Probiotici
Nel 1965 Lilly and Stillwell utilizzarono
per la prima volta il termine probiotici
per descrivere "sostanze secrete da un organismo,
in grado di stimolare la crescita di un
altro". Mano a mano che la scienza scopriva
il ruolo fisiologico e terapeutico dei probiotici,
le definizioni divenivano sempre più elaborate
ed esaurienti.
Oggi, affinché possa essere definito
probiotico, un batterio deve possedere un
certo numero di caratteristiche e proprietà
specifiche, riassumibili nei seguenti punti:
- dev'essere normalmente presente nel nostro
intestino;
- deve resistere all'azione digestiva di
succo gastrico, enzimi intestinali e sali
biliari;
- non deve dare reazioni immunitarie o altrimenti
nocive;
- dev'essere in grado di aderire alle cellule
intestinali e colonizzarle;
- deve avere un effetto benefico per la
salute umana, grazie all'antagonismo nei
confronti di microrganismi patogeni e alla
produzione di sostanze antimicrobiche.
Dal momento che vengono in gran parte inattivati
dai processi digestivi, i fermenti lattici
contenuti negli yogurt commerciali, salvo
diversa precisazione, non possono essere
considerati probiotici.

Prebiotici
e Simbiotici
Due termini simili, ma con
significato differente, sono prebiotici
e simbiotici.
I primi sono oligosaccaridi
non digeribili che, presenti negli alimenti
o venduti sottoforma di integratori, influenzano
positivamente la crescita e l'attività di
uno o di un numero limitato di batteri benefici
presenti nel colon.
Le associazioni di probiotici
e prebiotici all'interno dello stesso
alimento o integratore sono definite con
il termine simbiotici ed hanno lo
scopo di migliorare la sopravvivenza dei
microorganismi probiotici, fornendo allo
stesso tempo un substrato energetico specifico
alla flora batterica presente nel colon.

Fonte : mypersonaltrainer

Regolano
la funzione intestinale, fanno bene alla
pelle e sono utili persino in gravidanza.
Ma ora più di uno studio dimostra che l'integrazione
con probiotici può ridurre la durata delle
infezioni respiratorie alte, come ad esempio
il raffreddore. Ecco le informazioni su
cosa sono i probiotici, come sceglierli,
come e quando assumerli e quali benefici
apportano secondo le ultime evidenze scientifiche

COSA
SONO I PROBIOTICI
Sono batteri dello stesso
tipo di quelli che abitano normalmente nel
nostro intestino e che costituiscono
la naturale flora “buona” intestinale.
Questi prodotti possono
includere una o più specie di batteri, più
spesso Lactobacilli e/o Bifidobacterium
per lo più in associazione con altri batteri,
componenti della normale flora intestinale
o, meno frequentemente, con lieviti come
il Saccaromyces.
I preparati commerciali
contenenti probiotici possono consistere
di uno o più ceppi o generi batterici e
sono disponibili in capsule, polveri liofilizzate
o contenuti in yogurt o latte fermentato.
I probiotici, infatti,
trovano un habitat ideale nei derivati del
latte, quindi normalmente li troviamo nei
prodotti lattiero-caseari.
Questo perché la maggior
parte dei probiotici sono dei lactobacilli
che quindi fermentano il lattosio (lo zucchero
del latte) producendo acido lattico.
Nelle farmacie, nei supermercati e nei negozi
specializzati si trovano anche farmaci e
alimenti come yogurt, formaggi e latti fermentati,
contenenti uno o più probiotici vivi.
fonte
repubblica


