Cordyceps Sinensis
e sistema immunitario.
Coedyceps Sinensis è
un fungo rarissimo. Nasce sulle cime dell’Himalaya
fino a quasi 5000 m. di altitudine.
Dobbiamo ringraziare i
pastori delle montagne del Tibet se oggi
possiamo averlo a disposizione. Si dice,
infatti, che cordyceps fu scoperto dai pastori
i quali, portando al pascolo il bestiame,
si accorsero che gli animali, cibandosi
dei questo fungo medicinale, miglioravano
in salute e vitalità.

Utilizzato già nel diciottesimo secolo
dalla Medicina Tradizionale Cinese, questo
fungo è considerato la panacea per recuperare
potenza e forza.
Cordyceps è un alleato per ritrovare l’energia
fisica e mentale dopo un periodo di convalescenza,
è un alimento che rigenera il corpo.
E’ considerato
un tonico dei reni e dei polmoni, inoltre
regola il sistema immunitario.
Come la maggior parte dei funghi medicinali,
anche il Cordyceps è stato studiato dal
punto di vista dei suoi componenti, in relazione
alle patologie tumorali.
Da questi studi è emerso che il fungo,
essendo attivo nel combattere le disfunzioni
del sistema immunitario ed essendo un ottimo
antivirale, ha dei componenti importanti
per la lotta contro alcune patologie
quali il carcinoma renale, quello del fegato
del polmone ed anche un aiuto nel debellare
la leucemia.
Gli esperimenti che si sono susseguiti
negli anni, hanno dimostrato le grandi
capacità di cordyceps di “distruggere” tutto
ciò che è anomalo, da qui il suo impiego
nella cura delle patologie di cui sopra.
Guardate con attenzione che cosa accade
al piccolo insetto che ha inalato le sue
spore, nel filmato di youtube che compare
di seguito. Ricordiamo, inoltre che il Cordyceps
Sinensis svolge un’azione di miglioramento
anche per la funzione del cuore.
Fonte: Funghi-medicinali.it
Un fungo straordinario:
Il Cordyceps sinensis
Un vero e proprio
super alimento Sin dagli albori delle
prassi di guarigione degli sciamani, risalenti
a oltre 50.000 anni fa, l’umanità è alla
ricerca di ingredienti guaritivi allo scopo
di preparare la panacea definitiva – una
cura universale.
Fra gli ingredienti
più ricercati vi era il Cordyceps, una sostanza
venerata ad un punto tale che nell’antica
Cina il suo uso era riservato esclusivamente
alla famiglia reale. Le analisi chimiche
hanno dimostrato che le sue presunte straordinarie
proprietà sono molto più che frutto di superstizione
o semplice folclore.
Il Cordyceps sinensis è una nuova generazione
di fungo attualmente utilizzato dall’industria
farmaceutica, nonchè come integratore dietetico
dai consumatori maggiormente informati che
sono alla ricerca di alternative ai trattamenti
più convenzionali per cancro, AIDS e una
vasta gamma di altri problemi di salute
e connessi al sistema immunitario.
La FDA (Food and Drug Administration,
ente statunitense preposto al controllo
alimentare e farmacologico, ndt) considera
il Cordyceps un “alimento”, peraltro classificato
come “generalmente riconosciuto come sicuro”
(GRAS). Ricercatori in numero sempre crescente
ora lo considerano un “super-alimento” includibile
in quasi ogni regime dietetico. Per quale
motivo, dunque, tali funghi ‘riscoperti’
vengono ora considerati alla stregua di
super-alimenti?
Questi funghi medicinali sono estremamente
ricchi tanto di beta-glucani, riconosciuti
di ausilio nelle terapie contro il cancro,
quanto di polisaccaridi; questi ultimi
sono lunghe catene di zuccheri con all’interno
numerose sezioni di ossigeno e, quando
scomposti dall’organismo, le
molecole di ossigeno vengono rilasciate
e assorbite a livello cellulare.
