Appartenente alla
famiglia delle solanacee il tubero di patata
detto anche Solanum Tuberosum è una
pianta perenne.
“Le patate contengono una sostanza antitumorale,
l’acido cloro genico.” spiega Mary Ellen
Camire, Professore associato e capo del
Dipartimento di Scienza Alimentare e Nutrizionale
Umana della University of Maine a Orono.
“Per trarre
il massimo giovamento dalle proprietà antitumorali
delle patate, bisogna mangiare anche la
buccia o, in alternativa, bollirle senza
sbucciarle e usare l’acqua di cottura per
altri piatti, per esempio minestre o stufati.”
Proprietà delle patate Regine dei tuberi,
le patate sono ricche di vitamina C, efficace
nel limitare i danni causati dai radicali
liberi, molecole di ossigeno nocive per
i tessuti organici. Inoltre, la presenza
di potassio le rende un ottimo aiuto contro
l’ipertensione; impacchi con fette di patate
sono utili anche nei casi di ustioni leggere,
e la fecola può essere utilizzata per idratare
la pelle secca. Le patate sono alimenti
energetici e disinfiammanti dell’apparato
digerente; favoriscono inoltre la formazione
e l’espulsione di feci abbondanti e morbide
e sono utile quindi in presenza di emorroidi,
in caso di gastriti, di ulcere dello stomaco
e del duodeno, di coliti, specialmente se
ulcerose.
Le patate sono ricche di carboidrati
complessi, dunque indicate per chi soffre
di diabete.
I carboidrati complessi infatti devono
essere scomposti in zuccheri semplici prima
di essere assorbiti, il che significa che
entrano in circolazione in maniera graduale,
contribuendo a una maggiore stabilità della
glicemia. Le patate danno un forte senso
di sazietà e perciò aiutano a controllare
la fame e a perdere peso.
Fonte: curenaturali.it

Le patate sono costituite per il 90% da
acqua, 100 grammi di prodotto contengono
90 kalorie, ricche di carboidrati sotto
forma di amido.
Il succo della patata riesce a neutralizzare
i succhi gastrici pertanto risulta efficace
in caso di dolori allo stomaco o gastriti,
l'estratto di patata ha pure un effetto
depurativo dell'intestino e delle tossine
tessutali.
Le patata è ricca di potassio,
l'abbondanza di potassio in essa contenuto
si rivela molto utile in caso di ipertensione.
inoltre contiene in modiche quantità
- calcio
- sodio
- ferro
- fosforo
Come vitamine nelle patate troviamo:
Molta vitamina C e pochissimo sodio.
- vit. A
- vit. B3
- vit. B3
- vit. B1
Tubero facilmente digeribile, il suo
estratto è indicato per:
- Gastrite
- Ulcera gastro duodenale
- Stitichezza
- Calcoli biliari
Utile l'applicazione di fette di patate
sulla pelle per lenire piccole scottature,
pruriti, irritazioni cutanee, usate dal
sesso femminile anche sugli occhi per attenuare
borse e occhiaie.
Vengono consigliate al posto dei cereali
nelle diete dimagranti

