SCRITTO DA GABRIELE.
POSTATO IN SALUTE & BENESSERE
Il Glutatione viene
costruito all’interno delle cellule partendo
dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico
e la cisteina.
Il fattore limitante
la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara
negli alimenti.
D'altro canto la cisteina
assunta per bocca è rapidamente catabolizzata
nel tratto gastrointestinale e nel sangue
e, possedendo anche un potenziale tossico,
un supplemento orale non è raccomandabile.
Alcuni farmaci che promuovono
la sintesi del glutatione stimolando la
produzione e la distribuzione di cisteina
alle cellule, sono stati usati con successo
con indicazioni specifiche come l'intossicazione
da acetaminofene, e nella fibrosi cistica,
ma hanno lo svantaggio di possedere effetti
collaterali rilevanti ed una breve emivita.
Da
qui l’importanza dell'aminoacido cisteina,
che è composto da due molecole di cisteina
legate tra loro da un ponte di solfuro,
cioè composto da due atomi di zolfo. Tale
aminoacido è molto più stabile della cisteina
ed in grado di arrivare alle cellule,
nel cui interno verrà trasformato in due
molecole di cisteina con le quali potrà
poi essere costruito il glutatione.
Gli atomi di zolfo dell'aminoacido
cisteina sono responsabili dell'attività
biologica del glutatione.

I benefici del
Glutatione
1)
Antiossidante: il glutatione è
il principale antiossidante naturale presente
all'interno delle nostre cellule.
Altri antiossidanti introdotti tramite la
dieta come la vitamina C ed E dipendono
dal glutatione per la loro funzione ed il
loro riciclo all'interno della cellula.
Il compito del glutatione è quello di eliminare
i composti tossici presenti all'interno
delle cellule e questo avviene riducendo
il composto. Il campo della biologia dei
radicali liberi sta germogliando e la lista
delle malattie legate allo stress ossidativo
è in rapido aumento.
2) Disintossicante:
il Glutatione è il metabolita chiave per
le vie di detossificazione dipendenti dal
citocromo P450 che è giornalmente
messa alla prova non solo dall'assunzione
di farmaci, ma anche da prodotti di inquinamento
(tossine ambientali) come i metalli pesanti
o più banalmente i prodotti di derivazione
del fumo di sigaretta e derivati dalla combustione
di carburante.
3) Immunomodulatore:
I linfociti, in particolare quelli appartenenti
ai sottotipi T, hanno un'elevata domanda
di glutatione per poter espletare regolarmente
la loro attività e per replicarsi.
La deplezione di glutatione
durante un processo infiammatorio acuto
o cronico o ad un infezione condurrà ad
una risposta immunitaria meno efficace.
Infatti l’accumulo di radicali liberi all’interno
dei linfociti durante una risposta infiammatoria
fa sì che questi siano meno efficaci.

Inoltre gioca un
ruolo chiave nella moltiplicazione dei linfociti
ed è quindi necessario per il corretto sviluppo
di un'adeguata risposta immune.
Possiamo quindi dire
che il glutatione è necessario per mantenere
la normale attività del sistema immunitario.

Inoltre il glutatione
è in grado di mantenere attive alcune vitamine
anch’esse dotate di attività antiossidante
come la vitamina C e la vitamina E.
Gioca
un ruolo cruciale nel normale bilancio tra
lo stato ossidato e quello ridotto della
cellula,
cosa che permette l’adeguata
regolazione di molte funzioni vitali
della cellula come la sintesi e la riparazione
del DNA, la sintesi delle proteine e
l’attivazione e la regolazione degli enzimi.
I livelli di glutatione
diminuiscono fisiologicamente con l’età.
Il mantenimento di alti livelli
di glutatione nell’anziano è correlato con
uno stato di migliore salute sottolineando
l’importanza di questa sostanza nel mantenimento
di un organismo sano.

Ricordiamo
inoltre che l'attività anti ossidante del
glutatione inibisce i radicali liberi.
I radicali liberi sono sostanze altamente
reattive che se non neutralizzate prontamente
si legano ed ossidano:
1) i lipidi delle
membrane cellulari determinando
alterazioni funzionali delle cellule e pertanto
dei tessuti di appartenenza;
2) le lipoproteine
a bassa densità (LDL), che diventano
LDL ossidate, e conseguentemente sostanze
particolarmente tossiche. Tali sostanze
danneggiano l'integrità del vaso sanguigno
e, di conseguenza, causano lo sviluppo e
la progressione delle lesioni aterosclerotiche
e quindi delle malattie cardio-vascolari;
3) gli acidi nucleici
(DNA ed RNA), con danneggiamento a carico
del materiale genetico. Ricordiamo
che le mutazioni del codice genetico sono
spesso associate all'insorgenza del cancro;
4) le proteine in
genere con conseguenti danni strutturali
e funzionali all'organismo.

Il glutatione è una
piccola molecola che si trova sostanzialmente
in tutte le cellule del corpo umano ed è
deputato all’inattivazione dei sopra descritti
radicali liberi.
Come accenato in precedenza
il glutatione è è composto da due molecole
di cisteina legate tra loro da un ponte
disolfuro ecco perchè l'acetilcisteina risulta
molto utile.
L'acetilcisteina
è un composto tiolico che agisce come un
precursore del glutatione e
come diretto scavanger delle specie reattive
dell’ossigeno ( ROS ), regolando lo stato
redox all’interno delle cellule.
In questo modo l’acetilcisteina
interferisce con diversi pathway di segnale
coinvolti nella regolazione dell’apoptosi,
dell’angiogenesi, della crescita
cellulare e dell’arresto cellulare, e della
risposta infiammatoria.
Gli effetti antiossidanti
dell’acetilcisteina sono ben documentati
negli studi in vivo ed in vitro.
Inibisce
lo stress ossidativi sia ad alte che a basse
concentrazioni, quando somministrata in
acuto ( in vitro ) ed in cronico ( in vivo
). Riguardo alla sua azione antinfiammatoria,
al contrario, gli effetti dell’Acetilcisteina
differiscono in vivo ed in vitro, e sono
altamente dose-dipendenti.

In vitro gli effetti
antinfiammatori sono osservati solo ad alte
concentrazioni del farmaco.
Diversi studi in vivo hanno
dimostrato una certa efficacia dell’Acetilcisteina
nel lungo periodo anche a bassi dosaggi.
L’aumento del dosaggio
sembra migliorare la biodisponibilità dell’Acetilcisteina.
Gli effetti che sono stati
osservati negli studi clinici ed in vivo
non sempre riflettono il successo degli
esperimenti in vitro. Inoltre, i risultati
ottenuti su volontari sani non sempre forniscono
un’incontrovertibile prova dell’utilità
dell’acetilcisteina nella broncopneumopatia
cronica ostruttiva ( BPCO ), specialmente
quando il numero delle esacerbazioni ed
i cambiamenti nella funzione polmonare rappresentano
gli end point primari.
Nonostante queste
considerazioni e la mancanza di efficaci
terapie in grado di inibire la progressione
della malattia nella BPCO, l’Acetilcisteina
ed i suoi derivati rimangono farmaci promettenti.


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La scoperta che le cellule della maggioranza
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Tumori:
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Vitamina
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La
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Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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