Le aflatossine stanno avendo
un momento di notorietà importante a causa
del loro coinvolgimento sia nel discorso
sugli OGM sia in quello sul legame fra alimentazione
e tumori. È bene quindi fare chiarezza,
evitando di confondere possibilità con certezza,
rischio con danno, ma anche trovando strategie
che possano minimizzare le possibilità avverse
e i rischi (quando ci sono).
Le aflatossine fanno parte delle micotossine,
tossine di natura microbica prodotte
da diverse specie micetiche (le aflatossine
sono prodotte da funghi che dal punto di
vista botanico appartengono al genere Aspergillus)
che possono contaminare prodotti alimentari
(grano e cereali, soia, arachidi, caffè
ecc., tutti alimenti abbastanza sicuri da
altre fonti patogene) poiché possono svilupparsi
anche in ambienti estremamente poveri d’acqua.
Alcuni di questi alimenti servono da ingredienti
base per altri prodotti (per esempio farine)
oppure per l’alimentazione di animali, contribuendo
a rendere estremamente vasto lo spettro
dei prodotti a rischio (il latte è un prodotto
tipico in cui la contaminazione da aflatossine
è possibile).
I problemi che le aflatossine possono
dare sono particolarmente gravi perché
l’intossicazione è cronica e praticamente
irreversibile,
fino allo sviluppo di forme tumorali molto
gravi.
L’organo più colpito è il fegato con
cirrosi e/o carcinomi, ma si hanno sospetti
anche per arteriosclerosi, cancro al seno,
cancro alla prostata, AIDS, morbo di Crohn,
sclerosi multipla, infertilità ecc.

Attualmente non è possibile
“bonificare” le aflatossine perché sono
organismi estremamente termoresistenti.
Cosa hanno cambiato
–
Prima di vedere come si possono
combattere, studiamone il significato nel
campo della scienza dell’alimentazione.
Le aflatossine sono importanti
per quattro principali motivi. Sono il caso
più convincente di come gli OGM possano
aiutare l’uomo.
Con mais transgenico (più
resistente) il rischio delle aflatossine
può essere ridotto di 10-15 volte.
Sono un esempio lampante
di come la semplice coltivazione biologica
non possa dare garanzie totali; non
esistono solo gli inquinanti “umani”.
Sono
un esempio di come una dieta vegetariana
non sia affatto anticancro e come i problemi
derivanti da cibi animali derivino dal vegetale.
Insieme ad altre recenti scoperte (come
quella sull’importanza patologica del Campylobacter,
per il quale rimandiamo all’articolo nel
Club della dieta italiana), limitano teorie
non convenzionali come quella delle intolleranze
quando si basano su tesi e test non affidabili.
Infatti se le aflatossine possono provocare
tumori, moltissime altre patologie minori
potrebbero essere attribuibili a microorganismi
non ancora individuati (virus in primis)
e non alla banale causa chimica di una o
più sostanze contenute in cibi.

Cosa fare – In Italia
il contenuto medio di aflatossina B1 in
cereali e prodotti derivati è 7,60 ppb (microgrammi/kg),
contro un limite CEE di 2. Belgio, Germania,
Olanda e Portogallo fissano il limite a
0,5, mentre l’Austria è più restrittiva
con 0,05 ppb. Per il latte il limite dell’aflatossina
M1 è di 50 parti per trilione; oltre di
esso il latte deve essere ritirato dal mercato.
In genere si formano principalmente
per errori di coltivazione; per esempio
quando le piante subiscono stress eccessivi:
- alta temperatura e umidità
- scarsità d’acqua
- danni provocati da insetti
- una concimazione inadeguata del terreno.
Lo sviluppo delle muffe può poi proseguire
durante la fase di coltivazione e di raccolta,
in quella di stoccaggio e di trasporto del
mais (soprattutto se i chicchi sono
spezzettati).
Nel mais le muffe producono l’aflatossina
B1, cancerogena.
Nel sistema digestivo delle mucche tale
aflatossina viene trasformata nella meno
grave aflatossina M1 che passa nel latte
e può avere effetto cancerogeno se è assunta
in grosse dosi e per tempi prolungati.
Esistono profonde differenze quindi fra
i cibi (il rischio è decisamente inferiore
nell’assunzione di latte rispetto a quella
di pop corn o di arachidi mal conservate),
differenze che sono amplificate dai processi
di produzione e dalla serietà del produttore.
Infatti le grandi aziende eseguono normalmente
i controlli di legge e possono garantire
implicitamente i loro prodotti con la volontà
di non incorrere in danni d’immagine derivanti
da partite inquinate.
Quindi il consiglio è uno solo:
utilizzate prodotti di qualità e diffidate
di quelli a basso costo.







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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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