Patatine fritte e cancro: la "delicata"
questione dell'acrilamide

COS’E’ L’ACRILAMIDE?
L’acrilamide è una sostanza chimica
che migliora la solubilità e viene usata
per la depurazione dell’acqua, la lavorazione
di plastica, carta e vernici. Che c’entra
con le patatine?
C’entra nel momento in cui mangiamo
alimenti a base di amido e cotti con temperature
superiori ai 120°C.
COME SI FORMA L’ACRILAMIDE
Durante la cottura a temperature elevate
l’amido si trasforma in glucosio e si combina
con l’asparagina, un amminoacido contenuto
nelle patate e negli asparagi, dando
vita all’acrilamide.
La Confederazione europea delle industrie
agro-alimentari (Ciaa) ha stilato un vademecum
per spiegare di che si tratta e dare qualche
consiglio per chi se le prepara a casa.
Sintetizzando,
è meglio scottare le patate in acqua calda
prima di friggerle, e toglierle dall’olio
appena dorate.
Lo stesso consiglio arriva dalla ricercatrice
statunitense Rachel Burch del Letherhead
Food International, che
suggerisce di ammollare le patate da 30
minuti a 2 ore prima di friggerle per ridurre
la quantità della sostanza chimica.
Altri studi condotti in Scandinavia successivamente
sono giunti alle stesse conclusioni.
DOVE SI TROVA L’ACRILAMIDE
E CHE EFFETTI HA?
Ad essere sotto accusa non è però l’alimento
si per sé, ma il metodo di preparazione:
così come le patate fritte, sono potenzialmente
cancerogeni anche tutti i prodotti alimentari
preparati nella stessa maniera, e quindi
i prodotti da forno, i cereali, bicotti
e crackers… tutti alimenti per i quali non
è dato sapere al consumatore a quali temperature
le industrie cuociano gli ingredienti.
UN MISTERO CHE
RESTA APERTO
Nel 2006 anche l’Istituto Superiore di
Sanità si è occupato dell’acrilamide, con
uno studio che ha di fatto confermato la
sua genotossicità (ovvero la possibilità
di alterare il DNA), la sua neurotossicità
(la nocività per il sistema nervoso) e la
sua cancerogenità negli animali da laboratorio,
precisando che “gli studi epidemiologici
disponibili, anche se negativi, non possono
essere considerati adatti per la valutazione
del rischio cancerogeno associato all’esposizione
all’acrilanide attraverso la dieta, a causa
di forti limitazioni”.
Il rischio maggiore
lo corrono i Bambini
Il loro peso, di gran lunga inferiore
a quello di un adulto, li espone maggiormente
agli effetti dell’acrilanide a parità di
quantitativi consumati. La cosa più grave
è proprio il fatto che i bambini sono i
maggiori consumatori abituali di patatine
fritte, siano essere preparate in casa o
quelle in busta.
Fonte: LeoSalute

Pareri discordi sulla
tossicità della patata cruda per
via della solanina molto presente nella
buccia...

al riguardo vi rimando a
diverse fonti pro e contro
Cibi che fanno male se
mangiati crudi
Alcuni
cibi che vengono consumati con una certa
frequenza, se crudi, risultano essere tossici
per l’organismo, e alcuni di questi possono
risultare addirittura letali.
Alcuni cibi
che vengono consumati con una certa frequenza,
se crudi, risultano essere tossici per l’organismo,
e alcuni di questi, in alcuni casi possono
risultare addirittura letali.
le patate,
praticamente presenti quasi ogni giorno
sulle tavole degli italiani. Se consumate
crude sono tossiche, e in alcuni casi possono
risultare addirittura letali. Questo può
accadere se se ne consumano da 3 a 6 mg
per chilogrammo di peso corporeo, mentre
se se ne assumono in quantità minore e,
per la precisione, da 2 a 5 mg per chilogrammo
di peso corporeo, si rischia una seria intossicazione.
La colpa è
della solanina, un alcaloide glicosidico
altamente tossico, che è presente in tutta
la pianta, foglie e fusti compresi, ed è
la buccia a contenerne una quantità maggiore.
Inoltre, le patate verdi che diventano tali
in seguito all’esposizione alla luce solare
e che tutte le brave casalinghe buttano
quando questo accade, possono far registrare
concentrazioni ben maggiori.
I sintomi
dell’intossicazione compaiono le giro di
8-12 ore dall’eventuale ingestione di parti
crude del tubero ma, in caso di alte concentrazioni
di solanina, anche dopo solo 30 minuti,
e si presentano come disordini gastrointestinali
e neurologici, diarrea, vomito, mal di testa,
vertigini, allucinazioni, paralisi e, in
casi gravi, anche febbre.
(continua)