Sappiamo che il cancro in tutte le sue
forme non è in grado di sussistere in un
ambiente ricco di ossigeno e che, privo
di adeguati livelli di ossigeno, l’organismo
si ritrova a precipitare in stati degenerativi
che favoriscono cancro, cardiopatie, disordini
immunitari e diabete, e che inoltre consentono
a numerose malattie virali quali epatite
C, morbo di Lyme ed altre di attecchire.
La chiave
è come somministrare ossigeno all’organismo
a livello cellulare.
Questa schiera di funghimedicinali comprende
rinomati prodotti quali Reishi, Maitake
e Agaricus, ricchi di beta-glucani nonché
note fonti di ossigeno. La lista continua
a crescere, con studi clinici che attualmente
includono oltre settanta specie di funghi,
il più interessante dei quali è il Cordyceps
sinensis che cresce in Tibet a circa 16.000
piedi (4.877 metri) di altitudine.
l Cordyceps sinensis incrementa di quasi
il ventotto per cento i livelli di ATP
(adenosina trifosfato) nell’organismo. L’ATP
costituisce la fonte di energia del corpo
– la batteria dell’organismo, per così dire
– ed è necessaria
per tutti i processi enzimatici.
Si ritiene inoltre che l’ATP sia il ‘luogo’
in cui si verificano i processi di fusione
fredda (“gas di Brown”) a livello molecolare.
Sebbene il concetto di fusione fredda a
livello molecolare non sia l’argomento del
presente articolo, è mia opinione che essa
sia la radice degli scambi di energia biologica,
il che verrà trattato in scritti di prossima
realizzazione. Il solo impatto sullo stato
energetico renderebbe questo fungo un vero
super-alimento, nondimeno vi è altro da
tenere in considerazione.
Quello che rende il Cordyceps importante
nel trattamento del cancro è il fatto
che contiene beta-glucani e polisaccaridi.
Quando gli zuccheri si scompongono, le
numerose molecole di ossigeno vengono rilasciate
a livello cellulare, con il risultato che
i materiali cancerosi presenti vengono immediatamente
distrutti. La cordicepina, uno dei composti
bersaglio (nucleosidi), inibisce il meccanismo
di riparazione del DNA ed è probabilmente
responsabile dei suoi effetti antivirali
(HVI).

Benefici
per la salute e studi clinici

Le proprietà medicinali
del Cordyceps sono ragguardevoli. Nella
medicina tradizionale cinese l’impiego principale
del Cordyceps ha riguardato il trattamento
dell’asma ed altre affezioni bronchiali.
Ora la moderna ricerca avvalora l’efficacia
di questi antichi utilizzi.
Gran parte di quanto
si sa in Occidente a proposito del Cordyceps
sinensis è merito dell’opera del Dr. Georges
Halpern, medico e professore emerito presso
l’Università di Hong Kong, nonché autore
di svariati libri concernenti il Cordyceps.
Uno dei punti culminanti
della moderna ricerca è stato la scoperta
di nuovi antibiotici presenti nel fungo,
uno dei quali, la cordicepina, è assai efficace
contro tutti i tipi di batteri che hanno
sviluppato, o stanno sviluppando, resistenza
ad altri più comuni antibiotici (come la
penicillina, un prodotto fungino!). Il Cordyceps
risulta particolarmente efficace contro
tubercolosi, lebbra e leucemia umana, così
come rilevato in numerosi test condotti
in Cina, Giappone ed altrove. Di seguito
sono delineati alcuni ulteriori benefici
del Cordyceps per la salute.
Incrementa
la resitenza fisica.
La più nota azione medica
del Cordyceps sinensis concerne l’incremento
della capacità di resistenza fisica. Nel
1993, la Chinese National Games sottopose
questo fungo all’attenzione delle autorità
sportive internazionali. Un gruppo composto
da nove atlete, la quali avevano assunto
il Cordyceps, polverizzò nove record mondiali.