Intestino:
così i probiotici riducono l'infiammazione
da stress Dolori, gonfiore, diarrea: il
meccanismo con cui lo stress acuisce i sintomi
dell'infiammazione intestinale è reversibile.
Lo rivela uno studio sui topi
Sì, forse
è il cuore a guidare le nostre azioni, e
la mente a presiedere ai delicati meccanismi
che regolano la nostra vita. Ma quel che
è certo è che quasi tutto quello che
di importante avviene nel nostro corpo ha
a che vedere con l'intestino.
E' questo
il fulcro del nostri sistema immunitario,
che ci protegge dall'aggressione degli agenti
esterni, e qui secondo molti scienziati
potrebbe anche nascondersi il segreto della
longevità, forse legato alla composizione
del microbioma, l'insieme dei batteri che
compongono la nostra flora intestinale.
L'intestino
però è spesso anche il campanello d'allarme
quando qualcosa non va a livello psicologico
e, lo sperimentano in molti, una delle prime
valvole di sfogo dello stress.
La sindrome
del colon irritabile è uno di quei disturbi
che con lo stress hanno un legame fortissimo.
Una nuova ricerca svela come i probiotici
potrebbero essere d'aiuto del disinnescare
alcuni dei suoi sintomi più fastidiosi.
John J. Kao, professore
associato di medicina interna alla Università
del Michigan e autore anziano dello studio
pubblicato online sulla rivista Gastroenterology,
spiega il meccanismo con cui funziona la
sindrome e come i probiotici possano essere
d'aiuto.
Prima di tutto chiarisce
che mentre lo stress non ne è la causa,
è indubbio il suo ruolo nell'alterare le
interazioni tra cervello e intestino, inducendo
l'infiammazione intestinale che spesso
porta a dolori addominali, inappetenza e
diarrea.
Lo stress sopprimerebbe
l'inflammosoma, un importante componente
del sistema di difesa dell'intestino
che ha un ruolo nel mantenere nel giusto
"equilibrio" la flora intestinale. I probiotici
hanno dimostrato di poter invertire questo
processo in modelli animali. "I probiotici",
spiega Kao, "invertono l'inibizione dell'inflammosoma.
Questo studio rivela un importante meccanismo
che spiega come mai curare i pazienti con
sindrome del colon irritabile con i probiotici
ha un senso".
L'inibizione dell'inflammosoma
causata dallo stress nei topi alterava la
composizione dei batteri intestinali, portando
all'infiammazione.
Nello studio la somministrazione
preventiva di probiotici (batteri vivi che
aiutano la proliferazione dei batteri buoni
nell'intestino) nei topi riduceva l'infiammazione
indotta dallo stress. "Altri studi clinici
saranno necessari per determinare la terapia
probiotica ottimale", spiega Kao. "I
pazienti possono comunque cominciare ad
adottare stili di vita più sani per migliorare
la loro microbiota intestinale, come
aggiungere più frutta e verdura
alla dieta, e cercare modi di tenere a bada
lo stress".
Fonte:
panorama


Il soggetto
Lycopodium vive contemporaneamente, con
enorme frustrazione, due condizioni emotive
contrapposte: l’insicurezza e l’ambizione.
Vi è l’insicurezza
perché non si sente adeguato, all’altezza
della situazione, non crede in se stesso
e non ha fiducia nelle proprie possibilità.
Teme di sbagliare, di fallire, di non riuscire
nei suoi intenti, di non essere in grado
di fare le cose nel modo migliore e di non
riuscire a farsi apprezzare o, addirittura,
a farsi voler bene dalle altre persone.
Ha paura di
parlare in pubblico, di proporsi o di fare
il primo passo, di allacciare nuovi rapporti
e questo aumenta ancora l’insicurezza, l’ansia,
la frustrazione ed il senso di inferiorità,
che condizionano e limitano la sua vita
sociale.
Vi è l’ambizione
perché sogna di avere successo, di ottenere
sempre il massimo, di sopravanzare gli altri,
di stupire e di ammaliare il prossimo,
di far nascere l’ammirazione nei propri
confronti e finanche l’invidia.
Ha bisogno
della stima degli altri e perciò vede nella
competizione, nella gara, il modo di poter
prevalere e dimostrare la sua potenza, le
sue capacità, le sue qualità.
Poiché
è intelligente capisce bene che per
ottenere tutto ciò deve prepararsi con cura
e senso di responsabilità, attraverso dedizione
e sacrificio e per questo cerca di impegnarsi
al massimo.
Il meccanismo
però si inceppa nel momento in cui impatta
con la caratteristica più marcata di Lycopodium
e cioè con l’insicurezza. E’ proprio questa
che tradisce l’ambizione e non consente
di tradurla in risultati concreti ed apprezzabili.
Per
il soggetto Lycopodium l’insicurezza diventa
un limite ancora più pesante dell’ambizione.
In fondo basterebbe
accontentarsi un po’ di più, di porsi delle
mete o degli obiettivi meno ambiziosi, più
alla propria portata, ma questo Lycopodium
non lo può accettare, lui aspira sempre
al massimo.
Lycopodium
clavatum (nome italiano Licopodio) è una
pianta erbacea perenne appartenente alla
famiglia delle Licopodiaceae.

