sodio
per curare un tumore al cervello. Scrive
l’Ansa che è quanto ha denunciato alla
magistratura la famiglia di Luca O., un
giovane catanese morto il 18 ottobre scorso
in una clinica privata di Tirana dove
era ricoverato “per sottoporsi alla terapia
indicata dal medico Tullio Simoncini al
di là di ogni medicina tradizionale”,
spiega il legale della famiglia.
Uno dei cavalli di battaglia
dei guaritori è il complotto internazionale.
Quella sindrome cioè, che li porta ad
affermare di non essere compresi perchè
perseguitati ed occultati da lobby potentissime
che nascondono le loro scoperte.
Una scusa che convince
molto poco, visto che gli stessi componenti
"della lobby" si ammalano di cancro e
che trarrebbero giovamento enorme a scoprire
una cura definitiva per questa terribile
malattia. Non
fa eccezione Tullio Simoncini
Riassumo la storia di
Tullio Simoncini, ex medico romano, che
sostiene che il cancro è provocato dalla
candida albicans e che si cura con il
bicarbonato di sodio (o con la tintura
di iodio, a seconda dei casi).
Molti lettori mi hanno
chiesto di creare un articolo riassuntivo
sulle "cure" del guaritore Tullio Simoncini
così da poterlo linkare quando serve e
da poter raccogliere in un unico post
tutte le informazioni raccolte finora.
Riassumo quindi qui tutte
le analisi che ho fatto in questi mesi
sulla sua bizzarra teoria.
Questo post può servire
da riferimento perchè raccoglie i principali
dati che ho raccolto sulle idee del singolare
guaritore romano. E' necessariamente un
articolo molto lungo in quanto raccoglie
più di un anno di analisi, documentazione
e studio sulle teorie dell'ex medico.
Chiunque avesse particolari
da aggiungere o correzioni da fare mi
contatti.
La
Candida Albicans è in grado
di rilasciare fino a circa
80 differenti tipi di tossine
che possono essere immesse
in circolo e penetrare negli
angoli più reconditi dell'organismo.
Dopo
un periodo di crescita non
appariscente, la forma di
lievito della Candida può
evolvere nella forma di micete.
La Candida è un microrganismo
dimorfico, il che vuol dire
che è dotato di una spiccata
adattabilità nei confronti
dell'ambiente nel quale si
riproduce e può scegliere
di differenziarsi in due differenti
forme emettendo, quasi come
una pianta di edera, delle
lunghe propagini radicolari.
Queste
ramificazioni definite Rizoidi
si fanno strada attraverso
le pareti intestinali dilatandole,
facilitando pertanto il passaggio
attraverso questi canali di
frammenti indigeriti di proteine.
MILANO –
L’embrione, almeno in certi momenti
ben precisi del suo sviluppo, produce
una serie di proteine che sembrano
in grado di bloccare le cellule
staminali “cattive”
responsabili di alcune forme di
tumore, spingendole a differenziarsi
in una forma non pericolosa.
La scoperta,
che apre le porte a un innovativo
approccio terapeutico, arriva
dopo oltre vent’anni di ricerche
eseguite da Pier Mario Biava,
un medico del lavoro (è primario
all’ospedale di Sesto San Giovanni,
vicino a Milano) prestato all’oncologia.
Biava e altri
colleghi, fra cui Luigi Frati, preside
della facoltà di medicina all’università
La Sapienza di Roma, hanno sperimentato
su 179 malati di carcinoma al fegato
in fase avanzata una miscela di
queste proteine a basso peso molecolare,
estratte dall’embrione dello Zebrafish
(un pesce tropicale)
Troviamo solo nuove
strade per aggredire le malattie
degenerative: soluzioni che rispettano
coloro che le usano.
L’obiettivo ed
il proposito di questo sito è di
riuscire a spiegare perché l’Ascorbato
di Potassio ed il Ribosio sono diventati
la nostra arma contro le malattie
degenerative.
In particolare
vogliamo spiegare come queste sostanze
cerchino di attaccare direttamente,
anche nelle situazioni più compromesse
e difficili, la causa fisiologica
che, a nostro modo di vedere, scatena
queste patologie.
In questo sito
non promettiamo miracoli, nè pensiamo
di essere dalla parte della verità:
offriamo solamente le nostre conoscenze,
le nostre “ipotesi di lavoro” (supportate
da fatti, dati e ricerche scientifiche),
le nostre convinzioni e le nostre
esperienze, la nostra “chiave di
lettura” del problema.
Questo metodo è alla portata di tutti,
non costa assolutamente nulla, non ha
nessun effetto collaterale di nessun tipo
e si può mettere in pratica in casa.
Capisco benissimo la riluttanza che chiunque
può avere nel leggere queste parole, capisco
che in un primo momento può pensare ad
una presa in giro, ma non è così. Io stesso
ho avuto un tumore e io stesso, avendo
una mentalità scientifica, ho avuto all’inizio
qualche dubbio sulla miracolosità di questo
metodo.
Ma mi sono dovuto ricredere, poichè
l’ho sperimentato sulla mia pelle e ha
funzionato in modo miracoloso!
Uno studio
pubblicato sulla rivista Nature
spacca il mondo della medicina
“Nature”, storica
rivista scientifica londinese, ha
diffuso la notizia che la chemioterapia
anziché sconfiggere il cancro ne
favorirebbe addirittura la crescita.
“La
chemioterapia può avere l’effetto
opposto di favorire la crescita
del cancro”. La scoperta
è del team di ricerca del Fred Hutchinson
Cancer Research Center di Seattle,
guidato da Peter Nelson, e sta facendo
letteralmente trasalire chiunque,
almeno una volta, abbia avuto a
che fare con l’invasivo trattamento.
“Inchiesta
sui servizi e sulle opzioni
di trattamento di persone
con cancro”,
prodotta dal Cancer Information
& Support Society, del St.
Leonards di Sydney(1). Secondo
tale inchiesta, alcuni scienziati
del McGill Cancer Center di
Montreal in Canada, inviarono
a 118 medici, esperti di cancro
ai polmoni, un questionario
per determinare quale grado
di fiducia nutrissero nelle
terapie da loro applicate,
nel caso essi stessi avessero
sviluppato la malattia.
Risposero 79 medici e 64
di loro non avrebbero acconsentito
a sottoporsi ad un trattamento
che contenesse Cisplatino
(un chemioterapico molto utilizzato
a base di platino).
Mentre 58 dei 79 reputavano
che tutte le terapie sperimentali
in questione fossero inaccettabili
a causa dell’inefficacia e
dell’elevato grado di tossicità
(2)!
Un
risultato eclatante: l’81%
degli oncologi intervistati,
in caso di tumore, non si
farebbero somministrare un
chemioterapico, mentre
il 73% di loro reputano addirittura
le “terapie
sperimentali inaccettabili
per l’elevato grado di tossicità”.
Anche se il numero di oncologi
intervistati non è molto elevato,
ognuno tragga le proprie conclusioni.... (continua)
DOXORUBICINA
EBEWE 1F 50MG 25M
Mi
sono imbattuto in questo farmaco
nel sito disinformazione.it
un sito che frequento sin
dai primi tempi della mia
spasmodica ricerca di informazioni.
Sono
uno di quelli che ci vuole
sempre ficcare il naso, a
volte questa abitudine porta
male ma non so fare diverso,
così ho dato un'occhiata
nel web, fonte inesauribile
di informazioni (basta saperle
cercare e scremare) , il web
lo conosco molto bene, sono
un pioniere, navigo dal lontano
93.