Vi sono stati molti rapporti
a riguardo di strabilianti miglioramenti
della performance in vari sport dovuti all’assunzione
di Cordyceps, e persino colloqui volti a
bandire il Cordyceps dall’ambito delle discipline
sportive in quanto potrebbe conferire un
iniquo vantaggio a coloro che hanno la possibilità
di procurarselo! Nel complesso gli atleti
professionisti che ne fanno uso ora sono
poco propensi ad ammetterlo, in virtù dell’eventualità
che qualche autorità sportiva ne renda illecito
l’impiego; per converso, il Comitato Olimpico
canadese ha adottato una posizione ufficiale
sul Cordyceps, stabilendoche nel contesto
delle competizioni professionali il suo
uso è consentito.
La ricerca clinica ha dimostrato
che l’impiego del Cordyceps aumentava la
bioenergia cellulare – ATP (adenosina trifosfato)
-–sino a una misura pari al 55%. Sono stati
segnalati un’accresciuta sintesi dell’ATP
e un più rapido recupero di energia. A quanto
pare il Cordyceps migliora il meccanismo
di equilibrio interno, rendendo in tal modo
più efficace l’utilizzazione dell’ossigeno.
Tali proprietà potrebbero rendere conto
del generale potenziamento fisico, della
resitenza supplementare e degli effetti
antiaffaticamento riscontrati negli individui
che assumono il Cordyceps.
Migliora
la funzione respiratoria.
Vari studi scientifici hanno
dimostrato i benefici indotti dal Cordyceps
sinensis nell’alleviare i sintomi di varie
malattie respiratorie fra cui asma e bronchite
cronica.
Incrementa
l’assorbimento dell’ossigeno.
In uno studio a doppio cieco
controllato con placebo condotto su trenta
volontari in età avanzata, il Cordyceps
ha dimostrato di migliorare in modo rilevante
la quantità massima di ossigeno che i soggetti
riuscivano ad assimilare. Studi cinesi su
malattie cardiovascolari hanno indicato
che estratti di etanolo dai miceli del Cordyceps
e soluzioni di fermentazione del Cordyceps
determinavano una modifica dell’azione biologica
che consentiva un aumento sino al 40% dell’assorbimento
dell’ossigeno cellulare. Inoltre, alcuni
studi hanno dimostrato l’effetto di questi
composti nel mitigare patologie polmonari
ostruttive criniche.
Migliora
la funzione cardiaca.
Numerosi studi hanno dimostrato
i benefici del Cordyceps sinensis nel trattamento
dei disturbi del ritmo cardiaco quali aritmia
cardiaca e infarto cronico.
Contribuisce
a mantenere livelli di colesterolo salutari.
Quattro studi hanno dimostrato
che il Cordyceps sinensis ha contribuito
ad abbassare del 10-21% il colesterolo totale
e del 9-26% i trigliceridi (grassi neutri),
contribuendo al contempo ad elevare del
27-30% il colesterolo (“buono”) HDL.
Migliora
le funzioni epatiche.
Il Cordyceps sinensis ha dimostrato
di migliorare le funzioni epatiche nonché
di essere di ausilio in caso di cirrosi,
epatite cronica e sub-cronica. Nonché patologie
epatiche correlate, più diffuse di quanto
comunemente ritenuto. Il fegato è il filtro
vivente dell’organismo, ripulisce dalle
impurità il sangue ed altri fluidi. Senza
un fegato funzionante non si sopravvive
e men che meno si gode di un buono stato
di salute. Prove cliniche con integrazione
di Cordyceps, implicanti trentatrè pazienti
affetti da epatite B e otto pazienti affetti
da cirrosi epatica, hanno evidenziato un
miglioramento pari al 71.9% nel test di
torbidità del timolo e del 78.6% nel test
SGPT; trattasi di test enzimatici indicanti
cambiamenti nelle funzioni epatiche.
Migliora
le patologie renali.
Uno studio cinese ha dimostrato
un miglioramento pari 51% dell’insufficienza
renale cronica dopo un solo mese di integrazione
dietetica di Cordyceps.
Riduce
le dimensioni dei tumori.