SPERTICATA
LODE ALLA PATATA E AL POMODORO
Ciao
Valdo. Tantissime persone sconsigliano di
mangiare pomodori, melanzane e patate per
via della solanina. Meglio tutto cotto ad
alte temperature se proprio si deve mangiare,
dicono. Invece tu sconsigli la passata di
pomodoro o la salsa e consigli patate crude.
Puoi illuminarmi su questa solanina? Grazie.
Un abbraccio. Andrea Cusati
MI
SIA PERMESSO BOCCIARE E RESPINGERE L'ARGOMENTO
Ciao
Andrea. Grazie per la breve ma preziosa
questione che mi poni. Tantissime persone
che sconsigliano? Tantissimi irresponsabili
direi. Per forza poi che la gente va pure
in crisi e non sa più cosa diavolo mangiare.
E' davvero pazzesco che si sollevi l'argomento
solanina, sostanza diffusissima in 3000
piante eduli, meno eduli e anche velenose,
com'è giusto che sia, in una natura varia
e complessa dove tante creature devono sopravvivere.
Il corpo umano tollera la solanina senza
problemi, se non si supera una certa soglia.
Le coccinelle, o dorifore delle patate invece
vivono di solanina soltanto, visto che si
nutrono da mattina a sera esclusivamente
delle foglie di questa pianta, e senza che
questo le danneggi.
UNA
CONGIURA MEDIATICA MONDIALE CONTRO LE BANCARELLE
E L'ORTROFRUTTA
Si
sta facendo di tutto per mandare fuori giri
i prodotti che la natura ci offre. Un'offensiva
continua, iniqua e martellante. Un mese
contro le arance, il mese dopo contro i
pompelmi, poi contro gli ananas, poi contro
le inquietissime mele, poi contro la soia
(vedi mia tesina "Sbigottimento eccessivo
sulla soia", del 19/1/12), e adesso contro
patate e pomodori.
Lo
scopo è sempre quello. Dirigere ed incanalare
la gente verso bistecche, salumi, patatine
fritte, vini, caffè, cole, farmaci e integratori.
Verso sostanze cento volte più inquinanti
e pericolose delle peggiori mele-arance-patate
circolanti sul mercato. Pure le melanzane
contengono solanina, ma non al punto tale
di arrecare danno. Tanto più che esse sono
cibo stimolante per il fegato ed il pancreas,
oltre che lassativo, diuretico, anti-anemico
e calmante. Tanto più che affettate e cotte
al minimo, sono una delizia, sia nei panini
vegani che nelle versioni alla parmigiana.
SFIDO
CHIUNQUE AD ANDARE OLTRE IL MEZZO CHILO
DI PATATE IN UN PASTO
E' calcolato
che ci siano 40-50 mg di solanina per 1
kg di polpa. Un uomo di 70 Kg dovrebbe consumare
in un pasto qualcosa come 4 chili di polpa
o 150 grammi di foglie di patata (immangiabili)
per causare a se stesso qualche inconveniente,
tipo sonnolenza e irritazione delle mucosa
intestinale. E sappiamo che con 3 o massimo
4 patate, totale mezzo chilo, siamo sazi
al massimo grado. Il problema riguarda in
ogni caso le patate vecchie e mal conservate,
o esposte alla luce e ai raggi solari. Le
patate novelle o giovani sono dunque esentate
dal discorso. La cottura in ogni caso non
neutralizza la solanina che è sostanza termo-resistente.
SIAMO
DOTATI DI MARGINI DI TOLLERANZA AI VELENI
Tener presente
che l'uomo è dotato di importanti margini
di tolleranza ai piccoli veleni e agli anti-nutrienti
che stanno un po' in tutti gli alimenti
naturali, tipo la solanina, i cianogeni
dei semi di pesche, albicocche, prugne e
nespole, la feniletilammina del vino, del
cacao e dei formaggi, l'acido fisico e i
fitati della soia. Nessun margine di tolleranza
invece per i veleni veri che lo acidificano
fino all'osso e lo portano a mandar fuori
miasmi dall'alito, dagli occhi, dalle orecchie
e da ogni poro della pelle. Di questo non
se ne parla. Dico cadaverina e si volta
pagina, dico caseina e si sorride, dico
acidi urici e si sbadiglia, dico dialisi,
diabete e cancro e si mettono le mani sugli
occhi come le scimmiette che non vogliono
saperne di cose troppo brutte.
(continua)