False ricerche
per danneggiare il pubblico e sfruttarlo
ben bene:
negli ultimi 4
anni (dal 1996) sono stati individuati
80 casi di ricerca scientifica fraudolenta
di cui 30 sono stati indagati solo
quest’anno negli USA !!!
In alcuni casi
le istituzioni hanno insabbiato
la cosa per non perdere la reputazione
!!!!
Il Servizio Sanitario
della Università Statunitense della
Peensylvania (http://www.med.upenn.edu/)
è sovvenzionato dall’industria dell’anti-Cancro
es. la Siemens, Zeneca, Glaxo, Rhone
Poulenc, Upjohn ecc.. “Le
alleanze con l’industria sono determinanti
per la nostra sicurezza finanziaria”,
afferma un dirigente................................
Le effettive prove
cliniche e scientifiche non convalidano
le asserzioni dell’industria per
il cancro. I
trattamenti convenzionali sono diventati
legge perché pagano meglio,
non perché guariscono meglio. Decenni
di politica di questo tipo vi hanno
impedito di conoscere tali fatti
e continueranno a farlo a meno che
apriate gli occhi su questa realtà”.
Mi permetto
di segnalarvi alcunii siti che a me piacciono
molto
Potenziale
terapeutico degli inibitori SK1 nei tumori
umani
La sfingosina
chinasi 1 ( SK1 ) è un enzima
lipidico con proprietà oncogeniche
che converte i lipidi proapoptotici,
ceramide e sfingosina, nel
lipide antiapoptotico sfingosina-1-fosfato,
e attiva le vie di trasduzione
del segnale che portano alla
proliferazione cellulare,
migrazione, attivazione della
risposta infiammatoria, e
ad alterazione del processo
apoptotico.
Ci sono prove
convincenti che l’attivazione
di SK1 contribuisce alla progressione
del cancro; è stato riscontrato
un aumento della trasformazione
oncogenica, crescita del tumore,
resistenza alle terapie, neovascolarizzazione
tumorale, e diffusione metastatica.
Quello al fegato è un cancro
abbastanza raro, ma molto aggressivo.
Più comuni
sono le metastasi epatiche
di tumori sviluppatisi in
altre sedi (come colon, polmoni
e mammella).
L'alto tasso
di mortalità è legato alla
generale assenza di sintomi
negli stadi iniziali (non
a caso è noto come tumore
silenzioso), e all'inefficacia
dei trattamenti (comunque
capaci di migliorare la qualità
di vita).
La buona
notizia è che il tumore al
fegato si può prevenire limitando
il consumo di alcol ed evitando
rapporti sessuali non protetti
con persone a rischio.
Negli stadi
iniziali la maggior parte
delle persone non sviluppa
segni e sintomi della malattia;
ciò significa che per il tumore
al fegato la diagnosi preoce
è molto rara.
Ricercatori
impegnati contro il cancro individuano
cellule staminali "cattive"
Un
gruppo di ricercatori dell'Istituto
nazionale per lo studio e
la cura dei tumori di Milano
ha compiuto una scoperta importante
nella ricerca sul carciroma
mammario, isolando e facendo
espandere in vitro cellule
staminali di tessuto tumorale
adulto del seno.
L'esperimento
ha permesso l'identificazione
di cellule staminali "cattive"
responsabili della crescita
dei tumori, e che differiscono
dai tipi di cellule staminali
utilizzate nei trapianti per
aiutare il trattamento del
linfoma e della leucemia.
Le terapie basate
su GLP-1 correlate a sviluppo di pancreatite
tra i pazienti diabetici
Uno studio
ha mostrato che i pazienti
con diabete mellito di tipo
2 esposti a Exenatide ( Byetta
) o a Sitagliptin ( Januvia
)
presentano un più alto rischio
di sviluppare, e di essere
ricoverati in ospedale per
pancreatite acuta.
Sono stati
valutati i dati di 1.269 pazienti
di età compresa tra 18 e 64
anni con diabete mellito di
tipo 2 e pancreatite acuta,
con 1.269 controlli senza
pancreatite.
Relazione tra
l’uso di inibitori di pompa protonica
(PPI) e mortalità.
Questa classe
di farmaci, noti soppressori
dell’acidità gastrica e di
comprovata efficacia nel trattamento
acuto delle ulcere gastro-duodenali
e della malattia da reflusso
gastro-esofageo, è ampiamente
utilizzata soprattutto nella
popolazione anziana.
L’utilizzo
di questi farmaci, rapidamente
aumentato nel corso delle
ultime due decadi, risulta,
specie come gastroprotettore,
frequentemente inappropriato
e incrementato dopo l’ospedalizzazione.
Esiste,
pertanto, soprattutto in questa
fascia di età, una crescente
preoccupazione per i rischi
connessi (continua)
Diabete,
scoperto il vaccino
L'annuncio
del prof Steinman, della Stanford
Univeristy: una rivoluzione?
La malattia,
in gergo diabete insulino-dipendente
o di tipo 1, è una patologia
che colpisce soprattutto i
giovani ed è una forma di
diabete che si configura come
malattia autoimmune.
Colpisce
circa il 3% della popolazione
mondiale, e a differenza del
tipo 2, non è dovuto a uno
stile di vita scorretto, ma
pare sia correlato a fattori
genetici. Chi ne è affetto
subisce la progressiva distruzione
delle cellule del pancreas
che producono l'insulina da
parte del proprio sistema
immunitario. Quindi, chi ne
soffre è costretto a iniezioni
di insulina per tutta la vita.
Il virus
dell'epatite B (HBV) è endemico
in tutto il mondo e rappresenta
la principale causa delle
patologie epatiche. L'HBV
si trasmette mediante contatto
diretto con il sangue o
con altri fluidi corporei.
Tra le
vie di trasmissione più
comuni vanno annoverate
le seguenti: trasfusioni
ematiche, punture di ago,
contatto diretto con ferite
aperte, rapporti sessuali
e passaggio dalla madre
al neonato al momento della
nascita.
Il periodo
medio di incubazione di
un'infezione da HBV oscilla
tra 6 e 8 settimane (intervallo:
da 1 a 6 mesi). I sintomi
clinici più comuni includono
malessere generale, febbre,
gastroenterite e ittero.
L'infezione
da HBV può determinare tipicamente
epatite itterica, epatite
anitterica subclinica, epatite
fulminante o epatite cronica
persistente.
Nell'adulto,
una percentuale compresa
tra il 90 e il 95% dei soggetti
interessati da un'infezione
da HBV si ristabilisce completamente
dalla patologia acuta e
non mostra più tracce del
virus. All'incirca il 5-10%
dei pazienti colpiti dall'HBV
diventa portatore cronico.
Il 90% circa dei neonati
infettati dall'HBV sviluppa
un'infezione cronica da
epatite B.
Infezione da virus HBV: FDA richiede
ulteriori dati di sicurezza prima di approvare
il vaccino Heplisav
L’Agenzia
regolatoria degli Stati Uniti,
FDA, ha rinviato l’approvazione
del vaccino contro l'epatite
B Heplisav in attesa di ulteriori
dati di sicurezza.
La FDA ha
dichiarato che il vaccino
non poteva essere approvato
in una popolazione di pazienti
di grandi dimensioni senza
ulteriori valutazioni di sicurezza.
La FDA ha
inoltre considerato la possibilità
di rari eventi autoimmuni
associati con l'uso di nuovi
adiuvanti, e ha chiesto chiarimenti
in merito alle pratiche di
garanzia della qualità per
Heplisav, insieme a ulteriori
dati di convalida dello studio.
