Giuseppe Nacci in
“Diventa medico di te stesso” scrive:
“La vitamina B17 è una
molecola stabile, chimicamente inerte e
non nociva se assunta nelle giuste quantità
appropriate e sotto controllo medico.
Il dosaggio iniziale
raccomandato nell’adulto è di 4-5 semini
amari al giorno, se semi amari di albicocca,
(quantità maggiori o minori se di altro
frutto), per la prima settimana, salendo
o meno di dosaggio nelle settimane successive,
a discrezione del medico, fino a raggiungere
valori che devono essere accuratamente calcolati
- in funzione dell’emi-vita biologica della
vitamina B17,
- delle analisi urinarie
(presenza di Tiocianato di sodio e di acido
ippurico in quantità tale da far presumere
un superamento della soglia limite ritenuta
compatibile per la terapia in atto),
- della massa ematica
e corporea del paziente, della buona
funzionalità epatica, renale e di altri
organi,
- della possibile colliquazione
massiccia della massa tumorale con possibile
exitus per blocco renale irreversibile,
etc…“

Attualmente il trattamento
del cancro con vitamina B17 in America è
vietato per legge,
Le multinazionali farmaceutiche
hanno portato avanti una lunga campagna
denigratoria nei confronti della vitamina
in questione già dagli anni 50, convincendo
tutti della sua supposta pericolosità.
Nonostante ciò, in tutto
il mondo, esistono medici che utilizzano
questo tipo di vitamina nel trattamento
del cancro, spesso abbinandola a una dieta
vegetariana del tutto priva di proteine.

Ne è un esempio il
dott. Francisco Contreras
amministratore dell’ospedale
Oasis of Hope (Oasi di speranza) di Tijuna
Messico che, in 35 anni di attività,
ha curato oltre 60.000 pazienti con queste
tecniche.
Il cancro può essere
affrontato in svariati modi, esistono tanti
strumenti a nostra disposizione.
Purtroppo però ufficialmente
l’unica possibilità sembra essere la
chemioterapia o la radioterapia..
Entrambe fortemente
sospettate di essere inutili e dannose.

Questo articolo non vuole
poter fornire una cura semplicistica per
il cancro ma solo mettere in luce possibilità
che la medicina ufficiale mantiene nascoste
in quanto nuocerebbero agli interessi delle
multinazionali farmaceutiche: una vitamina
non è brevettabile!
ATTENZIONE:
una dose eccessiva può essere letale.
La vitamina B17 non
è da intendere come un trattamento di prevenzione
della malattia.
La vitamina B17
viene assorbita dalle cellule e scomposta
per idrolisi, in due veleni:
benzaldeide e ioni
cianuro.
Al’interno di una cellula
sana questi due veleni vengono convertiti
rapidamente in acido benzoico e tiocianati,
entrambi innocui.
Questo avviene grazie alla
presenza, nelle cellule sane, di Rodanese
un enzima invece assente all’interno delle
cellule neoplastiche.
La cellula neoplastica
( tumorale), essendo priva di Rodanese,
non è in grado di rendere innocui i due
veleni prodotti dalla vitamina B17 che quindi
si diffondono nella cellula fino ad ucciderla.
Il medico russo Inosmetzeff
professore presso l’Università imperiale
di tutte le russie nel 1834 curò una donna
di 48 anni con estese metastasi da cancro
ovarico e, nel 1845, dopo quindi ben 11
anni, questa donna risultava essere ancora
viva.
Giuseppe
Nacci
Diventa
Medico di Te Stesso