In Cina ed in Giappone si
sono condotti vari studi clinici su malati
di cancro, impiegando una dose terapeutica
di 6.0 grammi di Cordyceps al giorno. In
uno studio effettuato con 50 pazienti affetti
da cancro polmonare cui, in concomitanza
con la chemioterapia, era stato somministrato
Cordyceps, nel 46% dei casi le dimensioni
dei tumori si sono ridotte. Uno studio implicante
malati di cancro affetti da vari tipi di
tumore ha rilevato che l’estratto di Cordyceps
sinensis (6.0 grammi al giorno per oltre
due mesi) ha migliorato i sintomi soggettivi
nella maggior parte dei pazienti; nella
metà dei casi i conteggi dei globuli bianchi
si sono mantenuti stabili e le dimensioni
dei tumori si sono ridotte in modo rilevante.
In Giappone alcuni ricercatori
hanno riportato che nei soggetti affetti
da cancro il Cordyceps aumenta la reattività
generale del sistema immunitario. Per giungere
a tale scoperta, costoro hanno iniettao
per via sottocutanea ad alcuni topi cellule
cancerose (linfoma) e quindi somministrato
per via orale Cordyceps; tale prassi ha
comportato una riduzione delle dimensioni
del tumore e prolungato la vita. Negli studi
in questione il Cordyceps ha inoltre migliorato
la risposta degli anticorpi.
Incrementa
l’immunità e la produzione di cellule-T.
Si è riscontrato che il Cordyceps
sinensis accresce l’attività della cellula
“killer naturale” (NK), incrementando in
tal modo la produzione delle cellule-T che
a sua volta determina ina ampliata massa
muscolare; il vigore muscolare risulta potenziato
con la produzione di giovani cellule sane.
Il Cordyceps ricarica con
efficacia la schiera protettiva di cellule
NK. La capacità dell’organismo di contrastare
le infezioni ed i tumori dipende dalla disponibilità
di cellule NK, essenziali in quanto prima
linea di difesa per il mantenimento del
meccanismo di protezione dell’organismo,
comunemente noto come sistema immunitario.
Vari studi scientifici riguardanti il Cordyceps
si sono concentrati in modo particolare
sulle cellule NK e sull’effetto che il Cordyceps
ha su di esse quando correlate alla formazione
del cancro. Uno studio in vitro ha dimostrato
che il Cordyceps accresce in modo rilevante
l’attività delle cellule NK tanto negli
individui sani quanto nei soggetti affetti
da leucemia. Secondo uno studio cinese pubblicato
sul Chinese Journal of Integrated Traditional
and Western Medicine, il Cordyceps naturale
ha accresciuto l’attività delle cellule
NK del 74% in soggetti comuni e del 400%
in pazienti affetti da leucemia. Analoghi
progressi dell’attività delle cellule NK
sono risultati in casi di estesi melanomi.
Protegge
dai danni provocati dai radicali liberi.
Vari studi hanno dimostrato
che il Cordyceps sinensis ha svolto una
funzione protettiva rispetto ai danni provocati
dai radicali liberi ed ha presentato poderose
proprietà antiossidanti.

Funzione
immune, risposta anti-cancro e riparazione
del DNA.
Ormai è assodato da tempo
che i composti di beta-glucano presenti
in numerose specie di funghi elevano in
modo rilevante la funzione immune. Rale
classe di composti è la classe di medicinali
anticancro maggiormente prescritta a livello
mondiale; esempi in tal senso sono i farmaci
lentinina, PSK e grifolan.
Oltre alla ben nota modulazione
immune innescata dai composti dei polisaccaridi,
nella risposta antitumorale del Cordyceps
sinensis vi sono riscontri di un altro meccanismo
in gioco, connesso alla struttura di almeno
alcuni dei nucleosidi alterati presenti
nel Cordyceps, esemplificati dal composto
della cordicepina (3’-deossiadenosina);
si tratta di una molecola quasi identica
alla normale adenosina, eccetto per il fatto
che è priva di un atomo di ossigeno sulla
porzione di ribosio della molecola alla
posizione 3’.
