La nutrigenomica
sta svelando nuovi modi con cui la dieta
influenza i nostri tratti genetici.
Adottare stili
di vita corretti, in questo modo, non è
salutare solo per noi, ma anche per le future
generazioni. Ma non è l’unica scoperta che
potrebbe rivoluzionare il nostro modo di
mangiare.
Come spiega
l’endocrinologa dell’Istituto Auxologico
Italiano

Nutrigenomica.
È questa
l’ultima frontiera della ricerca sulla nutrizione.
La ‘medicina
del futuro’ studia gli effetti degli alimenti
all’interno delle nostre cellule.
Per troppo
tempo, infatti, si è pensato che il cibo
fosse solo una questione di calorie.
Ad aprire
nuove prospettive, la scoperta che alcuni
tratti del nostro DNA si possono accendere
e spegnere in base ai nostri comportamenti.
(ne sono
certo pure io)
In pratica,
gli stili di vita, tra cui la nostra dieta,
sono in grado di influenzare i nostri
geni e di conseguenza la salute nostra e
dei nostri figli. È una notizia che sicuramente
rafforzerà il ruolo della prevenzione, come
spiega Cecilia Invitti, endocrinologa Direttore
del Dipartimento di Scienze Mediche e Riabilitative
a indirizzo endocrino-metabolico all’Istituto
Auxologico di Milano.

Finora,
quali conoscenze ci derivano dalla nutrigenomica?
Sappiamo che
assumere nella propria dieta abituale alcuni
cibi - in particolare quelli ricchi di vitamine
del gruppo B (come i folati), di antiossidanti
come gli omega 3, di vitamina C, di polifenoli
- influenza l’accensione o lo spegnimento
di alcuni geni. La sequenza genica non
si può modificare, ma possiamo intervenire
sull’attività di alcuni tratti.
Per questo
è così importante trasmettere una corretta
educazione alimentare.

Quali
sono questi alimenti?
Penso per
esempio alle uova (ricche di colina), ai
legumi, alla frutta a guscio e ai semi oleosi
(ricchi in metionina), a broccoli, tè, soia
(ricchi di polifenoli), ecc.

Che
genere di benefici possiamo trarre (e trasmettere
ai nostri figli) da una nutrizione sana,
corretta e variata?
Questi
alimenti favoriscono un buon invecchiamento,
possono cioè preservarci dal declino cognitivo
e metabolico e da tutte quelle patologie
che hanno un substrato infiammatorio (come
diabete, aterosclerosi, ecc…).
La ricerca
in quest'ambito non è ancora arrivata a
definire tutti i dettagli, perché è a uno
stato embrionale, ma la comunità scientifica
inizia a lavorare in questa direzione. Di
sicuro non è possibile definire una dieta
ottimale focalizzata sulla propria sequenza
genetica, per cui messaggi di questo tipo
non hanno basi scientifiche

Quali
altri filoni emergenti stanno cambiando
la nostra visione della nutrizione?
Nel marzo
2014 alcuni studi hanno reso noto che sono
presenti recettori del gusto anche nell’intestino,
in grado di mandare segnali dal tratto gastroenterico
all’encefalo sull’apprezzamento di un alimento.
Si deve ancora capire, però, se e come
questi recettori influenzano il nostro modo
di mangiare.

Che
cosa può dire di nuovo, invece, delle patologie
legate all’alimentazione, come l’obesità?
Anche su questo
fronte, la ricerca sta portando alla luce
aspetti inattesi. Nel nostro intestino,
ci sono trilioni di microbi, che fanno
capo sostanzialmente a due famiglie. Attraverso
l’analisi clinica, è emerso che nel paziente
obeso prevalgono i microbi di una famiglia.
Questo può
dimostrare che la composizione microbica
intestinale è influenzata da quello che
mangiamo e che a sua volta determina che
si estraggano più o meno calorie dal cibo
che ingeriamo.
Quindi
i ricercatori si stanno chiedendo: in
che modo si può modificare la flora intestinale?
Sicuramente
alcuni fattori sono ereditari, ma forse
su altri si può intervenire. Tra l’altro,
si è notato che nella composizione microbica
dei soggetti magri c’è un’ampia variabilità,
mentre quella degli individui obesi è piuttosto
simile. Questo suggerisce che gli aspetti
ereditari siano importanti come le abitudini
alimentari.

In che
modo divulgherete questi concetti in Expo
Milano 2015?
In collaborazione
con il Nestlé Research Center e con il Nestlé
Institute of Health Science di Losanna,
(nestlè,
tutto un programma :-(
abbiamo ideato
all’interno del Padiglione della Svizzera
un percorso espositivo, che indaga le relazioni
tra cervello e cibo, per rendere i visitatori
più consapevoli di quanto avviene quando
mangiano, delle conseguenze delle proprie
scelte e della complessità dei meccanismi
che questo atto quotidiano origina. Il percorso
si articolerà in quattro aree, che avranno
un approccio di edutainment.
Fonte: Expo.2015




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Se vuoi capire come funziona guardati
questi video - Nessuno ha mai spiegato meglio ;-)

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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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