Cresce su
suoli prevalentemente acidi e silicei, sia
in zone temperate che in quelle più fredde
montane di Europa, Asia, America settentrionale
e Africa australe. In Italia la si trova
sia nelle radure boscose che nei pascoli
delle Alpi e degli Appennini fin oltre i
2000 metri.
La pianta
ha il fusto principale strisciante al suolo,
raggiunge un’altezza massima di circa 1
metro ed è a crescita lentissima. Le foglie,
numerosissime sul fusto e sui rami, hanno
una disposizione embricata (come le tegole
di un tetto). I rami fertili sono eretti,
alti 10-20 cm e terminano con delle lunghe
spighe di colore giallino (in genere da
1 a 3), formate da brattee ovali, con l’apice
acuminato, che racchiudono gli sporangi,
a forma di fagiolo, i quali a maturità si
aprono lasciando cadere una polvere gialla
costituita da microscopiche spore spesso
aggregate a quattro a quattro.
E’ questa
polvere di spore, inodore e insapore, non
solubile in acqua ma solubile in alcool,
che si raccoglie più facilmente con l’essiccazione,
a costituire la droga utile per i diversi
scopi terapeutici.
La polvere
delle spore di Licopodio contiene, infatti,
sostanze grasse e diversi alcaloidi ai quali
si attribuiscono le proprietà medicamentose
della pianta. Detta anche “farina delle
streghe” per l’uso che se ne è fatto
sin dai tempi antichi nella medicina popolare,
veniva utilizzata contro i disturbi gastrici
e urinari, come sedativo, antispastico,
diuretico, lassativo e per rivestire
le pillole.
Attualmente
trova ancora impiego per uso esterno come
decongestionante e calmante nelle dermatiti
e nelle irritazioni cutanee in generale
ed anche per l’igiene dei bambini onde evitare
il contatto fra la pelle nelle pieghe profonde
ed asciugare le zone macerate.
L’Omeopatia
ne ha fatto uno dei più grandi rimedi della
materia medica.
Il rimedio
omeopatico Lycopodium si ottiene dalla tintura
madre della polvere di spore della pianta
Lycopodium clavatum e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni
in soluzione idroalcolica.
Lycopodium
è uno dei grandi rimedi costituzionali dell’omeopatia,
ad azione lunga e profonda. E’ un rimedio
che agisce sull’insieme della persona e
sulla sua economia generale, dovendo operare
su un metabolismo profondamente alterato
e squilibrato, con inevitabili ripercussioni
sulle reazioni complessive del soggetto,
sia dal punto di vista fisico che psichico.
La principale sfera
d’azione del rimedio riguarda l’apparato
digerente, in particolare il fegato e la
sua funzionalità, che ne costituiscono il
vero punto debole.
Il rimedio corrisponde
cioè ad una perturbazione profonda del metabolismo
generale, connotata da un cattivo funzionamento
del fegato e del tubo digerente, con tendenza
alla steatosi epatica (fegato grasso, ossia
con accumulo di trigliceridi), alla epatomegalia
(aumento di volume del fegato) fino alla
atrofia epatica (con conseguente grave insufficienza
epatica).
Ciò comporta predisposizione
a dimagrimento, denutrizione (per disturbi
nell’assimilazione, in particolare dei grassi),
iperacidità delle secrezioni ed escrezioni,
atonia gastrointestinale con flatulenza,
ipercolesterolemia, iperuricemia (dovuta
ad una ridotta eliminazione renale dell’acido
urico), eruzioni cutanee, affezioni respiratorie
e polmonari.
USO
DEL RIMEDIO
Il rimedio
omeopatico Lycopodium si usa nei seguenti
principali casi, quando i sintomi corrispondono
e si associano alle caratteristiche del
rimedio descritte in precedenza.