Infezione da
virus dell’epatite C e malattia renale
cronica
Le manifestazioni
extraepatiche dell’epatite
C sono rilevanti e comprendono
la crioglobulinemia mista,
i disordini linfoproliferativi
e la malattia renale.
L’infezione
da virus dell’epatite C (
HCV ) è sia una causa che
una complicanza della malattia
renale cronica, che si presenta
generalmente nel contesto
della crioglobulinemia mista.
La presenza
del virus HCV è associata
a una più alta incidenza di
mortalità nei pazienti in
dialisi o sottoposti a trapianto
di rene, rispetto ai pazienti
con negatività per HCV.
Per i pazienti
con malattia renale cronica
e infezione da virus HCV mancano
farmaci sicuri ed efficaci.
Fonte:
Clin J Am Soc Nephrol, 2009
Epatite
B e C: Uno studio del San Matteo apre
la strada a nuovi scenari terapeutici
Un difetto
funzionale delle cellule
primitive è la prima causa
della cronicizzazione dei
virus dell’epatite B e C.
Uno studio
della Fondazione San Matteo
di Pavia apre la strada
a nuovi scenari terapeutici.
“Lo studio
del nostro gruppo di ricerca
– commenta il prof. Mondelli
– si è concentrato sulle
cellule dell’immunità innata
denominate “natural killer”
(uccisori naturali).
Sono così
denominate perché intervengono
rapidamente per contrastare
l’invasione dei virus patogeni
con cui veniamo a contatto
tutti i giorni, uccidendo
le cellule del nostro organismo
che hanno infettato. (continua)
Epatite
C inibitore della proteasi
Caffe’: ottimo
alleato del fegato, allevia danni da epatite
C
Qualche tazzina
di caffe’ puo’ essere utile
a proteggere dai danni al
fegato prodotti dall’epatite
C: infatti l’amore per la
tazzina abbassa del 53% il
rischio di progressione della
malattia epatica.
Lo rivela
uno studio diretto da Neal
Freedman del National Cancer
Institute (NCI), pubblicato
sulla rivista Hepatology.
La ricerca
ha anche dimostrato che coloro
che non beneficiano dei trattamenti
standard contro l’epatite
possono trarre giovamento
dall’aumento del consumo di
caffe’. Secondo dati OMS l’epatite
C colpisce 3-4 milioni di
persone l’anno e nel 70% dei
casi l’infezione diventa cronica
aumentando il rischio di ammalarsi
di cirrosi e cancro epatico.
Scoperti i geni che vanificano gli effetti
dei chemioterapici
Una svolta
che “potrebbe salvare migliaia
di vite ogni anno”.
Così gli
scienziati definiscono la
scoperta dei geni responsabili
della resistenza ai farmaci
chemioterapici in caso di
tumore al seno. Una resistenza
che porta per molte donne
a un ritardo drammatico nella
terapia, che può sfociare
anche nella morte.
I farmaci,
tra cui doxorubicina, daunorubicina
e epirubicina, sono assunti
da circa la metà delle 46.000
donne britanniche a cui ogni
anno viene diagnosticato un
tumore al seno. I ricercatori
hanno studiato campioni di
tumore al seno da 85 donne,
per cercare le differenze
che spiegherebbero perché
alcune hanno tratto giovamento
dal trattamento, mentre altre
subivano una recidiva del
tumore.
Scoperta funzione antitumorale di un
nuovo derivato della curcumina
Scoperta
funzione antitumorale di un
nuovo derivato della curcumina,
GO-Y030, attivo nei confronti
delle cellule staminali del
cancro al colon.
La molecola,
le cui potenzialita’ sono
descritte da uno studio pubblicato
dal British Journal of Cancer,
agisce inibendo l’attivazione
della proteina STAT3 e dei
geni da essa regolati.
Le conseguenze
immediate sono la riduzione
della vitalita’ delle cellule
tumorali, l’inibizione della
loro proliferazione e la loro
morte tramite apoptosi (una
forma di morte cellulare programmata).
Secondo gli
autori questi risultati ”indicano
che STAT3 e’ un nuovo bersaglio
terapeutico nelle cellule
staminali del cancro al colon
e che l’inibizione dell’attivazione
di STAT3 da parte di GO-Y030
potrebbe essere un trattamento
efficace per il tumore al
colon retto”.
Metastasi: prevederle con intelligenza..artificiale
Analizzando
retrospettivamente le immagini
ecografiche di tumore della
mammella con linfonodi di
aspetto normale, un modello
computerizzato ha mostrato
una soddisfacente
capacità di previsione dei
casi di successiva metastasi.
La metastasi,
com’è noto, influenza fortemente
la prognosi di un tumore primario,
ma la sua diagnosi non è così
agevole.
Nei primi
stadi del cancro, i linfonodi
spesso appaiono del tutto
normali anche se il tumore
ha già dato origine a metastasi.
Ora un gruppo di ricercatori
dell’Università di Chicago
ha progettato un programma
per computer che usa l’intelligenza
artificiale per analizzare
le caratteristiche delle immagini
a ultrasuoni al fine di consentire
ai medici di prevedere in
fase precoce se un tumore
femminile sia in fase di metastasi.
La velocita’
con cui il Psa, l’antigene
monitorato per scovare il
cancro alla prostata, cresce
nel sangue non e’ un fattore
di rischio affidabile.
I criteri
tradizionali considerano a
rischio una crescita superiore
agli 0,35 nanogrammi per millilitro
l’anno, ma secondo lo studio
questo parametro non e’ sufficiente,
e una volta tenuto conto di
fattori come la linea di base
del livello di Psa, la razza
e l’eta’ del paziente non
ci sono indicazioni sulla
correlazione con il cancro.
“Se si usa questo fattore
di rischio da solo almeno
una biopsia su sette e’ inutile
– hanno spiegato gli autori
– questo studio conferma che
e’ necessario fare piu’ ricerca
per trovare indicatori piu’
efficaci”
EPATOCARCINOMA Corso di Formazione
e di Aggiornamento
Noduli
displastici
I noduli
displastici possono essere
identificati radiologicamente,
ma la loro definitiva diagnosi
richiede un esame istologico.
Sia i noduli displastici di
alto che quelli di basso grado
sono considerati indicatori
di rischio di epatocarcinoma,
ma tale rischio è significativamente
aumentato solo in presenza
di noduli displastici di alto
grado
Quadri patologici di HCC
Tradizionalmente
l’epatocarcinoma è stato distinto
in tre tipi macroscopici:
- Nodulare:
tumore singolo o multiplo
con margine netto, spesso
capsulato
- Massivo:
neoplasia di grande dimensione
a contorno lobulato. Generalmente
occupa un intero lobo
- Diffuso:
noduli piccoli che sostituiscono
l’intero fegato.
Basi scientifiche per la definizione
di linee-guida in ambito clinico per l’Epatocarcinoma
Si
ringraziano le dott.sse Paola
Persici e Raffaella P. Ferrari
per l’importante contributo
scientifico, editoriale ed
organizzativo
Virus
epatitici
Un aspetto
fondamentale per la comprensione
della patogenesi dell’EC é
quello di definire se e come,
oltre che attraverso l’induzione
del danno epatico cronico
immunomediato che porta allo
sviluppo della cirrosi, i
virus epatitici contribuiscano
direttamente alla trasformazione
neoplastica dell’epatocita
(Wang, 2002; Block, 2003;
Waris, 2003).
A lungo si
è ipotizzato che il potenziale
oncogenico di HBV fosse legato
all’integrazione del DNA virale
nel genoma delle cellule infettate
con meccanismi analoghi ai
retrovirus trasformanti. Anche
se recentemente l’utilizzazione
di nuove tecniche (Alu-PCR)
ha permesso l’analisi di molte
giunzioni tra DNA virale e
cellulare e la dimostrazione
del coinvolgimento di geni
importanti per il controllo
della crescita e del differenziamento
cellulare.
