La scoperta che le cellule
della maggioranza dei tessuti posseggono
un recettore per la vitamina D e che gran
parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina
D circolante, nelle forma attiva, cioè nell'1-25
diidrossivitamina D, ha fornito nuove acquisizioni
per conoscere meglio l'attività di questa
vitamina. Di grande interesse è il suo ruolo
nel ridurre il rischio della maggioranza
delle malattie croniche, incluso il comune
cancro, delle malattie autoimmunitarie,
delle malattie infettive e delle malattie
cardiovascolari.
AZIONE NON SCHELETRICA
DELLA VITAMINA D
L'encefalo, la prostata,
il seno e i tessuti del colon, come anche
le cellule immuni hanno un recettore della
vitamina D e rispondono all'1,25-diidrossivitamina
D, la forma attiva della vitamina D.
Inoltre alcune di queste
cellule e tessuti esprimono l'enzima 25-idrossivitamin
D-1a-idrossilasi.
Direttamente o indirettamente
l'1,25-diidrossivitamin D controlla più
di 200 geni, inclusi i geni responsabili
della regolazione della proliferazione cellulare,
della differenziazione, dell'apoptosi e
della angiogenesi.
Essa
diminuisce la proliferazione cellulare sia
delle cellule normali che delle cellule
cancerose e induce la loro differenziazione
terminale.
Un'applicazione pratica
è l'uso dell'1,25-diidrossi vitamina D3
e dei suoi analoghi attivi per il trattamento
della psoriasi. L'1,25-diidrossi
vitamina D è anche un potente immuno-modulatore.
Monociti
e macrofagi esposti a un lipopolisaccaride
o al Mycobacterium tuberculosis attivano
il gene del recettore della vitamina D e
il gene della 25-idrossivitamin D-1a-idrossilasi.
L'aumentata produzione
dell'1.25-diidrossi vitamina D3 porta alla
sintesi della catelicidina, un peptide capace
di distruggere il Mycobacterium tuberculosis
come altri agenti infettivi.
Quando i livelli sierici
di 25-idrossi vitamin D scendono al di sotto
dei 20 ng per millilitro (50 nmole per litro)
monociti e macrofagi sono inibiti a iniziare
la risposta immune innata: questa constatazione
può spiegare perché i neri americani, che
sono spesso vitamina D deficienti, sono
più soggetti a contrarre la tubercolosi
in confronto ai bianchi, e tendono ad avere
forme più aggressive della malattia.
L'1.25-diidrossi vitamina
D3 inibisce la sintesi della renina,
aumenta la sintesi dell'insulina e aumenta
la contrattilità miocardia (vedi Figura
).

Figura
2. Metabolismo della 25-idrossi vitamina
D a l'1.25-diidrossi vitamina D per funzioni
non scheletriche.
Quando un
macrofago o un monocita viene stimolato
attraverso il suo toll-like recettore 2/1
(TLR2/1) da un agente infettivo, come il
Mycobacterium tuberculosis o il suo polisaccaride,
il segnale attiva l'espressione del recettore
della vitamina D (VDR) e la 25-idrossivitamin
D-1a-idrossilasi (1-OHase).
Un livello
di 30 ng di 25-idrossivitamina (25(OH)D)
per millilitro (75 nmole per litro) o livelli
più alti, fornisce adeguato substrato per
1-OHase per convertire la 25(OH)D nella
sua forma attiva, l'1,25-diidrossi vitamina
D (1,25(OH)2D). L'1,25(OH)2D
arriva al nucleo dove aumenta l'espressione
della catelicidina, un peptide capace d'indurre
l'immunità innata e la distruzione degli
agenti infettivi, come il Mycobacterium
tuberculosis.
E'
facile che l'1,25(OH)2D, prodotta nei monociti
e nei macrofagi, sia liberata per agire
localmente attivando i linfociti T che regolano
la sintesi delle citochine, e attivando
i B linfociti, che regolano la sintesi delle
immunoglobuline.
Quando
il livello di 25(OH)D è intorno a 30 ng/ml,
è ridotto il rischio di presentare uno dei
cancri più comuni, quello del colon.
Si
pensa che la produzione locale di 1,25(OH)2D
nel seno, nel colon, nella prostata e in
altri tessuti, regoli una varietà di geni
che controllano la proliferazione,
inclusi i p21 e p27, e altri geni che
inibiscono l'angiogenesi e inducono la differenziazione
e l'apoptosi.
Una
volta che l'1,25(OH)2D abbia completato
il suo compito di mantenere una normale
proliferazione e differenziazione cellulare,
essa induce l'espressione dell'enzima 25-idrossivitamin
D-24 idrossilasi (24OHasi, che aumenta il
catabolismo dell'1,25(OH)2D in acido calcitroico
biologicamente inerte. Così l'1,25(OH)2D,
prodotta localmente, non entra in circolo
e non influenza il metabolismo del calcio.
La ghiandola
paratiroide ha un'attività 1-OHasi; la produzione
locale di 1,25(OH)2D inibisce l'espressione
e la sintesi dell'ormone paratiroideo. L'1,25(OH)2D
prodotta nel rene entra in circolazione
e può regolare verso il basso la produzione
di renina nel rene e stimolare la secrezione
d'insulina nelle cellule beta delle isole
del pancreas.

