I radicali liberi
sono molecole fortemente instabili e reattive
perché hanno perso un elettrone, cioè una
carica negativa. Nel loro tentativo di ossidare
le molecole circostanti per rubar loro l’elettrone
che hanno perso, possono attaccare le membrane
cellulari, in un processo chiamato “processo
ossidativo”, esponendo, così, le cellule
agli attacchi di agenti nocivi.
Per capire bene di cosa si parla bisogna
spingersi verso dimensioni piccolissime,
infinitesimali, fino all'atomo.
Rovistando in fondo al cervello, tra le
reminiscenze della chimica studiata a scuola,
molti ricorderanno che la struttura di
un atomo è formata da un nucleo intorno
al quale ruotano in orbite diverse gli elettroni.
Proprio come un microscopico sistema solare.
Quando nell'orbita esterna manca un elettrone
il composto diventa instabile, diventa appunto
un radicale libero, e per "calmarsi" dal
suo stato "eccitato" deve rubare un elettrone
ad un altro atomo.

Il primo si stabilizza, ma
il secondo diventa a sua volta un radicale
libero che cercherà di rubare un elettrone
ad un altro atomo ancora, innescando un
processo di ossidazione a catena che va
avanti all'infinito.
Le reazioni di trasferimento
di elettroni sono indispensabili alla vita,
esse sono infatti la base della produzione
di energia e di molti processi metabolici.
Tuttavia quando la reazione a catena procede
in maniera incontrollata, i radicali
liberi danneggiano le strutture cellulari,
alterandone la funzionalità, fino a causare
la morte delle cellule.