EPATOCARCINOMA LINEE GUIDA A.I.S.F. PER
LA DIAGNOSI E LA TERAPIA
VALUTAZIONE
CRITICA DEI CRITERI PER LA
STADIAZIONE CRITERI PROGNOSTICI
E PARAMETRI CLINICI E FUNZIONALI
PER LA SCELTA DEL TRATTAMENTO
La scelta
del trattamento ed il suo
successo in termini di sopravvivenza
del paziente dipendono in
larga misura dallo stadio
clinico ed evolutivo della
malattia neoplastica, ed in
parte dalla disponibilità
locale di risorse.
Criteri prognostici
Sono stati sviluppati numerosi
approcci per la stratificazione
dei pazienti con epatocarcinoma
in senso prognostico.
I più antichi
criteri si fondavano su criteri
unidimensionali, capaci di
valutare la funzione del fegato
(schema di Child-Pugh), oppure
lo stato generale di salute
(Performance Status) oppure
la classificazione anatomica
del tumore (schema TNM che
misura dimensioni, numero
e metastasi del tumore).
A
cura della Commissione “Epatocarcinoma”
dell’Associazione Italiana
per lo Studio del Fegato
Pressione Osmotica
La
pressione osmotica è una proprietà
colligativa associata alle
soluzioni.
Quando
due soluzioni con lo stesso
solvente (es. acqua) ma a
concentrazioni diverse di
soluto (es. bicarbonato) sono
separate da una membrana semipermeabile
cioè che lascia passare le
molecole di solvente (acqua)
ma non quelle di soluto (bicarbonato)
, le molecole di solvente
(acqua) si spostano dalla
soluzione con minore concentrazione
di soluto (bicarbonato)
alla soluzione con maggiore
concentrazione di soluto ,
in modo da uguagliare (o meglio,
rendere vicine) le concentrazioni
delle due soluzioni.
Pubblicato
nel 2004 lavoro scientifico
australiano che prende in
esame dieci anni di statistiche
mediche australiane e americane
(gennaio 1994-gennaio 2004)
sui risultati della CHEMIO
nella cura del cancro.
I risultati
sono catastrofici :
solo il 2% dei pazienti sottoposti
alla chemio risulta essere
ancora vivo dopo 5 anni dall’inizio
del trattamento “terapeutico”.
L’articolo
è molto semplice come impostazione
e, sia in tabella 1 (pp.551)
che in tabella 2 (pp.552)
sono riportate, in ultima
colonna, queste percentuali
di sopravvissuti alla CHEMIO
dopo 5 anni dall’inizio del
trattamento:
percentuale
di sopravvissuti dello zero
per cento: cancro del pancreas,
cancro dell’ utero, cancro
della prostata, cancro della
vescica, cancro del rene,
Melanoma, Sarcoma e Mieloma
Multiplo;
percentuale
di sopravvissuti dell’1% :
cancro dello stomaco e del
colon;
percentuale
di sopravvissuti del 2% :
cancro della mammella e del
polmone;
percentuale
di sopravvissuti del 3-5%
: cancro del retto;
percentuale
di sopravvissuti del 4-5%
: tumori al cervello;
percentuale
di sopravvissuti del 5% :
cancro dell’esofago;
percentuale
di sopravvissuti del 9% :
cancro dell’ovaio;
percentuale
di sopravvissuti del 10% :
linfoma NON Hodgkin;
percentuale
di sopravvissuti del 12% :
cancro della cervice uterina;
percentuale
di sopravvissuti del 40% :
Seminoma del testicolo e Linfoma
di Hodgkin.
Morgan
G.: The contribution of cytotoxic
chemotherapy to 5-year survival
in adult malignancies, Clinical
Oncol., 2004, 16, pp.: 549-560
La
cura del cancro richiede una
massiccia pulizia del fegato,
del colon e dei reni.
Noi
trascorriamo tutta la nostra
esistenza negando la malattia
e la morte, cosicche´, quando
ci troviamo a doverle affrontare,
non solo siamo impreparati,
ma dobbiamo ricostruire il
nostro intero sistema di valori.
É noto che
il sistema immunitario sia
tutt'altro che infallibile.
Le cellule tumorali possono
infatti avere una proliferazione
incontrollata producendo degli
auto-antigeni erroneamente
tollerati dal sistema immunitario.
Viceversa esistono una serie
di disturbi cosiddetti autoimmuni
nei quali le cellule sane
del corpo sono identificate
come 'nemiche'.
E proprio
per difendersi contro questo
tipo di reazioni autoimmuni,
il sistema immunitario ha
sviluppato una ulteriore difesa,
in pratica è programmato per
'spegnersi' dopo il riconoscimento
di un antigene.
Condizione
caratterizzata da riduzione dei linfociti
nel sangue periferico.
Negli
adulti è definita come numero di linfociti
> 1000/mm3 e le sue conseguenze dipendono
dal tipo di sottopopolazione colpita (B o
T).
È
un’alterazione poco frequente, per lo più
legata ad estesi processi distruttivi del
tessuto linfoide quali si osservano nei linfomi,
cioè nei tumori maligni primitivi di questo
tessuto (per es. linfogranuloma maligno o
morbo di Hodgkin, linfosarcoma).
Sorprendente,
la nuova ricerca pubblicata sulla rivista
L'apoptosi indica che il
vaccino contro l'epatite B, che è stato progettato
per prevenire l'epatite B (responsabile del
danno origine virale al fegato), in realtà
provoca la distruzione delle cellule del fegato.
Nello studio intitolato "vaccino
contro l'epatite B induce la morte apoptotica
in Hepa1-6 celle, "i ricercatori hanno
cercato di" ... stabilire un sistema modello
in vitro suscettibili di indagini meccanicistiche
di citotossicità indotti dal vaccino contro
l'epatite B, e di indagare i meccanismi di
morte cellulare indotta dal vaccino. ".
Un altro studio pubblicato
sulla rivista Hepatogastroentology nel 2002,
ha osservato che il vaccino all'epatite B
è stato statisticamente all'aumento
di reazioni gastrointestinali tra cui: epatite,
malattie gastrointestinali e funzionalità. Rispetto ad altri gruppi di controllo vaccino
La cirrosi epatica è quella
condizione in cui il fegato si deteriora lentamente
e non funziona più a causa di lesioni croniche.
Il tessuto cicatriziale sostituisce il tessuto
epatico sano, bloccando parzialmente il flusso
del sangue diretto verso il fegato.
Le cicatrici pregiudicano anche la capacità
del fegato di:
- controllare le infezioni
- eliminare i batteri e le tossine dal sangue
- controllare il processo di elaborazione
di nutrienti, di ormoni e dei farmaci
- produrre le proteine che regolano la coagulazione
del sangue
- produrre la bile per aiutare ad assorbire
i grassi, tra cui il colesterolo, e le vitamine
liposolubili
Attività
Anti-Virale di Silibina nei pazienti con Epatite C resistente
ai farmaci
Due recenti studi clinici
evidenziano l’efficacia protettiva del cardo
mariano.
Da una sostanza naturale,
utilizzata come antidoto nell’avvelenamento
da Amanita phalloides, nuove speranze per
la cura dei pazienti colpiti da epatite C
che non rispondono alle terapie attualmente
in uso: l’associazione
interferone peghilato e ribavirina.
