Cacao fondente
ai portatori di cirrosi
Nuove virtù del cioccolato fondente.
Secondo uno studio condotto da Andrea De
Gottardi presso l’Università di Barcellona
il cioccolato fondente potrebbe rivelarsi
utile per i soggetti affetti da cirrosi
epatica perché riduce la pressione sanguigna
nel fegato e i danni dei vasi.
Lo studio è stato presentato recentemente
in occasione di un congresso della Società
Europea di Studi sul fegato che si è svolto
a Vienna.
Lo studioso iberico ha arruolato 21 persone
con cirrosi epatica e le ha divise in due
gruppi: il primo ha ricevuto un pasto liquido
con cioccolato fondente, il secondo ha mangiato
un pasto liquido con cioccolato bianco.
A distanza di mezz’ora dal pasto gli scienziati
hanno misurato i valori della pressione
del sangue nel fegato e hanno osservato
che nei pazienti del primo gruppo erano
inferiori rispetto a quelli del secondo
gruppo. I ricercatori hanno spiegato che
il merito di questo beneficio è da ascrivere
alle sostanze antiossidanti contenute nel
cioccolato (flavonoidi), ma solo in quello
fondente mentre sono del tutto assenti nel
cioccolato bianco.
Nei pazienti affetti da cirrosi epatica
i vasi sanguigni del fegato risultano danneggiati
e una pressione troppo alta potrebbe contribuire
a creare nuove lesioni; per questo,
per loro, è piuttosto importante mantenere
nei valori normali la pressione del sangue
del fegato nella fase post-prandiale.
Fonte: PagineMediche

Fegato:
il cioccolato fondente lo protegge
Il cioccolato fondente è un
prezioso alleato contro le malattie del
fegato. A sostenerlo è uno studio condotto
recentemente dalla clinica ospedaliera di
Barcellona, in Spagna, diretto dal dottor
Andrea De Gottardi e presentato al meeting
di Vienna della Società europea di Studi
sul fegato. Il cioccolato fondente, utile
anche per migliorare il metabolismo e combattere
lo stress, si rivela ancora una volta
un alimento salutare per il nostro organismo.
Uno studio svolto presso l'Università
di Barcellona ha esaminato l'impatto dell'epicatechina
e degli altri polifenoli dell'estratto di
cacao sul colon umano. Ne emerge che i polifenoli
possono aiutare le cellule del corpo umano
a resistere ai danni dei radicali liberi;
si pensa che questi giochino un ruolo nella
riduzione dei rischio di vari disturbi cronici
che affliggono la popolazione mondiale,
quali malattie cardiache e cancro.


