Quali sono dunque
le differenze dall’oncologia tradizionale?
Diciamo che c’è una espansione
delle attuali pratiche mediche. L’oncologia
non può più essere solo lo studio delle
caratteristiche del tumore, della ricerca
della sua tipologia e della sua estensione.
L’oncologia futura deve
valutare, come già si diceva negli anni
Ottanta e Novanta, anche la potenzialità
immunologica del malato. Oltre all’oncologia
classica serve allora una corretta valutazione
della condizione biologica, endocrina e
immunologica del paziente, anche dal punto
di vista psicologico, in quanto esso è una
persona umana, una nella sua trinità.
Oggi,
di fatto, nell’atto oncologico la persona
non esiste:
non si guarda la persona
nella sua totalità, ma solo come un corpo
fisico colpito da tumore.
Quindi come procede
davanti al malato di tumore?
La
malattia tumorale non è solo la presenza
di un cancro, è uno scardinamento assoluto
e progressivo della funzionalità del sistema
endocrino e immunitario; queste cose
si dicevano anche nei secoli scorsi, ma
allora era solo filosofia.
Oggi è scienza. Ci vuole
un salto culturale: unire ciò che per secoli
è rimasto diviso: il corpo e la psiche.
Le separazioni di queste due realtà non
porteranno mai alla vittoria sul cancro.
Nell’ammalato di tumore è fondamentale valutare
la potenza del sistema immunitario; poi
viene l’aspetto psicologico, che non consiste
solo nel fatto di accettare o meno la malattia,
ma può incidere sulla guarigione del malato
più di quanto si creda.
L’aspetto spirituale si
sgancia così dall’aspetto religioso e diventa
una acquisizione della coscienza umana.
Verranno giorni in cui
non servirà più una religione che dica che
abbiamo uno spirito, perché l’uomo avrà
autocoscienza di essere uno spirito incarnato
in un corpo.
Nel
futuro approccio ai tumori occorrerà che
il medico corregga le alterazioni immense
presenti nell’ammalato, alterazioni documentabili
laboratoristicamente, dovrà quindi ridare
all’ammalato un corpo fisico dignitoso e
lavorare sulla riscrittura del suo vissuto
psichico e spirituale.
È
un diverso approccio al malato oncologico.
Oggi si diagnostica un tumore attraverso
esami di laboratorio, come ad esempio la
TAC; ma poi non
ci si stacca dal tumore, non si ritiene
fondamentale capire come sia il sistema
immunitario del malato, la sua attività
endocrina, nessuno guarda a queste cose.
Questa è la situazione del momento. La novità
della PNEI può essere proprio questa: aver
capito che la chimica non è solo quella
metabolica, ma anche quella della coscienza.
E
sulla parte propriamente medica?
Poi ovviamente c’è la parte
strettamente medica, che comunque non deve
essere separata dagli aspetti filosofici
ed epistemologici. Il mio punto di vista
è una espansione della corrente pratica
medica; la chemioterapia è utilissima, ad
esempio, ma è
impensabile concepirla ed applicarla senza
conoscere il vissuto psichico e immunitario
dell’ammalato.
Nella mia terapia il paziente
è sempre seguito da un medico e da uno psicologo.
Un altro grosso errore corrente
poi, è quello di far ricadere la colpa della
patologia sul malato: vi è sempre un giudizio
anche inconsapevole da parte del medico
sul malato. Il tumore è purtroppo una realtà
della condizione umana; la domanda da fare
non è perché ci è venuto, così facendo si
innescano dei meccanismi di colpa.
Il
tumore si fa strada quando c’è una perdita
di equilibrio: la repressione del
piacere sessuale, ad esempio - e questo
è stato dimostrato da tempo – può portare
al cancro. Così come la repressione della
vita spirituale.
Non
ci sono cose da non fare, ma cose da fare:
è più saggio ricercare nella nostra natura
ciò che amplifica la nostra potenza antitumorale.
In uno stato di natura ‘normale’
il corpo umano ha una sua resistenza al
tumore; questo cresce in un organismo già
ammalato nei suoi circuiti integrativi di
base.
Ripeto: un tempo era filosofia,
oggi è tutto dimostrato dalla chimica.
Il tumore per spodestare il corpo umano
ha sempre degli alleati interni al nostro
organismo; alcuni linfociti, ad esempio,
si alleano con esso, quando invece questi
dovrebbero avere un ruolo contrario. E’
quasi una sorta di autopunizione inconscia.
Altra caratteristica che ci distingue dagli
altri: tutto deve essere scienza.
L’unica pubblicazione scientifica
sull’aloe ad esempio è la nostra. Se una
scoperta è vera deve essere pubblicata;
se non si riesce – a parte altri motivi
–, se le riviste scientifiche non l’accettano,
evidentemente non rispetta i criteri della
scientificità.
Chi
sono i pazienti che vorrebbe avere in cura?
Il
mio vero paziente è quello a cui l’oncologia
classica ha detto che non c’è più niente
da fare.
Una risposta del genere non
è mai corretta e vera. Sarebbe più giusto
dire che non c’è più spazio per ulteriori
chemioterapie ma solo per le cure palliative.
Non reputo di avere poteri straordinari
e metodi originali, questo sia chiaro. Applico
delle idee dimostrate scientificamente,
pubblicate, accettate e discusse dalla comunità
scientifica.
L’ammalato di tumore sarà
visitato dal medico e dallo psicologo: diverse
mie ricerche hanno dimostrato che il vissuto
dell’ammalato è fattore diagnostico. Ma
questo dovrebbe essere una cosa normalissima,
dovrebbe essere la quotidianità. Cosa che
però non è.
Perché
proprio a San Marino?
San
Marino è la prima Repubblica della storia
occidetale che ha riconosciuto la vera libertà
della scienza ed è stata in grado di accogliere
metodologie mediche e scientifiche nuove.
Negli altri Stati occidentali
la scienza deve
sottostare alle leggi di mercato
e, ancora peggio, come succede ad esempio
in Italia, al giudizio di comitati etici:
così la scienza muore e molte scoperte non
vengono accettate.
La scienza non ha bisogno
di un’etica: lei stessa deve essere autoetica.
La vera libertà va di pari passo con la
libertà della scienza; le divisioni non
sono più tollerabili. Come non è tollerabile
una supervalutazione della scienza da parte
di un comitato etico: ciò che è scientifico
è etico, ciò che non è scientifico non è
etico. La questione dovrebbe essere semplicemente
questa. La PNEI non è materia di insegnamento
in nessuna università occidentale, perché
la scienza è appunto frenata da organismi
superiori; la sua accettazione significherebbe
un cambiamento radicale nella concezione
della sanità pubblica.
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informazioni e prenotazioni
Domvs Medica Strada Genghe di Atto, 101
47892 Acquaviva RSM
Tel. 0549/999630 - 0549/906525
Fonte:
sorpresa.sm

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Io la
penso esattamente come il dottor
Lisoni, quando ho rifiutato
sorafenib ho puntato tutto sulla
mia mente e sul mio sistema
immunitario.
Come dice il dottor lisoni io
sarei il suo paziente ideale,
la medicina convenzionale tratta
il mio caso come inguaribile,
per loro sono un condannato
a morte.
Ma
noi lottiamo e dimostreremo
che il cancro al fegato con
metastasi linfonodali si può
vincere

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ti volta le spalle.

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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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