Si
chiama silibina ed è un derivato del
cardo mariano con potenti proprietà antiossidanti
e antifibrotiche, a cui, fin dagli anni ’70,
è stata riconosciuta la capacità di ridurre
la mortalità in pazienti con cirrosi.
Sul New England Journal of
Medicine comparirà nel prossimo mese
uno studio che individua in un gene il responsabile
della predisposizione alla cirrosi biliare
primitiva, una malattia, che colpisce
soprattutto le donne, che distrugge lentamente
il fegato e le cui cause finora non erano
state individuate.
Attualmente, i trattamenti
medici contro la cirrosi biliare primitiva
possono solo rallentare la progressione del
male, ed anche il trapianto del fegato, una
delle possibili terapie, secondo le ricerche
non evita che, in molti casi, la malattia
possa ripresentarsi dopo 5-10 anni.
Michaela Doll Infiammazioni - I Killer
Nascosti - Libro Curare gli stati infiammatori
in modo naturale e prevenire malattie cardiovascolari,
cancro, diabete, colesterolo alto, artrosi e obesità
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Settembre 2009
Formato: Libro - Pag 176 - 17x24 Note: Illustrato
a colori
Il tumore dell’ilo biliare,
detto anche colangiocarcinoma ilare o tumore
di “Klatskin” (dal Dott. Gerald Klatskin,
un medico americano di Yale che lo descrisse
per la prima volta nel 1965).
E'
un colangiocarcinoma (tumore
delle vie biliari) che sorge alla confluenza
(ilo epatico) dei dotti epatici destro e sinistro,
ovvero nel punto dove si uniscono le vie biliari
provenienti dalla parte sinistra del fegato
(dotto epatico di sinistra) con quelle provenienti
della parte di destra (dotto epatico di destra).
Tra le cause che possono
portare allo sviluppo di un tumore dell'ilo
bisogna segnalare la colangite sclerosante,
di cui il colangiocarcinoma è la più temibile
complicanza.
Più lungo è il tempo trascorso
dalla diagnosi di colangite sclerosante, tanto
maggiore è il rischio di sviluppare un tumore
dell'ilo biliare
I tumori del pancreas rappresentano
un'importante capitolo delle malattie neoplastiche.
Questi tumori, che possono
originare sia dalla componente ghiandolare
esocrina che da quella endocrina, possono
essere benigni o maligni, come accade anche
negli altri organi del corpo.
Le neoplasie della parte
esocrina sono le più frequenti.
I tumori benigni sono
rari e rappresentano circa il 6-10% della
patologia del pancreas. I più frequenti
sono rappresentati da:
- Tumore a cellule acinari
- Cistoadenoma sieroso
- Cistoadenoma mucinoso
Il fegato è la più voluminosa
ghiandola del corpo umano ed è situata nella
parte superiore destra della cavità addominale,
subito al di sotto del diaframma.
Ha una forma ovoidale ed
è diviso, secondo la distinzione classica,
in quattro sezioni: il lobo destro, il lobo
sinistro, il lobo quadrato e il lobo caudato.
I primi due sono attraversati da un legamento
falciforme, una membrana sierosa attraverso
la quale passano i nervi e i vasi sanguigni
a esso destinati, come l’arteria epatica e
la vena porta.
1.
Carcinoma significa
tumore, che nella mammella può presentare
vari gradi di malignità distinti principalmente
dalle definizioni in situ e infiltrante (vedi).
2.Carcinoma in situ
- in situ significa che il tumore
è ancora contenuto dentro gli spazi ghiandolari,
duttali e lobulari, della struttura mammaria
e che, quindi, non può essersi disseminato
e aver prodotto metastasi in altre parti del
corpo. Per maggiori dettagli vedi Carcinoma
in situ della mammella
3.
Carcinoma infiltrante
Infiltrante - talora definito anche
invasivo - significa che il tumore ha superato
il confine degli spazi ghiandolari della struttura
mammaria, e potenzialmente può essersi disseminato
e aver prodotto metastasi in altre parti del
corpo. In questo caso si deve procedere a
valutare gli altri organi (procedura detta
stadiazione - vedi) cominciando dai linfonodi
ascellari.
Epatite da paracetamolo,
l'abuso intossica il fegato
L'epatite fulminante da paracetamolo
rappresenta, negli Stati Uniti, dove viene
venduto tra i farmaci da banco e di cui spesso
si abusa, la prima causa per i trapianti di
fegato.
Dibattito aperto proprio
da uno studio della North Western University
di Chicago, che ha monitorato 249 pazienti
dimessi da reparti di emergenza, rilevando
che il 10% riferiva di assumere più di un
farmaco contenente paracetamolo nello stesso
giorno.
Secondo i ricercatori l'overdose
da paracetamolo «è la principale causa di
insufficienza epatica acuta in occidente,
con un quinto di tutte le morti collegabili
ad assunzione di paracetamolo dovute a overdose
accidentali.
L’uso non intenzionale di
combinazioni tra analgesici oppiacei e analgesici
a base di paracetamolo con altri farmaci sempre
contenenti questo principio, è una causa importante
di tossicità epatica»
L'iperplasia
nodulare focale (anche iperplasia nodosa focale
oppure INF
o anche
FNH, acronimo inglese per Focal Nodular
Hyperplasia) è una patologia benigna di rara
frequenza, il che può creare problemi a livello
diagnostico.
Le
cause non sono note; alcuni autori ipotizzano
che tale patologia sia una malformazione di
tipo congenito; altri legano la sua formazione
ad alterazioni a carico di alcuni vasi sanguigni
interni all'organo epatico, mentre altri sostengono
che l'INF sarebbe dovuta all'assunzione di
preparati ormonali. Attualmente l'ipotesi
più accreditata è la seconda.
L'iperplasia
nodulare focale non necessita solitamente
di alcun tipo di trattamento. I pochissimi
casi in cui si deve ricorrere al trattamento
di tale patologia sono quelli in cui il paziente
accusi sintomi assolutamente riconducibili
alla presenza di questo tumore, ovvero quelli
in cui i noduli si rompono causando dolore
e quelli in cui vi sia una significativa crescita
dei noduli.
VIT B 17 dai noccioli
di albicocca. CONTRO IL CANCRO
La più famosa fra le cure
anticancro naturali è l'estratto naturale
del nocciolo di albicocca, altrimenti conosciuto
come vitamina B17 ( Laetrile ).
- Quando
aggiungiamo laetrile (vitamina B17) ad una
coltura di cancro al microscopio, premesso
che sia presente anche l'enzima glucosidase,
possiamo osservare le cellule cancerose che
muoiono come mosche. - (Il glucosidase
è l'enzima, fortemente presente nelle cellule
tumorali, che innesca il singolare meccanismo,
rilevato nella vitamina B17,
che distrugge il cancro.
Si può trovare un'eccellente
analisi clinica di tale meccanismo in: B17
Metabolic Therapy - In the Prevention and
Control Cancer, breve storia della ricerca
effettuata su questa vitamina, che comprende
molte valutazioni di tipo clinico.)
Investiti 2 milioni
per verificare l'efficacia del Bicarbonato di sodio nel
cancro alla mammella
Il Dr. Mark Pagel della University
of Arizona Cancer Center, riceverà 2 milioni
di dollari dal National Institutes of Health
per studiare l'efficacia della terapia personalizzata
con bicarbonato di sodio per il trattamento
del cancro al seno.
Ecco il comunicato sul quale
è scritto :
"Il fondo da 2
milioni di dollari servirà a migliorare la
misurazione sull'efficacia del bere bicarbonato
di sodio nel curare il cancro al seno. E'
stato provato che bere bicarbonato di sodio
riduce o elimina il diffondersi del cancro
nel seno, nei polmoni, cervello ed ossa."