La stessa mancanza di ossigeno
3’ è riscontrabile in altri composti del
Cordyceps, quali la dideossiadenosina. Si
ritiene che la mancanza di ossigeno in questa
particolare posizione sia importante secondo
una modalità assai specifica. La struttura
del DNA dipende da tale ossigeno per creare
il legame fra nucleosidi adiacenti, legame
fra la posizione 3’ e 5’ sulle porzioni
di ribosio dei nucleosidi, a formare di
fatto la “struttura a scala” che tiene assieme
il DNA.
Nella replicazione di qualsiasi
cellula, la prima fase consiste nella separazione
della molecola del DNA nel mezzo, come l’apertura
di una cerniera, fra le coppie di nucleosidi
complementari. La fase successiva è l’inserimento,
uno alla volta, di nuovi nucleosidi di complemento,
i quali formano i legami zuccheri-fosfato
fra le posizioni 3’ e 5’ sul bordo esterno
della molecola, ovvero la porzione di ribosio.
La sintesi delle nuove molecole
di DNA procede con l’inserimento in successione,
uno alla volta, di nuovi nucleosidi di complemento
nella molecola di DNA in nuova formazione
sino a quando l’originario trefolo di DNA
non viene replicato due volte, ciascuno
dei trefoli è l’esatta copia dell’originale
e forma il codice genetico per una nuova
generazione di cellule.
Tale sintesi prosegue con
l’inserimento di ciascun nuovo nucleoside,
a meno che non venga introdotta una molecola
di 3’-deossiadenosina (cordicepina). Quando
questo accade, in quella vitale posizione
non vi è ossigeno per formare il legame
3’-5’, quindi la replicazione della nuova
molecola di DNA si interrompe, la cellula
non può continuare a dividersi nè si forma
alcuna nuova cellula (nelle normali cellule
dei mammiferi tale inserzione di adenosina
deossigenata riveste scarsa importanza,
in quanto le cellule sane dispongono di
un insito meccanismo di riparazione del
DNA).
Quando si verificano errori
di questo genere, il nucleoside alterato
(cordicepina) viene rimosso dalla serie
di nucleosidi e viene inserito in un nuovo
segmento di adenosina. Ad ogni modo, proprio
per la loro natura le cellule cancerose
hanno perso questo meccanismo di riparazione
del DNA (se riuscissero a correggere i loro
errori del DNA non sarebbero cellule del
cancro). La maggior parte dei batteri e
tutti i virus (compreso il virus dell’immunodeficienza
umana HIV) sono privi di tale meccanismo
di riparazione del DNA. Quando osserviamo
la velocità secondo la quale le cellule
del cancro si riproducono, risulta chiaro
il modo in cui tale meccanismo potrebbe
esercitare una significativa risposta antitumorale.
Ad esempio, una normale cellula
sana di tessuto del seno ha una vita media
di dieci giorni, al cui termine si riproduce
e si forma una nuova cellula. Le cellule
del cancro, però, si moltiplicano ad una
velocità assai superiore rispetto a quelle
sane, mediamente ogni venti minuti.
Questo significa che le cellule
del cancro del seno si riproducono all’incirca
750 volte più rapidamente di quelle sane
ma, dato il meccanismo di riparazione del
DNA di queste ultime, la cordicepina non
sembra interferire con la loro replicazione,
e la velocità di uccisione delle cellule
tumorali risulta di fatto assai superiore
al rapporto 750:1. Lo stesso tipo di meccanismo
di interruzione del DNA è imoltre reponsabile
degli effetti antitumorali di alcuni altri
agenti chemioterapici.
Questo medesimo meccanismo
di inibizione della sintesi del DNA è probabilmente
il meccanismo responsabile degli effetti
antivirali riscontrati con la cordicepina.
CONCLUSIONE
La più nota azione medicinale
del Cordyceps sinensis è lincremento della
resistenza fisica. La cordicepina è assai
efficace contro tutti i tipi di batteri
che hanno sviluppato resistenza ad altri
antibiotici. Il Cordyceps ha dimostrato
di migliorare il meccanismo di equilibrio
interno, rendendo in tal modo più efficiente
l’utilizzo dell’ossigeno.
Fonte: solleviamoci.wordpress.com/


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Lo STATO ti volta le spalle, la SANITA'
ti volta le spalle.

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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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