Da "Il bollettino di informazione
sui farmaci" anno XIII n°4 2006 bimestrale
dell'AIFA-Ministero della salute
Frutta,verdura,té,vino
rosso e cioccolato sono le maggiori fonti
di antiossidanti i quali hanno effetti protettivi
sul sistema cardiovascolare.
Una classe di antiossidanti,
i flavonidi (comunemente presenti negli
alimenti sopra menzionati), in particolare
la procianidina contenuta in elevata quantità
nella cioccolata, ha da tempo attratto
l'attenzione dei ricercatori per la sua
potenziale capacità di ridurre il rischio
di malattia coronarica.
La modifica più probabile
sembra sia legata alla riduzione delle LDL
ossidate, che usualmente sotto questa forma
vengono catturate dai macrofagi dando origine
alle cellule schiumose e successivamente
alla placca ateromatosa.
Il burro di cacao, grasso
derivato dalla pianta del cacao e presente
in grande quantità nel cioccolato fondente,
contiene il 33% di acido oleico, il 25%
di acido palmitico, e il 33% di acido stearico;
questi ultimi due sono acidi grassi saturi,
che influenzano l'aumento della colesterolemia
totale e della LDL-colesterolemia.
Dal momento che i prodotti
a base di cacao presentano proprietà antiossidanti
e contengono quantità di flavonoidi maggiori
rispetto al té e al vino rosso, é interessante
valutare gli effetti del cioccolato sulle
patologie cardiovascolari.
Finora sono stati condotti
diversi studi sperimentali a breve termine
per valutare gli effetti cardiovascolari
intermedi di cioccolato e cacao e numerosi
studi epidemiologici per indagare l'associazione
tra acido stearico e flavonoidi ed esiti
cardiovascolari totali.
Una revisione sistematica,
recentemente condotta da alcuni ricercatori
di Harvard, ha esaminato le evidenze sperimentali
ed epidemiologiche dei prodotti a base di
cacao e di cioccolato.
In particolare, i ricercatori
hanno valutato i controversi benefici
dei componenti del cioccolato, acido stearico
e flavonoidi, hanno revisionato i loro
effetti sui fattori di rischio cardiovascolare
intermedi e sugli end-point, e hanno infine
condotto una metanalisi di alcuni studi
prospettici su flavonoidi e rischio di mortalità
cardiovascolare.
Sono stati selezionati studi
clinici osservazionali e sperimentali pubblicati
su Medline dal gennaio 1965 al giugno 2005.
Approssimativamente, sono stati revisionati
400 studi. Di questi, sono state selezionate
136 pubblicazioni sulla base della rilevanza,
della potenza e della qualità del disegno
e dei metodi di studio. Nel complesso, sia
gli studi randomizzati, sia quelli osservazionali,
suggeriscono che il cacao e il cioccolato
possono avere effetti benefici sul rischio
di malattia cardiovascolare, grazie ai seguenti
effetti:
- diminuzione della pressione
sanguigna
- effetto anti-infiammatorio
- funzione anti-piastrinica
- aumento del colesterolo HDL
- diminuzione della ossidazione LDL
In particolare, dal gruppo
di studi sull'acido stearico si ricava che
quest'ultimo potrebbe non influenzare
la colesterolemia LDL, ma addirittura abbassare
in modo benefico la trigliceridemia,
mentre gli studi prospettici sui flavonoidi
suggeriscono che il contenuto di flavonoidi
nel cioccolato può ridurre il rischio cardiovascolare,
perché attraverso l'azione
antiossidante e antiinfiammatoria
riducono la pressione sanguigna ed aumentano
l'HDL.
La metanalisi condotta su
questi ultimi studi indica che l'assunzione
di flavonoidi può far diminuire il rischio
di mortalità per malattia cardiovascolare.
Il cacao é l'alimento con
il più alto contenuto di flavonoidi e polifenoli
(una classe di antiossidanti) e più
la cioccolate é amara, più é alta la concentrazione
di cacao e quindi di flavonoidi e polifenoli.
Conclusioni
:
nella revisione sistematica,
le diverse prove che emergono sia dagli
studi osservazionali sia dai trial randomizzati,
suggeriscono che l'effetto dell'acido
stearico é neutrale, mentre i flavonoidi
sembrano avere un effetto protettivo contro
le malattie cardiovascolari.
Questa ultima evidenza é ben
supportata dal gruppo di studi osservazionali
prospettici, il quale suggerisce che i flavonoidi
possono diminuire il rischio di mortalità
per malattia cardiovascolare. Sebbene sia
stato stimato che mangiare 50 gr/die di
cioccolato amaro può ridurre il rischio
di malattia cardiovascolare del 10,5%, queste
stime sono basate sui risultati di studi
di breve durata. Pertanto, bisognerà attendere
i risultati di trial randomizzati a lungo
termine, al fine di valutare meglio l'impatto
del consumo di cioccolato sugli eventi cardiovascolari.
Fonte: OptiZone