La notizia non è priva di
fondamento scientifico, anzi, è provata in
questo documento della NCBI (National Center
of Biotechnology Information):
In sostanza, il bicarbonato
agirebbe sul grado di acidità del nostro sangue.
Il pH del nostro sangue e dei nostri fluidi
corporei, non rappresenta altro che il nostro
stato di salute e il bicarbonato agirebbe
come vero e proprio regolatore del pH influendo
direttamente sul livello acido-alcalino alla
base della salute umana.
L’ultima
verità sul caso “LAETRILE” (Vitamina B17)
L’eredità più durevole
che durante gli anni ’70 portò rapidamente
il Laetrile ad essere considerato una delle
più importanti terapie anticancro non convenzionali
può essere di natura sociologica e politica
piuttosto che medica.
Il Laetrile ha portato
alla nascita di un movimento popolare per
la libertà di scelta nelle decisioni attinenti
la salute che va oltre lo spettro ideologico,
un movimento a cui probabilmente non si
è mai più assisto dopo Harry Hoxsey.
Tuttavia, prima di allora,
il Laetrile era stato usato come terapia
anticancro per almeno 25 anni, si calcola
che intorno alla metà degli anni ’70 circa
70.000 persone usavano il Laetrile come
cura anticancro, per controllare il dolore
o come misura preventiva.
Ralph Moss fu licenziato
per essersi schierato pubblicamente a favore
di un gruppo di impiegati dell’MSKCC i quali
ritenevano che si stessero diffondendo informazioni
imprecise sui risultati ottenuti dagli studi
sull’efficacia del Laetrile effettuati sugli
animali.
L'oncologia
ufficiale-
quella ben rappresentata dai Veronesi di
turno e dalle corporation del farmaco -non sa spiegare
cos'è il tumore, quali sono i motivi che
spingono delle cellule a "impazzire" e proliferare
invadendo tutto il corpo;
non sa proporre altri strumenti oltre la
chirurgia, la radio e chemioterapia(questi ultimi
devastanti per l'organismo già debilitato
e totalmente nelle mani delle case farmaceutiche).
L'oncologia
ufficiale-
nonostante le incoraggianti parole degli
esperti di turno -
non riesce ad ottenere alcun risultato serio
e infatti si continua a morire sempre e
più di prima.
L'oncologia
ufficiale adotta programmi di screening
di massa, spacciandoli per "prevenzione",
per cercare e trovare sempre nuovi "pazienti"
lo screening infatti NON previene, ma diagnostica,
cioè "trova").
La
vera prevenzione è un'altra cosa:
alimentazione
sana, biologica e integrale e comprende
l'intero nostro stile di vita.
Questa
oncologia - nonostante
i risultati totalmente fallimentari- si arroga il
diritto di estromettere, radiare e/o sospendere
medici, nonostante i risultati terapeutici
siano positivi, semplicemente
perché non abbracciano il paradigma e non
usano gli strumenti e i protocolli imposti
dell'establishment scientifico (i farmaci
delle lobbies).
Emblematici
i casi di Pantellini, Bonifacio, Hamer,
Di Bella, Simoncini e moltissimi altri ricercatori.
Oggi nel Malleus Maleficarum (il "Maglio
o Martello delle Streghe, il manuale dell'inquisizione
redatto nel 1486), è stato iscritto il nome
del dottor Giuseppe Nacci...
Il laetrile, altrimenti chiamato vitamina B17
o amigdalina, è un agente chemioterapico naturale
che si trova in quantità variabili in oltre 1.200
piante.
Il laetrile è un glucoside con un radicale cianidrico
altamente bio-accessibile. Ciò
significa che penetra facilmente all’interno della
membrana cellulare raggiungendo alte concentrazioni
intracellulari.
Tale caratteristica è particolarmente utile nella
prevenzione e cura del cancro, perché sfrutta
il diverso metabolismo delle cellule tumorali
rispetto alle cellule sane dell’organismo.
Secondo lo storico della
scienza e filosofo statunitense Thomas Samuel
Kuhn, nessuna
teoria nuova e rivoluzionaria, per quanto
geniale e ricca di prove, può essere accettata
dall’establishment medico-scientifico.
Produce piuttosto una situazione di crisi,
in cui la comunità cerca di negare o ridimensionare
il fenomeno.
Ed è proprio quello che
sta accadendo oggi: tutte
le teorie che si scontrano con il paradigma
ufficiale vengono sistematicamente demolite
e i coraggiosi ricercatori che hanno continuato
a portarle avanti sono stati personalmente
attaccati, isolati, licenziati, indagati…
Oggi la “Casta del Cancro”
- interconnessa con Big Pharma - difende
a spada tratta la chemioterapia e la radioterapia,
nonostante i risultati fallimentari degli
ultimi 40 anni!
Non
ci viene detto però che la sopravvivenza
a 5 anni dalla chemio supera di poco il
2%, e questo perché
le sostanze usate, sono esse stesse “cancerogene”,
“mutagene” e “teratogene”.
Il bugiardino del farmaco
Doxorubicina (costo 1743,94 euro), per esempio,
riporta testualmente: “Tutti
gli articoli usati per la somministrazione
della Doxorubicina (guanti, maschere, siringhe,
ecc.) dovranno essere posti in appositi
sacchi per rifiuti speciali ad alto rischio,
e inceneriti a 1000 gradi”…
Viene da chiedersi:
come mai ai malati di cancro vengono somministrate
sostanze costosissime e altamente tossiche
per l’organismo, al punto da richiederne
l’incenerimento ad alte temperature? Ignoranza,
malafede, interessi economici?
“Business is
business”,
e anche il cancro non è immune da tale logica
commerciale: la
chemio può costare fino 50.000 euro al mese,
un solo trapianto di midollo 36.000, un
ciclo completo di radioterapia 26.000 euro,
ecc.
Il
costo medio di un paziente oncologico è
di oltre 200.000 euro, e ogni anno
in Italia sono 270.000 i nuovi malati…
Esistono sintomi
attraverso i quali il corpo, per riassestarsi,
ci fa soffrire;
purtroppo
però la gente ha
imparato dai medici a temere la febbre e
l’influenza, impedendo al nostro corpo di
eliminare quella quota di tossiemia che
ci stava disastrando e perdendo una preziosa
occasione per purificarci.
Quando si opta per
il vaccino, per l’aspirina e per l’antipiretico,
si dà una martellata alla spia rossa e una
botta al nostro sistema immunitario, creando
le basi per una malattia cronica assai peggiore
di quella che abbiamo voluto interrompere.
I punti deboli d’eliminazione
che il corpo presceglie per le sue crisi
eliminative, a causa della tossiemia accumulata,
sono sottoposti ad enervazione, irritazione,
infiammazione, micro-ulcerazione, ispessimento
e nodulazione.
Purtroppo la medicina analizza questi fatti
nei suoi singoli tratti, escludendo le cause;
la storia del tumore maligno sa tanto di
stregonesco, la
medicina non ha interesse economico a far
vedere dove sta il vero problema.
In
realtà, in partenza non esistono tumori
maligni, non esistono cancri, perché
tutte le malattie sono benigne e costruttive,
s’incattiviscono quando l’uomo si comporta
da alchimista o come l’elefante nel negozio
degli specchi. Se lasciati a se stessi,
senza farmaci e senza operazioni, ma con
sola acqua da bere e qualche frutto, i pazienti
si ristabiliscono da soli; sono
i trattamenti medici a trasformare una malattia
benigna in una maligna, cioè in un’affezione
cronica inguaribile.