LATITUDINE,
DEFICIENZA DI VITAMINA D E MALATTIE CRONICHE
Cancro
Le persone
che vivono ad alte altitudini hanno un aumentato
rischio di linfoma di Hodgkin e di cancro
del colon, del pancreas, della prostata,
delle ovaie, del seno e in altri organi,
rispetto alle popolazioni che vivono ad
altitudini più basse.
Studi prospettici
e retrospettivi indicano che i livelli di
25-idrossi vitamina D al di sotto dei 20
ng per millilitro (50 nmole per litro) si
associano a un aumento del 30-50% di rischio
d'incidenza di cancro del colon, della prostata,
del seno, insieme a un'alta mortalità per
questi cancri.
Un'analisi
su 32.826 soggetti mostrò che l'odds ratio
per il cancro del colon era inversamente
associata ai livelli sierici mediani di
25-idrossi vitamina D.
Uno
studio prospettico dell'introiti di vitamina
D e del rischio di cancro del colon nel
1954 mostrò una relazione diretta:
- rischio
relativo di 1 quando l'introito di vitamina
D era da 6 a 94 UI al giorno e rischio relativo
di 0,53 (quindi protettivo) quando l'assunzione
era di 233-652 UI al giorno.
- In un altro
studio si è osservato,
in presenza di una concentrazione di 25-idrossi
vitamina D inferiore a 12 ng/ml (30 nmole
per litro), un
aumento del rischio del cancro del colon,
in un periodo di controllo di 8 anni.
- In uno studio
in uomini con cancro della prostata, la
malattia si sviluppò 3-5 anni dopo negli
uomini che lavoravano all'aperto in confronto
a quelli che lavoravano in ambienti chiusi.
- In 980
donne le assunzioni più alte di vitamina
D si correlavano con un rischio inferiore
del 50% di cancro del seno.
- Bambini
e giovani adulti che si esponevano maggiormente
alla luce del sole avevano una riduzione
del 40% di linfoma non Hodgkin e un ridotto
rischio di morte per melanoma maligno, in
confronto a quelli che si esponevano meno
al sole (N.B. ricordo che studi recenti
hanno dimostrato un'elevata incidenza di
melanoma maligno in soggetti che in precedenza
avevano subito delle estese ustioni solari:
probabilmente il troppo poco fa altrettanto
male del troppo).
L'enigma in
questo caso è il seguente: poiché il rene
regola strettamente la produzione di 1.25-diidrossi
vitamina D, perché i livelli sierici non
aumentano in risposta a un'aumentata esposizione
alla luce del sole o a un aumentato introito
di vitamina D.
D'altra parte
in uno stato di insufficiente apporto di
vitamina D, i livelli di 1.25-diidrossi
vitamina D sono spesso normali o anche elevati.
La
facile spiegazione è che il colon,
la prostata, il seno e altri tessuti manifestano
l'enzima 25-idrossivitamina D-1a-idrossilasi
e producono 1,25-diidrossi vitamina D localmente
per controllare
i geni che aiutano a prevenire cancri, frenando
la proliferazione cellulare e la differenziazione.
E' stato
suggerito che se una cellula diviene maligna,
l'1.25-diidrossi vitamina D può indurre
apoptosi e previene l'angiogenesi, riducendo
la possibilità per le cellule maligne di
sopravvivere.
Una volta
che l'1,25-diidrossi vitamina D abbia completato
queste funzioni, essa
inizia la propria distruzione, stimolando
il gene CYP24 a produrre acido calcitroico
inattivo.
Ciò garantisce
che l'1,25-diidrossi vitamin D non entra
nella circolazione e non influenza quindi
il metabolismo del calcio.

E' questa
una plausibile spiegazione del perché l'aumentata
esposizione al sole e ad alti livelli di
25-idrossivitamina D si associ a un diminuito
rischio di patologia tumorale.

Farò subito le analisi
quantitative della vitamina D nel sangue

Posologia
Gocce orali: 3-4 gocce al giorno (pari a
750-1000 U.I. di vitamina D 3 ) oppure 20
gocce una volta alla settimana (pari a 5000
U.I. di vitami na D 3), salvo diverso parere
del medico.
E chiederò
informazioni al mio medico su questo farmaco
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Inizio con
1 boccetta a settimana - poi farò
mantenimento con 1 boccetta ogni 15 giorni
tenendo sotto controllo il livello della
vitamina tramite analisi del sangue ---------
Questo farmaco
mi è stato prescritto dal mio medico
di base che segue la mia storia e condivide
le mie scelte terapeutiche.
Mi raccomando,
non fate assolutamente come me - rivolgetevi
sempre e comunque al vostro medico di fiducia.
Non seguite
mai al mondo il mio esempio, io mi sono
eletto MEDICO di ME STESSO e rispondo solo
della mia salute secondo i diritti sanciti
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 |
Tratto
dal libro :
La
vitamina D
il superormone:
come proteggersi dalle malattie croniche
Jorg Spitz
tecniche nuove |



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ti volta le spalle.

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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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