Mangiare
cioccolato fa bene ai muscoli e abbassa
la pressione!
Un vero cibo degli dei, delizioso
per il palato e salutare. Naturalmente,
gustato con parsimonia e possibilmente in
versione “nature“, senza troppe aggiunte
di zuccheri e grassi. Secondo uno studio
condotto sulle cavie da laboratorio dai
ricercatori dell’Università di San Diego
in California (USA), una particolare sostanza
contenuta nel cacao – la epicatechina –
se assunta in dose doppia quotidianamente,
è in grado di influire positivamente sull’efficienza
muscolare e sui valori della pressione sanguigna.
Gli scienziati americani,
per giungere a questi confortanti (per noi,
amanti del cioccolato in tutte le sue declinazioni)
risultati, hanno suddiviso i topolini in
due gruppi: uno a cui sono state somministrate
dosi di cacao quotidianamente, e l’altro
(il gruppo di controllo)… a bocca asciutta!
Insomma, alla fine della sperimentazione,
che consisteva nel sottoporre gli animali
ad una serie di test ed esercizi, il
gruppo che aveva seguito la dieta a base
di cioccolato non solo aveva risposto in
modo più scattante alle sollecitazioni fisiche,
ma aveva anche evidenziato valori pressori
mediamente inferiori rispetto agli altri
topolini.
Lo studio, pubblicato su US
National Library of Medicine National Institutes
of Health, si aggiunge a ricerche precedenti
che avevano messo in luce le qualità
preziose del cioccolato, ricco di antiossidanti
e di minerali come il ferro, soprattutto
nel prevenire le malattie dell’apparato
cardiovascolare.
Cervello:
cioccolato e vino rosso potenziano l’intelligenza
Una ricerca britannica ha
confermato i risultati di studi precedenti
ma separati, a proposito delle virtù
come stimolanti cerebrali del vino rosso
e del cioccolato fondente.
Merito, nel primo caso del
resveratrolo (che assicura un maggior afflusso
di sangue al cervello) e nel secondo
dei polifenoli, che hanno un effetto antiossidante.
In pratica, queste sostanze
agiscono sui vasi sanguigni dilatandoli
e permettendo una migliore ossigenazione,
cosa che facilita e velocizza il lavoro
dei neuroni.
Lo studio è stato condotto
dai ricercatori della Northumbria University
Medical School di Newcastle e pubblicato
sulla rivista American Journal of Clinical
Nutrition. A quanto affermato da Emma Wighman,
coordinatrice della ricerca, si tratta
di sostanze naturali che non hanno alcun
effetto collaterale.
Naturalmente, poiché il vino
è una bevanda alcoolica, e il cioccolato
un alimento altamente energetico, vanno
entrambi consumati con moderazione. Ma comunque,
salvo specifiche problematiche individuali,
regalarci questi due piaceri ogni tanto
sarà tonificante per l’umore, e per la mente!
Mangiare
cioccolato fondente fa bene alla salute
i ricercatori dell’Università
di Harvard (USA), che hanno presentato i
loro risultati sugli effetti benefici del
cacao, all’American Heart Association’s
Nutrition, Physical Activity and Metabolism/Cardiovascular
Desease Epidemiology and Prevention 2011
Scientific Session. Con il conforto di 21
studi e i dati pervenuti dopo le analisi
effettuate su un campione di 2575 pazienti,
i medici sono riusciti a dimostrare inequivocabilmente,
che mangiare cioccolato è un toccasana e
che contribuisce a migliorare le funzioni
vitali.
Nello specifico, il cacao
protegge i vasi sanguigni, abbassa la pressione
arteriosa, tiene sotto controllo il colesterolo
e, ultimo ma non ultimo, è in grado di mantenere
in equilibrio quei valori che possono scatenare
l’insorgenza dl diabete di tipo II e della
conseguente sindrome metabolica. Una
panacea per tutti i mali? Magari… forse
non proprio per tutti, però appare chiaro
che alcune sostanze presenti nel cacao –
flavonoidi e antiossidanti – sono fondamentali
nella prevenzione di molte delle patologie
più comuni della popolazione adulta nei
Paesi industrializzati.
E’ importante, però, tenere
presente che il cioccolato che è stato utilizzato
dagli specialisti è solo quello fondente,
privo, cioè, di tutte quelle aggiunte di
zuccheri e latte che arricchiscono la gran
parte delle tavolette in commercio.
Metabolismo:
un aiuto dal cioccolato fondente
Il cioccolato fondente migliora
il metabolismo ed è un prezioso alleato
contro lo stress. A sostenerlo è una ricerca
del Nestlé Research Centre, diretta dal
dottor Serge Rezzi e pubblicata sul “Journal
of Proteome Research”.
I ricercatori, hanno studiato
il cioccolato fondente Noir Intense di Nestlé,
con il 74% di cacao, testandolo in dosi
da 40 g al giorno, per 2 settimane su 30
soggetti in buone condizioni di salute,
e tutti più o meno ansiosi. Durante tale
periodo, i volontari sono stati sottoposti
ad analisi del sangue e delle urine.
In questo modo, gli esperti,
hanno notato come il cioccolato avesse modificato
in maniera rilevante il metabolismo dei
soggetti con una spiccata componente ansiosa,
i quali mostravano cambiamenti significativi
nei livelli di adrenalina, DOPA e 3-metossi-tirosina,
e anche del metabolismo della microflora
intestinale.
Il
dottor Serge Rezzi, Direttore del Metabonomics
and Biomarkers Group Rezzi ha affermato
che:
i risultati dell’esperimento
dimostrano una riduzione dei livelli di
ormoni dello stress e dei metaboliti dei
batteri patogeni, dopo il consumo di cioccolato
fondente.
All’affermazione
del dottor Rezzi, ha fatto seguito quella
del suo collega il dottor S. Kochhar Martin,
che ha aggiunto:
pertanto, sottili cambiamenti
nelle abitudini alimentari possono modulare
lo stato metabolico delle persone che potrebbero
essere associati a conseguenze sulla salute
a lungo termine.