Quando un tumore forma
una capsula spessa e resistente, un guscio
impenetrabile,
il suo contenuto si addensa e s’indurisce
al punto che i capillari e le piccole arterie
interne finiscono per essere ostruite e
sono messe fuori uso; a quel punto
il tumore inizia la sua via crucis, è
tagliato fuori dal circuito sanguigno nutri-ripulente
e rimane privo di metabolismo e quindi privo
di vita, soffoca e muore d’asfissia,
con avvelenamento settico del sangue chiamato
cachessia.
Il
tumore vivo è sempre benigno,quello morto non può esserlo, perché
ha al suo interno la sostanza proteica che
va in suppurazione e in putrefazione, il
suo nucleo va in rapida decomposizione e
innesca un processo d’avvelenamento settico
del sangue, che porta allo stato di cachessia
minando l’intero sistema;
è questo il meccanismo che trasforma il
tumore costruttivo ed intelligente in cancro
spietato e killer.
Succo di melone
amaro per curare e prevenire il cancro del pancreas
Un gruppo di scienziati che lavora presso
l’ Università di Colorado Cancer Center
di Denver, ha pubblicato i risultati di
uno studio sulla rivista Carcinogenesi ,
dimostrando come il succo di melone amaro
limita la capacità delle cellule tumorali
del pancreas di metabolizzare il glucosio,
riducendo così la fonte di energia delle
cellule e alla fine le uccide.
Bitter melon o karela o melone amaro è
una pianta tropicale coltivata in Asia,
Africa e Sud America. Questa Cucurbitacea
produce frutti verdi a forma di cetriolo,
ricoperti da protuberanze. In passato, i
ricercatori hanno dimostrato che il succo
di melone amaro uccide le cellule del cancro
al seno, in un piatto di coltura di Petri.
Questo studio fornisce prove convincenti
che l’estratto naturale del melone amaro
neutralizza efficacemente le cellule tumorali
del pancreas.
Cancro al pancreas:
identificato un sottotipo potenzialmente curabile
I ricercatori australiani
hanno identificato un sottotipo potenzialmente
curabile di cancro al pancreas, che rappresenta
circa il 2% dei nuovi casi. Questo sottotipo
esprime elevati livelli del gene HER2, un
gene amplificato nei tumori dello stomaco
attualmente trattati con Herceptin.
La Dr.ssa Angela Chou ha
quindi eseguito una dettagliata caratterizzazione
istopatologica di HER2 proteine nei campioni
di tessuto prelevati nel passato da 469 pazienti
affetti da cancro del pancreas. Questo ha
prodotto una serie di linee guida di analisi
di laboratorio standardizzate per testare
HER2 nel cancro del pancreas e ha mostrato
la frequenza di HER2 amplificato nel cancro
del pancreas, del 2,1%.
Medici e infermieri
dichiarano pubblicamente: "La sanità è solo una macchina
per fare soldi."
La medicina “ufficiale”
è falsa ed è solo uno strumento di potere
delle Multinazionali della Salute.
Essa è incapace di curare le malattie, al
massimo lenisce i sintomi apparenti spostandoli
su altri organi e generando nuove malattie,
che portano il paziente a un circolo vizioso
di dipendenza dal sistema sanitario.»
Salute: frutta
e cereali per prevenire il tumore al fegato
Consumare quotidianamente
frutta, verdura e cereali integrali aiuta
a proteggere il fegato dai tumori.
Lo dimostra una ricerca realizzata
dall’European prospective investigation into
cancer and nutrition che è riuscita a dimostrare
l’esistenza di un legame tra cancro e alimentazione.
Non solo fibre però.
Per
evitare l’insorgere dei tumori del fegato
è necessario evitare gli alimenti che contengono
molti zuccheri.
Se assunti quotidianamente
e in grandi quantità, i carboidrati raffinati
sono in grado di sollecitare la produzione
di insulina che, a sua volta, ha effetti sulla
crescita cellulare. Sono proprio questi fattori
di crescita che finiscono poi per incentivare
la proliferazione delle cellule cancerose.
Attualmente, si ritiene
che possano esistere diversi meccanismi di
terapia anti-neoplastica modulati da piante
mediche contro i tumori umani.
Queste diverse modalità
curative si esplicano, fondamentalmente, attraverso
12 diversi meccanismi d'azione (5 maggiori
e 7 minori), riassumibili rispettivamente
in:
Azione anti-tumorale
dei cannabinoidi sul carcinoma epatocellulare:
In questo studio, abbiamo
studiato gli effetti dei cannabinoidi – una
nuova famiglia di potenziali agenti antitumorali
– sulla crescita di HCC. Abbiamo scoperto
che A9 -tetraidrocannabinolo (A 9 -THC, il
principale componente attivo della Cannabis
sativa) e JWH-015 (un recettore cannabinoide
2 (CB 2 ) cannabinoide agonista del recettore-selettivi)
hanno ridotto la redditività delle linee cellulari
di HCC umano HepG2.
Recentemente, numerosi studi
hanno evidenziato il ruolo dei cannabinoidi
come potenziali farmaci anti-tumorali a causa
della loro capacità di ridurre tumorale in
modelli animali differenti, tra cui glioma,
6 carcinoma mammario 7 , 8 e cancro alla prostata.
9 , 10 Recenti ricerche hanno inoltre riportato
che il cannabinoide sintetico WIN-55 212-2
inibisce la crescita del carcinoma epatico.
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USA: famoso oncologo rifiuta
la chemioterapia per la moglie che guarisce
Perchè
la chemioterapia non risolve il problema
Secondo la stragrande maggioranza
delle teorie mediche, ci
si ammala di cancro per una insufficienza
del sistema immunitario.
La chemioterapia riduce le
masse tumorali di dimensione, ma al
prezzo di distruggere completamente il midollo
e le difese immunitarie dell’organismo,
col risultato che quest’ultimo rimarrà debilitato
ed esposto ad ammalarsi di nuovo per anni
o anche per il resto
della vita.
Per
dare un’idea di quanto siano tossici questi veleni
posso prendere spunto dalla stessa documentazione
farmaceutica allegata a questi “farmaci”: pensate
che basterebbe solo aumentare di poco le dosi di
una sola “seduta” di chemioterapia per uccidere
un cane, nel 100% dei casi, per avvelenamento nel
giro di pochi giorni (potete controllare voi stessi
dato che la tossicologia è pubblica).
Inoltre
per smaltire questi farmaci occorre molto tempo
(mesi e mesi), molto di più della durata
di ogni ciclo, per cui quando si torna ad es. dopo
un mese a fare un altro ciclo si ha un accumulo
continuo di veleni nell’organismo!
Il
fatto che molto spesso il cancro ritorna negli anni
successivi, dopo una cura di chemioterapia
,non è dovuto a una certa
“predisposizione” della persona, ma al fatto che
le difese immunitarie sono ormai distrutte e quindi
l’organismo è completamente indifeso ed è logico
che venga aggredito nuovamente.
La chemioterapia non è quindi
la soluzione definitiva del problema, poichè questo
si ripresenta molto spesso anni dopo con maggiore
violenza.
Il
cancro deve essere vinto invece potenziando il sistema
immunitario.
Per
molti tipi di tumore , il sistema immunitario ha
una “memoria”, esattamente come per le malattie
esantematiche (morbillo, varicella, rosolia, ecc.);
se il tumore viene vinto dall’organismo stesso,
piuttosto che represso dai farmaci,
è molto più difficile che si ripresenti in seguito.
Charlotte Gerson, Beata
Bishop Guarire con il Metodo
Gerson + DVD Come sconfiggere il cancro
e le altre malattie croniche - All'interno "Se Solo
Avessimo Saputo..."