Una delle
domande che spesso mi sento porre alle conferenze
che tengo è se sia vero che le patate vadano
consumate immediatamente dopo la cottura
altrimenti, anche se conservate in frigorifero,
svilupperebbero sostanze tossiche.
La risposta
è “no, non è vero”,
ma essendo
una credenza piuttosto diffusa è interessante
indagarne l’origine.
È probabile
che questa convinzione nasca dal fatto che
a volte le patate cotte, siano esse bollite,
fritte o arrosto, possono sviluppare un
colore scuro tendente al grigio-nerastro,
anche già poche ore dopo la cottura.
E i cambiamenti
di colore nei cibi, si sa, sono sempre visti
con sospetto. Lo sviluppo del colore dopo
la cottura è causato da una reazione di
ossidazione quando la patata viene esposta
all’aria. Il colore non altera il sapore
o il contenuto nutrizionale delle patate
ma risulta sgradito al consumatore.
Durante
la cottura il ferro contenuto reagisce con
l’acido clorogenico, un polifenolo presente
nella patata che la difende da agenti patogeni
e parassiti. Il complesso ferro-acido clorogenico
in presenza dell’ossigeno dell’aria si ossida
formando un composto scuro. Altre sostanze
presenti nel tubero, come l’acido citrico,
possono ridurre l’annerimento perché sono
in grado di “sequestrare” il ferro e renderlo
indisponibile alla reazione con l’acido
clorogenico.
La concentrazione
di acido clorogenico ha una forte predominanza
genetica e dipende quindi dalla varietà
di patata.
Il contenuto
di ferro dipende invece dal suolo, mentre
la concentrazione di acido citrico dipende
molto dalle condizioni ambientali di coltivazione.
Tutto questo
rende l’annerimento un effetto molto difficile
da studiare e da eliminare.
Un fatto
però pare chiaro: più grandi e più vecchie
sono le patate e più è marcato il cambiamento
di colore.
(continua)

Patate
Vitelotte: ricche in antocianine, per prevenire
cancro e invecchiamento
La patata
Vitelotte - dal tipico colore viola – e
conosciuta anche con il nome di patata nera
o patata tartufo, è originaria del Perù
e Cile (anche se è oggi ampiamente coltivata
in Francia – in particolare nella Piccardia,
zona a nord di Parigi – e in parte anche
in Italia)

Le proprietà
benefiche.
A differenza
delle patate che siamo abituati a servire
nelle nostre tavole, quelle
Vitelotte hanno proprietà (e benefici) davvero
unici. Sono naturalmente ricche
di antocianinepigmenti che si trovano nei
vegetali e possiedono attività antiossidante
e antiradicalica (d’aiuto contro i processi
di invecchiamento, processi infiammatori
e modificazioni cancerogene).
Secondo gli
scienziati le quantità di antocianine riscontrate
nelle analisi sono molto alte: ben 100 mg.
per 100 grammi di patata Vitelotte (chiamata
erroneamente, Viola, per il suo tipico colore).
Per fare un
veloce confronto, ad esempio nel vino rosso
queste percentuali sono variabili da 7 a
70 mg. per 100 gr. Gli scienziati attribuiscono
a queste sostanze un vero e proprio ruolo
di “spazzini” per liberare l’organismo dai
radicali liberi responsabili dell’invecchiamento
precoce e di svariate forme di cancro.
Alcuni
studi in vitro hanno dimostrato che il cancro
del colon trattato con le antocianine,
laddove si trovava il pigmento, mostrava
un rallentamento nella crescita delle cellule
cancerogene. Queste sostanze
sono presenti in molti alimenti (tra cui
mirtilli, ribes, lamponi, uva rossa e melanzane),
ma la patata Vitelotte ne conterrebbe quantità
nettamente superiori.
Fonte: .jpg)



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che non mi da speranza di vita.
Oppure mi devo arrangiare.
Io ho deciso di arrangiarmi, i risultati li leggi in questo sito.
ho capito
il mio cancro, questa partita la vinco io.
però mi devo pagare da solo i costi del mio protocollo
1.200 euro al mese....
Sto guarendo ma HO FINITO I SOLDI....
Se mi fai una piccola donazione, partecipi
alla mia VITTORIA
se non la fai, va bene ugualmente, leggiti
le informazioni che trovi su questo sito
e fai in modo di non doverti mai trovare
nella mia situazione...
Se come me decidi di salvarti la vita da solo...
Lo STATO ti volta le spalle, la SANITA'
ti volta le spalle.

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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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