Ricordatevi che stiamo sempre parlando
di cioccolato FONDENTE - possibilmente ad
alta percentuale di cacao.
io ad esempio ne mangio 7 grammi tutte
le sere col caffè d'orzo, cioccolato
fondente biologico al 92% cacao.


Tutta italiana
invece la ricerca che ha dimostrato e trovato
la giusta quantità di consumo di cioccolato
fondente:
6,7 grammi al giorno è la quantità giusta
da consumare per ottenere tutti i benefici
peculiari del cioccolato fondente o extra
dark, ovvero un quadratino due o tre volte
alla settimana.
I risultati della ricerca, condotta dall'università
cattolica di Campobasso in collaborazione
con l'istituto tumori di Milano, sono stati
pubblicati sul Journal of Nutrition ed
hanno evidenziato, dopo aver condotto
la sperimentazione su un campione di quasi
5000 persone, come il consumo della giusta
quantità giornaliera di cioccolato fondente
abbassi il livello di proteina C reattiva,
che rappresenta un marker per misurare lo
stato di salute delle arterie.
La riduzione del marker si traduce in una
riduzione di circa il 30% per le donne e
del 25% per gli uomini di ammalarsi di patologie
cardiovascolari . L'effetto benefico del
cioccolato fondente risiederebbe nelle proprietà
antiossidanti del cacao, in particolare
della epicatechina, un flavonoide capace
di rilassare dei vasi sanguigni e rafforzare
le capacità antiossidanti totali del sangue
nonché ridurre il danno ossidativo dei lipidi.

L'effetto benefico
del cioccolato si riduce però se: -
il cioccolato è al latte: gli studi condotti
hanno evidenziato che i polifenoli del cacao
si legano alle proteine del latte riducendone
l'effetto anti radicali liberi.
- se si eccede nelle quantità: scompaiono
i benefici per l'elevato contenuto calorico
ed i relativi grassi contenuti nel cioccolato
stesso.
Fonte:
AntiAnging



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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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