IL FILM
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Aprile 2009
Formato: Libro + DVD - Pag 360 - 17x24
L’OMS ha classificato
la chemioterapia come agente cancerogeno
Il
paradosso della nostra medicina è proprio
quello di voler guarire sapendo di danneggiare.
Qualsiasi terapia accreditata potrebbe apportare
benefici e, allo stesso tempo, degli effetti
collaterali.
Tuttavia colpisce comunque
pensare che, mentre milioni di donne decidono
di curare il cancro alla mammella con chemioterapie,
allo stesso tempo stanno inconsapevolmente
assumendo sostanze classificate come “cancerogene”.
Qualcuno potrebbe obiettare che lo stesso
concetto è alla base delle vaccinazioni contro
molti ceppi di virus.
È vero, ma
la differenza è che il cancro non è un virus
e non andrebbe, in teoria, curato con una
vaccinazione a base di sostanze che provocano
il cancro. Un parallelismo sicuramente
non scientificamente calzante, ma che rende
l’idea di quello che da diversi decenni sta
accadendo in campo oncologico.
La lisina è un amminoacido
essenziale dotato di un radicale con gruppo
amminico, che le conferisce un comportamento
basico.
Nella sua forma idrossilata,
grazie all'intervento della vitamina C, rientra
nella composizione del collagene. Insieme
alla metionina rappresenta l'amminoacido precursore
della carnitina.
La lisina favorisce la formazione
di anticorpi, ormoni (come quello della crescita)
ed enzimi; è inoltre necessaria allo sviluppo
e alla fissazione del calcio nella ossa.
La lisina è importante anche
come precursore di una importante vitamina,
chiamata niacina, vitamina B3 o PP. La carenza
di niacina, frequente nel periodo postbellico
a causa di un'alimentazione quasi esclusivamente
incentrata sul consumo di polenta, è conosciuta
come pellagra.
Lisina L'utilizzo della lisina
è stato anche proposto per prevenire la riattivazione
dell'herpes simplex, virus responsabile degli
episodi ricorrenti di herpes labiale.
Per decarbossilazione (generalmente
operata dai batteri, come quelli intestinali
o vaginali), la lisina si trasforma in cadaverina,
una molecola putrefattiva il cui nome è tutto
un programma (oltre ad un odore particolarmente
sgradevole è dotata di proprietà tossiche;
si forma nel colon in caso di dieta iperproteica
e povera di fibre, nonché per per modificazioni
della flora batterica intestinale).
La LISINA protegge
dalla distruzione il tessuto connettivo
Nell'organismo dei pazienti da cancro
il rapporto tra distruzione e guarigione del tassuto è
squilibrato a favore della distruzione.
Un adeguato apporto di LISINA nell'integrazione
alimentare dei pazienti affetti da cancro è particolarmenre
importante in quanto:
1) Il nostro organismp non è in grado
di produrre LISINA (analogamente all'ACIDO ASCORBICO).
2) Nell'organismo dei pazienti affetti da cancro vi è
un costante eccesso di enzimi responsabili della distruzione
del COLLAGNE, che causano una relativa ceranza del "bloccante"
LISINA.
Corso base di
medicina cellulare
Cosa devi sapere
sull'importanza dei micronutrienti per la salute e sull'attività
della nostra Alleanza della Salute
«Sapessi
quante volte, nelle autopsie sui cadaveri
di vecchi contadini delle nostre valli più
sperdute ho trovato
tumori regrediti e neutralizzati naturalmente
dall’organismo: era tutta gente che
era guarita da sola del suo tumore ed era
poi morta per altre cause, del tutto indipendenti
dalla patologia tumorale».
«Se la tanto conclamata diffusione
delle patologie cancerose negli ultimi decenni
– si chiese Luigi De Marchi – in tutto l’Occidente
avanzato fosse solo un’illusione ottica, prodotta
dalla diffusione delle diagnosi precoci di
tumori che un tempo passavano inosservati
e regredivano naturalmente?
E se il tanto conclamato
incremento della mortalità da cancro fosse
solo il risultato sia dell’angoscia di morte
prodotta dalle diagnosi precoci e dal clima
terrorizzante degli ospedali, sia della debilitazione
e intossicazione del paziente prodotte dalle
terapie invasive, traumatizzanti e tossiche
della Medicina ufficiale.
Insomma, se fosse il risultato
del blocco che l’angoscia della diagnosi e
i danni delle terapie impongono ai processi
naturali di regressione e guarigione dei tumori?”.
Il medico
privo di camice ascolta la voce del sangue
Com'è nata la sua vocazione
per la medicina?
«C'è un percorso segnato
per ognuno di noi. Mio zio Guido era medico,
mia zia Antonietta pure. Ho sempre avuto fin
da bambino la passione di scoprire perché
gli uomini s'ammalano».
Perché non ha mai esercitato?
«Detesto il camice bianco
e gli ospedali: odorano di malattia e di morte,
non di salute e di vita. Chi ha bisogno di
una visita, sa dove trovarmi». (continua)
Cancro al seno:
scoperto cocktail vegetale che uccide tumore
Un nuovissimo studio ha provato
che un super-cocktail a base di sei composti
naturali tra verdura, frutta, spezie e radici,
ha ucciso il 100% delle cellule tumorali responsabili
del cancro al seno, e senza suscitare alcun
effetto collaterale tossico sulle cellule
sane.
«Una delle cause principali
della ricomparsa e della morte per cancro
al seno è un piccolo gruppo di cellule staminali
cancerose che eludono la terapia» spiega
il dottor Madhwa Raj, ricercatore in Ostetricia
e Ginecologia della Louisiana State University
nonché autore della ricerca in questione
«Queste cellule sono spesso farmaco-resistenti
e hanno la capacità di generare nuovi tumori,
per cui è di fondamentale importanza sviluppare
nuovi approcci per un trattamento più efficace
ed una prevenzione più sicura».
Josef Pies, Uwe Reinelt
Il grande libro dell'Argento
Colloidale per la salute delle persone, degli animali
e delle piante - Libro Ha effetti antibiotici,
inibisce le infezioni, rinforza il sistema immunitario
- Nuova Edizione ampliata e aggiornata
Editore: Macro Edizioni
Data pubblicazione: Dicembre 2013
Formato: Libro - Pag 260 - 13,5 x 20,5 cm Attenzione:
Questo libro è una nuova edizione di "Uso Terapeutico
dell'Argento Colloidale"
Nel rispetto del
codice di condotta prescritto dal D.lgs n°70
del 09/04/2003
i contenuti e le affermazioni
su questo sito non intendono diagnosticare, trattare,
curare o prevenire malattie o disturbi
Le informazioni fornite sono
a scopo informativo e non vogliono assolutamente
sostituire il parere del vostro medico di fiducia
al quale dovete sempre ed in ogni caso rivolgervi
per questioni che riguardano la vostra salute..
Le informazioni riportate
non intendono sostituire nessun prodotto o medicinale..
per qualsiasi problema
riguardante la vostra salute rivolgetevi sempre
al vostro medico curante... Solo lui è autorizzato a darvi consigli
sulla vostra salute ;-)
Vi presento i miei media - visitateli, sono tutti molto interessanti
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VILLA)- più di 230 video dove
mi racconto
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I miei sono
solo PARERI PERSONALI, non intendo suggerirvi nulla, non sono
un medico e non ho le competenze per darvi consigli,
vi racconto solo la mia storia e come mi curo, per qualsiasi
problema non fate come me che sono pazzo,
rivolgetevi sempre al vostro medico di fiducia-