Editore: Editoriale
Programma
Data pubblicazione: Ottobre 2006
Formato: Libro - Pag 334 - 15x23
Nuova Edizione: Gennaio 2012
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La storia
“moderna” della vitamina B17 iniziò nel
1830, quando due scienziati francesi, Roubiquet
e Bontron-Chariand, purificarono per la
prima volta una strana vitamina, a cui fu
dato il nome di Amigdalina o vitamina B17.
Sette anni
dopo, due scienziati tedeschi, Von Liebig
e Woehier, scoprirono che questa strana
vitamina, normalmente contenuta in tutti
i semi della frutta (ad eccezione degli
agrumi) poteva essere scomposta da uno
specifico enzima, e soltanto da esso, in
ioni-Cianuro, Benzaldeide e Glucosio.
Il passaggio
all’uomo, per terapie medico-oncologiche,
seguì di pari passo, essendo anche nota
nella Medicina Classica Occidentale l’utilizzo
dei semi amari della frutta per la cura
di una strana malattia metabolica, a quel
tempo molto rara, chiamata “cancro”, ma
che era conosciuta fin dall’antichità: ad
esempio, nel Secondo Secolo Dopo Cristo
i medici romani si erano accorti che il
cancro era frequente nella popolazione povera
di Roma e non di coloro che vivevano nelle
campagne, ed avevano messo in relazione
questa strana malattia con un’alimentazione
troppo proteica e amidacea (legumi iperproteici
come le lenticchie e pane povero di cattiva
qualità).
Già allora
era anche nota a tutti i medici romani la
famosa affermazione di Ippocrate di Kos,
fondatore della Medicina Classica Occidentale,
in merito alle cure del cancro: “…il
cancro non si cura con il ferro del chirurgo,
ma con la dieta vegetariana e le erbe mediche…
Così come
era anche ben nota un’altra grande massima
del grande medico greco: “… fa che la
medicina sia il tuo cibo, e che il cibo
sia la tua medicina…”
Così, quindici
anni dopo le prime esperienze scientifiche
francesi, nel 1845, la rivista medico-scientifica
francese “Gazette Medicale de Paris”, (1845,
No. 13, pp.: 577-582) e, successivamente,
anche quella tedesca “Journal Chirurgie
und Augenheilkunde”(1846, No. 35, pp.: 7-28),
(Dr. TH. INOSMETZEFF) descrissero il
primo caso di terapia metabolica con vitamina
B17 per la “cura del cancro”, ad opera
del medico russo Inosmetzeff, professore
presso l’Università Imperiale di Tutte le
Russie di Mosca: la terapia era stata
eseguita su un ventenne tumorale, e la terapia
era consistita in 46 grammi di Amigdalina
somministrata per 3 mesi;
il grande
medico russo aveva curato anche una donna
di 48 anni, con estese metastasi da cancro
ovarico, e questa donna, nel 1845, risultava
essere ancora viva dopo ben 11 anni dalla
terapia metabolica con Amigdalina: in
entrambi i casi, il dott. Inosmetzeff affermò
di non aver notato mai effetti collaterali
da parte della vitamina scoperta dai
francesi nel 1830 e meglio caratterizzata
dai tedeschi nel 1837.
Ma fu soltanto
più di un secolo dopo, nel 1950, che uno
scrupoloso ricercatore americano, Ernest
Krebs, iniziò a curare di nuovo il cancro
con questa strana vitamina, che, dopo averla
fatta bollire, evaporare in alcool, e quindi
decantare in piccoli cristalli bianchi,
ribattezzò “Laetrile”.
La parola
“Laetrile” è un acronimo della parola
“LAEvomandeloniTRILE-glucoside. Essa è quasi
equivalente all’Amigdalina naturalmente
contenuta nei semini amari della frutta,
con l’unica differenza di una molecola in
meno di glucosio. Infatti la sua struttura
chimica è: D-1 mandelonitrile-beta-glucuronide,
mentre l’Amigdalina è D-mandelonitrile-bi-glucoside.
Esistono almeno
una dozzina di altri glucosidi cianogenetici
(nitrosilidi) simili all’Amigdalina, contenuti
in ortaggi, frutta (compresi i limoni),
cassava, legumi e cereali (Oke: “the role
of hydrocyanic acid in nutrition”, in “World
Review of Nutrition and Dietetics”, Vol.
II, Bourne G.H., ed. Basel : S.Karger, 1969,
pp.: 170-198; Krebs E.: “The Nitrilosides
in Plants and Animals”, New Rochelle : Arlington
House, 1974, pp.: 145-164). (VEDI ALLEGATO:
The Nitrilosides in Plants and Animals).
Nota: al
capitolo 5 (“Piante che fanno suicidare
il cancro”) sono riportate diverse di
queste piante ricche di vitamina B17, accanto
anche alla menzione di un altro centinaio
di vitamine con funzioni simili (induzione
di morte in cellule tumorali, senza danno
alle cellule sane), anche se con meccanismo
diverso (attivazione delle endonucleasi
e apoptosi della cellula tumorale stessa
per frammentazione del suo stesso DNA).
Giuseppe
Nacci
Diventa
Medico di Te Stesso