1) APP.
DIGERENTE. Epatopatie.
Pressione
e tensione al fegato specie dopo aver mangiato.
Calcoli alla colecisti. Spasmi all’ipocondrio
destro (regione addominale destra, situata
lateralmente alla regione epigastrica) e
coliche biliari conseguenti. Gastrite. Ulcera
peptica. Disturbi digestivi. Addome gonfio
postprandiale, meteorismo, flatulenza, pirosi,
eruttazioni brucianti, rigurgiti, bocca
secca, lingua secca e irritata, gengive
gonfie e dolenti. Stipsi a volte intervallata
da diarrea. Il soggetto assimila male e
tende al dimagrimento, specialmente alla
parte superiore del corpo. Ha falsa fame
(subito si sazia). Ha avversione per pane
e farinacei, mentre ha desiderio di zucchero
e dolciumi
2) PSICHE.
Paura, angoscia,
apprensione, tristezza, malinconia, pessimismo,
tendenza alla depressione, stanchezza cronica,
irritabilità, irascibilità, ipersensibilità,
ostinazione, mancanza di volontà. Il soggetto
teme che gli possa succedere qualcosa di
spiacevole, ha paura di parlare in pubblico,
teme la compagnia ma anche la solitudine,
è affetto da una stanchezza cronica che
unita alla mancanza di volontà gli procura
un’avversione per il lavoro e per qualsiasi
nuova iniziativa, è smemorato, appena lo
si ostacola va facilmente in collera per
compensare la sua insicurezza. Nello stesso
tempo è un ambizioso, nutre grandi aspirazioni,
ha voglia di emergere, è un perfezionista,
si sente competitivo, ha bisogno degli altri
per dimostrare di essere il migliore e per
questo entrerà con loro in competizione
aumentando la sua solitudine.
3) APP.
URINARIO.
Calcolosi
renale. Iperuricemia. Gotta. Ipertrofia
prostatica con frequenti risvegli notturni
per urinare. Possibili infezioni delle vie
urinarie, specialmente cistite con ematuria.
Mal di testa uremico, cioè che si presenta
quando le urine si schiariscono. Altri sintomi
urinari, come dolori renali e vescicali,
bruciore durante la minzione, ritenzione
o incontinenza urinaria, poliuria (emissione
di eccessiva quantità di urine in relazione
all’assunzione di liquidi) notturna.
4) PELLE.
Eruzioni cutanee
sia secche che trasudanti. Eczema. Verruche.
Foruncoli. Ulcere. Eruzioni del cuoio capelluto.
Aree di alopecia. Eruzioni eczematose dietro
le orecchie. Screpolature e fissurazioni
del calcagno. Pelle secca e arida (specie
alle mani) ed a volte con zone indurite.
Sudorazione delle mani e dei piedi.
5) OCCHI.
Congiuntivite.
Blefarite. Orzaiolo e calazio. Tremori dei
muscoli orbicolari dell’occhio e sussulti
delle palpebre.
6) APP.
CIRCOLATORIO.
Disturbi da
cattiva circolazione. Stasi venosa nell’ambito
della vena porta e delle vene delle gambe.
Varici. Emorroidi.
7) APP.
MUSCOLO-SCHELETRICO.
Debolezza
generale, emaciazione e atrofia muscolare.
Artrite ed altri disturbi reumatici cronici
con dolori accentuati di notte e migliorati
con il movimento. Sciatica con lateralità
prevalentemente destra. Atonia gastrointestinale.
Lombaggine.
8) APP.
RESPIRATORIO.
Catarro nasale
dei bambini e degli adulti, in quest’ultimo
caso accompagnato da mal di testa. Faringite
cronica. Tonsillite che colpisce la tonsille
destra o che inizia a destra per estendersi
a sinistra. Catarro naso-faringeo con possibile
otite. Bronchite. Tosse secca e fastidiosa.
Respirazione rumorosa ed a volte difficoltosa.
Asma. Il soggetto si raffredda facilmente.
9) APP.
GENITALE FEMMINILE.
Cicli mestruali
irregolari o assenti. Amenorrea. Dolori
e infiammazioni delle ovaie, soprattutto
a destra. Mucosa vaginale secca, bruciante
e dolente al punto da impedire il coito.
10) APP.
GENITALE MASCHILE.
Mancanza di
desiderio sessuale. Impotenza. Eiaculazione
precoce.
DOSI
Nel caso 2)
diluizione 30CH, 3 granuli 1 volta
al dì.
Nel caso 4)
diluizione 7CH, 3 granuli 1-3 volte
al dì.
Nei casi 9) e
10)
diluizione 9CH, 3 granuli 1-3 volte
al dì.
Nei restanti casi
diluizione 5CH, 3 granuli 3-6 volte
al dì.
Qualsiasi terapia
ed a maggior ragione quella che prevede
l’impiego di rimedi ad alta diluizione,
la cui azione è più profonda per curare
gli stati cronici o i malesseri psichici,
deve essere prescritta dal medico
omeopata.
|
Fonte:
http://rimediomeopatici.com