E sapete qual è il principale
responsabile della formazione di radicali
liberi? L'ossigeno, si proprio lui. Questa
molecola indispensabile per la vita può
anche essere un nostro nemico, un nemico
delle nostre cellule.
L’ossigeno è
indispensabile alla vita degli esseri
umani. Possiamo sopravvivere per qualche
giorno senza mangiare e bere, ma non
possiamo resistere più di qualche minuto
senza respirare. L’ossigeno è l’elemento
più importante per la vita della cellula.
Quando respiriamo, l’ossigeno contenuto
nell’aria, arriva in ogni singola cellula.
Quando l’ossigeno arriva nella cellula,
si combina con il glucosio, cioè con
quella molecola in cui vengono trasformati
gli alimenti che introduciamo nel nostro
organismo. Dalla combinazione di ossigeno
e glucosio si produce anidride carbonica,
acqua ed energia utilizzata dalla cellula
per il suo metabolismo |
Durante i normali processi
metabolici di ossidazione si formano
radicali liberi "buoni", quelli che operano
traformazioni biochimiche necessarie, ma
anche "cattivi". Sono molecole ossidanti
molto reattive e molto tossiche.
Sono proprio queste che innescano
i processi incontrollati di formazione a
catena di altri radicali liberi. E come
se non bastasse, non è solo il nostro organismo
a produrre radicali liberi dannosi. Ogni
giorno siamo infatti bombardati da fonti
esterne che li generano. Lo stress, il fumo,
l'ozono, i pesticidi, i farmaci, il sole,
i raggi X ed anche alcuni componenti presenti
nel cibo danno origine a questi pericolosi
composti. Perfino la salutare attività fisica
aumenta la produzione di radicali liberi
a causa di un aumentato fabbisogno di ossigeno.
Allora perché produciamo radicali
liberi se possono essere dannosi?
Perché svolgono un ruolo strategico
nei processi di difesa della cellula.
Sono, infatti, ottimi anti-virali
e anti-batterici: proprio grazie alla
loro straordinaria reattività, possono
attaccare e distruggere agenti estranei
arrivati all’ interno della cellula.
I radicali liberi svolgono importanti
funzioni quali l’eliminazione di batteri
patogeni, la regolazione della pressione
arteriosa, la trasmissione dei segnali.
Questo è un processo fisiologico,
normale, e l’organismo di una persona
sana è attrezzato per fare fronte
alla presenza di questi radicali liberi
difendendosi con un proprio sistema
anti-radicali, che si chiama sistema
antiossidante.
In condizioni ideali, se la cellula
è in uno stato di benessere e funziona
perfettamente, c’è equilibrio tra
specie radicali che e specie anti-radicaliche.
Quando invece il nostro sistema antiossidante
non è più in grado di neutralizzare
l’eccesso dei radicali liberi prodotti
rispetto alla quantità fisiologica,
i radicali liberi aggrediscono le
cellule. Si dice che la cellula
è in una condizione di stress ossidativo.
|
Il nostro corpo è infatti
una macchina perfetta.
Quindi, siccome i processi
di ossidazione che generano radicali liberi
fanno parte del normale funzionamento dell'organismo,
siamo provvisti di diversi sistemi riparatori
chiamati nel loro complesso antiossidanti.
Si tratta di sostanze in
grado di calmare lo stato "eccitato" dei
radicali liberi donando loro un elettrone,
senza però diventare essi stessi a loro
volta radicali liberi. Così si interrompe
il ciclo nefasto. Semplice, no?
Però non è tutto rose e
fiori. A volte infatti i composti antiossidanti
non bastano a combattere i radicali liberi
per varie ragioni. In situazioni di aumentata
produzione di radicali per una maggiore
esposizione a sostanze o situazioni che
aumentano l'ossidazione, la normale quantità
di antiossidanti non è più sufficiente.
Oppure la nostra produzione e introduzione
di antiossidanti è ridotta. I questi
casi, quindi, i radicali liberi agiscono
indisturbati nei loro devastanti processi.
Quando si pensa alle malattie
degenerative, all'invecchiamento, si vedono
solo le manifestazioni esterne, quelle macroscopiche.
Un tumore che devasta, la circolazione che
non è più come prima, le rughe che compaiono,
il corpo che ha meno forza.
Tutto questo ha origine
a livelli microscopi, molecolari.
Perchè le cellule che compongono
il corpo sono costituite da molecole che
a loro volta sono un insieme di atomi. Quindi
se gli atomi che compongono i sistemi enzimatici,
il Dna, le membrane cellulari, vengono attaccati
dai radicali liberi e il danno non viene
riparato dagli antiossidanti, inizia il
seme del decadimento delle cellule che,
alla lunga, provoca tipi diversi di degenerazioni
nell'organismo.
Se, per esempio, i radicali
liberi danneggiano il collagene e l'elastina,
le strutture portanti dell'epidermide, compaiono
le rughe. (Questa è la ragione per cui l'esposizione
al sole accellera i processi di invecchiamento
cutaneo). Con meccanismi diversi, ma paragonabili,
i radicali liberi sono una delle principali
cause delle malattie cardiovascolari, di
certi tipi di tumore e in generale delle
malattie degenerative.
Quali sono i danni provocati da
un eccesso di radicali liberi?
Sono danni a livello cellulare e
che quindi non si vedono immediatamente
ma si manifesteranno nel tempo.
In primo luogo, i radicali liberi
aggrediscono le cellule e i componenti
cellulari, costituendo un rischio
per il mantenimento dello stato di
salute.
Ne consegue un danno che, se non
prontamente riparato, favorirà la
comparsa o accelererà la progressione
di malattie molto comuni, quali
l’ipertensione arteriosa, l’aterosclerosi,
l’infarto, l’ictus, il morbo di Parkinson,
la demenza di Alzheimer, la colite
ulcerosa, la pancreatite, l’obesità,
il diabete, la bronchite cronica,
l’artrite reumatoide, alcuni tipi
di tumori, ecc.
In secondo luogo, uno degli imputati
certi del processo d’invecchiamento
del corpo sono proprio i radicali
liberi. Perciò, oltre a rappresentare
un rischio per la salute, i radicali
liberi producono anche un’azione negativa
costante che agevola e velocizza i
processi d’invecchiamento cellulare,
ossia di tutto il corpo.
|
Abbiamo già accennato al
ruolo degli antiossidanti nell'inattivare
i radicali liberi.
Adesso appare ancora più
chiaro che sono la principale arma in nostro
possesso per la prevenzione. I sistemi
enzimatici antiossidanti vengono prodotti
dal nostro organismo e svolgono il loro
compito egregiamente. Sulla loro quantità
non si può intervenire, avendo un meccanismo
di regolazione interno. Situazioni di stress
tuttavia possono alterare il fine sistema,
portando ad una ridotta sintesi degli enzimi
necessari. Evitare, o meglio, imparare a
controllare lo stress è l'unico modo per
far funzionare al meglio i sistemi enzimatici
antiossidanti interni.
Come è possibile rimediare?
Da una parte si deve evitare
l’ulteriore formazione di radicali
liberi e quindi bisogna ridurre o
evitare le principali cause della
loro formazione: fumo, uso sconsiderato
di farmaci soprattutto antibiotici,
alimentazione sbagliata, esposizione
non protetta ai raggi solari, stress
psico-fisico.
Dall’altra parte bisogna cercare
di apportare il più possibile alle
nostre cellule sostanze anti-radicaliche
esogene.
|

Ci sono poi gli antiossidanti
che introduciamo con l'alimentazione e
sono spesso specifici per la neutralizzazione
dei diversi tipi di radicali liberi, innanzitutto
alcune vitamine.
La vitamina C è il cavallo
di battaglia degli antiossidanti, forte
e instancabile, si trova in frutta e verdura
di colore giallo-rosso e verde intenso.
Poi la vitamina A, presente come tale solo
negli alimenti animali, in particolare latte
e derivati, uova e fegato. Il beta-carotene
invece, precursore che nell'organismo viene
trasformato in vitamina A, abbonda nella
frutta e verdura, anche in questo caso in
particolare in quella giallo-rosso e verde
scuro. La vitamina E, nome collettivo di
un gruppo di sostanze chiamate tocoferoli,
è l'antiossidante di elezione per i grassi
e per questo particolarmente importante.
Si trova nei vegetali e negli oli di semi
e di oliva
E’ possibile conoscere la quantità
di Radicali liberi circolanti nel
nostro organismo?
Attualmente è possibile!
Esiste un esame diagnostico di laboratorio
che si chiama d-Rom’s Test
che si effettua su un piccolo prelievo
capillare (un prelievo dal polpastrello
del dito della mano) che valuta proprio
la quantità dei radicali liberi circolanti,
espressi in unità U-CARR.
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Fonte: cristinabarbagli
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Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
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La scoperta che le cellule della maggioranza
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nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
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La
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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