Editore: Editoriale
Programma
Data pubblicazione: Ottobre 2006
Formato: Libro - Pag 334 - 15x23
Nuova Edizione: Gennaio 2012
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recensione
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La farmaco-cinetica
della vitamina B17 è complessa e di essa
bisogna tenerne conto.
In letteratura
medica e/o fitoterapica sono stati riportati
episodi di avvelenamento mortale in bambini
dopo ingestione di cibo particolarmente
ricco di vitamina B17, come bacche di
piante particolari, in genere non abitualmente
consumate nelle tradizioni alimentari delle
varie culture del mondo (ma estremamente
interessanti quindi per la cura del cancro),
oppure mandorle amare, notoriamente molto
più ricche di vitamina B17 dei semini amari
di albicocca.
Il decesso
nei bambini è più facile a causa della più
elevata concentrazione di vitamina B17 che
si ha nei soggetti di piccola corporatura
come il bambino rispetto all’adulto, della
più piccola massa del fegato, organo elettivo
per la detossificazione ematica da vitamina
B17, e forse da una minor capacità funzionale
degli enzimi epatici.
Personalmente
si è provato ad ingerire quantità sempre
più crescenti di semini amari triturati
di albicocca, di ciliegia, uva, anguria,
melone, etc… riscontrando in una sola
occasione un po’ di nausea e cefalea: la
causa di tale episodio fu, in base a studio
retrospettivo della quantità di vitamina
B17 ingerita da chi scrive, nel non aver
rispettato la curva farmaco–cinetica stimata
per un emi-dimezzamento biologico di 80
minuti, curva facilmente ricavabile
da testi vari.
Sempre
dietro valutazione medica, si deve interrompere
il trattamento di tanto in tanto; i
semini devono essere ben masticati o precedentemente
triturati; la terapia dev’essere immediatamente
sospesa in caso di nausea; i semini
non devono mai essere assunti tutti assieme,
ma distribuiti nell’arco dell’intera giornata;
è utile assumerli a stomaco pieno, allo
scopo di evitare l’idrolisi parziale della
vitamina a opera dell’acido cloridrico.
In merito
ai semini amari di albicocca, è vietato
assumerne più di sei semini nello spazio
di tempo di un’ora, pur in condizioni
di salute ottimale; per i semini di pesca,
il dosaggio orario non deve essere superiore
al mezzo semino…
Ritornando
alla vitamina B17, Krebs scoprì che il composto
reagisce all’enzima Beta-glucosidasi:
quest’ultimo è caratteristico di molti tumori,
ed è praticamente assente nelle cellule
sane; in tale reazione, l’enzima scinde
l’innocua vitamina B17 in due potenti veleni:
ioni-Cianuro e Benzaldeide, quest’ultimo
un potente analgesico (anti-dolorifico).
Queste
due sostanze, prodotte in piccole quantità
dalle stesse cellule tumorali, si combinano
allora fra loro all’interno stesso delle
cellule tumorali, producendo una sostanza
estremamente tossica che uccide la cellula
stessa in una sorta di pseudo-apoptosi.
Piccole quantità di questo veleno possono
risultare quindi ancora attive, dopo la
morte della cellula tumorale, e passare
in circolo, essendo il tumore, generalmente,
ben vascolarizzato in periferia.
Viceversa,
le cellule sane contengono un altro enzima,
la Rodanese , il quale è presente nelle
cellule in quantità inversamente proporzionale
alla Beta-glucosidasi; se la B 17 entra
in contatto con le cellule sane, la Rodanese
neutralizza gli ioni-Cianuro e ossida la
Benzaldeide.
I due
prodotti di derivazione così ottenuti, il
Tiocianato e l’acido benzoico, sono invece
addirittura benefici per il nutrimento delle
cellule sane; l’eventuale eccesso di
tali prodotti secondari viene eliminato
per via urinaria. Diventa pertanto chiaro
che l’enzima Beta-glucosidasi produce ioni-Cianuro
dai cibi nitrilosidi; si noti che gli ioni-Cianuro
devono essere liberati dall’involucro della
vitamina B17 o dal suo derivato Laetrile.
Gli ioni-Cianuro non sono presenti liberamente
nel cibo; vengono prodotti solo all’interno
della cellula tumorale stessa perché solo
al suo interno esiste l’enzima specifico
(Beta-glucosidasi).
Precisazione Maestrina :p:
La vitamina B17 nei fatti come vitamina
non esiste, gli è stato dato
questo nome per renderne facile il riconoscimento
letterario, in effetti la sostanza scoperta
nei noccioli di albicocca non è
altro che:
Amigdalina, detta anche leatrite, detta
anche nitrilosina.
La molecola è formata da due
due unità di Glucosio, una unità
di Benzaldehido e una unità di
cianuro.... |



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ho capito
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1.200 euro al mese....
Sto guarendo ma HO FINITO I SOLDI....
Se mi fai una piccola donazione, partecipi
alla mia VITTORIA
se non la fai, va bene ugualmente, leggiti
le informazioni che trovi su questo sito
e fai in modo di non doverti mai trovare
nella mia situazione...
Se come me decidi di salvarti la vita da solo...
Lo STATO ti volta le spalle, la SANITA'
ti volta le spalle.

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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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