Probiotici:
quali scegliere e come utilizzarli Potrebbe
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Probiotici:
cosa sono?
I
probiotici sono integratori a base di "batteri
fisiologici", pertanto contengono SOLO microorganismi
naturalmente presenti all'interno dell'intestino
crasso, in grado di raggiungerlo e colonizzarlo;
inoltre, per definirsi tali, i probiotici
contribuiscono a:
-
Difendere la mucosa dai batteri patogeni
(antagonismo biologico)
-
Produrre vitamine ed altre molecole utili
-
Ottimizzare la funzionalità del colon (riduzione
del pH fecale)
Quali
probiotici scegliere?

Ad
oggi, il mercato degli integratori alimentari
risulta particolarmente ricco e variegato.
Il vantaggio di una condizione simile è
un'AMPIA POSSIBILTA' D'ACQUISTO; per contro,
la scelta di un probiotico rispetto ad un
altro diventa sempre più complessa e DISPERSIVA.
Il consumatore non sempre possiede le conoscenze
tecniche per distinguere un prodotto qualitativamente
migliore da un altro più scadente, a tal
proposito, di seguito saranno illustrate
le caratteristiche auspicabili di un probiotico
di buona qualità.
Differenze
soggettive della flora batterica: come scegliere
il giusto probiotico?
La colonizzazione
della flora batterica intestinale avviene
con la prima poppata del neonato che, fino
a quel momento, possiede un colon totalmente
sterile.
Attraverso
l'alimentazione, i batteri volatili e quelli
presenti sul seno materno raggiungono, assieme
al latte, il lume intestinale sul quale
(alcuni) attecchiscono. La predominanza
di un ceppo rispetto ad un altro avviene
per interazione degli anticorpi e dei prebiotici
contenuti nel latte materno con i microorganismi
ambientali, pertanto, è possibile definire
che la flora batterica intestinale sia una
caratteristica SOGGETTIVA influenzata sia
dalla genetica (anticorpi e prebiotici secreti
dalle ghiandole mammarie), sia dall'ambiente
circostante.
Ritornando
alla scelta del probiotico, avendo raggiunto
la consapevolezza che ognuno di noi possiede
una colonia batterica propria, con quale
criterio bisogna scegliere il giusto probiotico?
La risposta
è semplice: sfruttando i ceppi batterici
già presenti nell'intestino, che di per
sé inibiscono la crescita di altri gruppi
antagonisti; per questo, è buona norma utilizzare
un probiotico POLIVALENTE (ad es. Yovis,
che contiene 9 ceppi batterici differenti).
In questo modo si ha la certezza di integrare
i microorganismi mancanti e che quelli non
idonei saranno "repressi" dalla propria
flora batterica intestinale.
fonte: mypersonaltrainer



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il mio cancro, questa partita la vinco io.
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alla mia VITTORIA
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le informazioni che trovi su questo sito
e fai in modo di non doverti mai trovare
nella mia situazione...
Se come me decidi di salvarti la vita da solo...
Lo STATO ti volta le spalle, la SANITA'
ti volta le spalle.

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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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