Acidità
o basicità degli alimenti, acidosi dei tessuti
corporei, pH sanguigno, riserva di basi
nel sangue, urine acide, dieta alcalina.
Soprattutto di recente, sono parole e concetti
che ci invadono da riviste, pubblicazioni,
trasmissioni televisive, internet e, naturalmente,
dalle chiacchiere e dal passaparola di amici
e conoscenti
C’è chi ha
fatto dell’accoppiata acido/basico il parametro
per giudicare il mondo (e non solo quello
che arriva nel proprio piatto), c’è chi
proclama a gran voce che l’acidità fa venire
il cancro (magari con l’appoggio di ricerche
scientifiche) e che il bicarbonato di sodio
lo fa guarire, c’è chi è ossessionato dal
pH (delle proprie urine), ecc.
Intendiamoci,
la questione ha una sua rilevanza per la
nostra salute e merita certamente un approfondimento
e qualche spiegazione. Tuttavia, ancora
una volta, occorre non perdere di vista
il fatto che la nostra salute dipende
prima di tutto da un equilibrato e salutare
stile di vita. Il quale, come vedremo,
se è bilanciato è anche in grado di mantenere
e produrre armonia anche nel rapporto acido-basico
presente nel nostro organismo.

Un meccanismo
di compensazione
L’equilibrio
acido-base è un meccanismo di compensazione
presente nel metabolismo (cioè nella
complessa rete di reazioni chimiche che
rendono possibile l’esistenza degli organismi
viventi) che permette al sistema di mantenere
costanti le funzioni vitali.
L’equilibrio
acido-base è la situazione con la quale
si devono confrontare tutti gli esseri viventi
ed è il risultato di una serie di reazioni
chimico-fisiche influenzate da fattori come
il cibo, l’attività fisica, lo stress, la
temperatura, l’inquinamento ambientale,
l’eventuale consumo di farmaci, ecc.
Fino a
che i fattori che influenzano il metabolismo
rimangono nei limiti fisiologici, la capacità
di compensazione del sistema vivente è in
equilibrio e l’organismo rimane in salute.
Se invece
la capacità di compensazione è limitata
(per esempio, per una carenza di basi
oppure per un eccesso di acidi), il
sistema è perennemente in scompenso e l’organismo
inizia a produrre fenomeni che noi chiamiamo
«sintomi» oppure «malattie»: acidità
di stomaco, disturbi digestivi, infiammazioni,
febbre, dolori articolari, allergie, ecc.
Occorre non
dimenticare che le attuali condizioni
di vita (ambiente, cibo, stress emotivo,
consumo di farmaci, ecc.) spingono il
nostro sistema metabolico costantemente
verso l’acidosi. Per questo l’organismo,
i cui processi vitali hanno bisogno generalmente
di un pH leggermente alcalino, deve costantemente
contrastare questa tendenza acidificante
eliminando gli acidi attraverso il rene,
il polmone e la pelle, anche utilizzando
i sali minerali alcalinizzanti presenti
nel cibo e nell’acqua (calcio, potassio,
sodio, magnesio).

La dipendenza
dal pH
La velocità
delle reazioni biochimiche è strettamente
dipendente dal pH dell’ambiente e ogni enzima
(si chiama così la proteina che facilita
una specifica reazione chimica) ha bisogno
di lavorare in un ambiente con un pH ben
determinato.
Naturalmente,
il pH varia in relazione al tipo di enzima
e alla sua funzione. Per esempio, l’enzima
digestivo ptialina (presente nella saliva)
inizia a demolire gli amidi dei cereali
e diventa efficiente solo in un ambiente
alcalino.
Il pepsinogeno
(nello stomaco) si attiva in pepsina e digerisce
le proteine solo in un ambiente acido.
Così ogni
enzima dipende per la sua attività da un
adeguato grado di pH. Il pH del sangue arterioso
è fisiologicamente compreso tra 7,35 e 7,43.
I limiti di compatibilità con la vita sono
7,0 e 7,8: se il pH ematico dovesse variare
molto rispetto a questo intervallo insorgerebbero
gravi conseguenze per la nostra salute.

La legge
degli opposti
Nel campo
della salute (e della nutrizione in particolare)
la conquista e la conservazione dell’equilibrio
è uno dei problemi più importanti. L’equilibrio
vitale è una condizione dinamica mantenuta
dall’interazione continua tra condizioni
opposte.
Non a caso
Einstein (il fisico premio Nobel che formulò
la teoria della relatività), paragonando
l’equilibrio vitale organico alla bicicletta,
sottolineava che, in un caso e nell’altro,
per non morire o cadere sia necessario muoversi.
Mangiar sano,
anche dal punto di vista acido-basico, non
vuol dire quindi mangiare esclusivamente
alimenti alcalinizzanti, ma piuttosto sforzarsi
di raggiungere l’equilibrio fra i due elementi
opposti, l’acido e l’alcalino.
Non esistono
dunque, almeno in teoria, alimenti buoni
(quelli alcalini) e alimenti cattivi (quelli
acidificanti). Anche se occorre ammettere,
come già detto, che la vita stressante,
le abitudini alimentari poco salutari, l’inquinamento
ambientale, la sedentarietà e l’uso di alcol
e farmaci determinano sempre una condizione
di acidosi nell’organismo.
E che quindi
la dieta necessaria per compensare questo
squilibrio deve essere composta in larga
prevalenza da alimenti alcalinizzanti.

Il criterio
di classificazione
Dal punto
di vista nutrizionale la classificazione
degli alimenti in acidificanti o alcalinizzanti
viene fatta in base all’influenza che questi
esercitano sul corpo e non in base al sapore
più o meno acido.
Così molti
alimenti che hanno un gusto acido (per esempio
l’uva e gli agrumi) sono considerati alcalinizzanti
perché, dopo essere stati metabolizzati,
lasciano nel corpo un residuo alcalino.
Infatti gli
acidi organici della frutta vengono facilmente
demoliti e trasformati in anidride carbonica
e acqua, mentre i minerali residui servono
a neutralizzare gli acidi organici.
Questo vale
per la maggior parte della frutta e della
verdura nonché delle alghe (dulse, kelp,
hiziki, nori) che contengono tutte un’elevata
percentuale di minerali (come sodio, potassio,
calcio, magnesio, ferro) in grado di neutralizzare
grandi quantità di acidi organici.
Anche il
sale per il suo contenuto di sodio è un
elemento alcalinizzante. Al contrario,
altri alimenti comunemente consumati (per
esempio la farina e i cereali) sono spesso
acidificanti, soprattutto se raffinati e
quindi poveri di minerali.
Poiché
durante la loro demolizione e utilizzazione
nell’organismo rilasciano residui di acido
solforico, acido fosforico e acido cloridrico,
è opportuno che il loro consumo sia sempre
accompagnato da abbondanti quantità di verdure
fresche o da frutta (alimenti alcalinizzanti).
Anche
lo zucchero, i grassi e le proteine di origine
animale sono acidificanti dopo essere stati
metabolizzati.

Cos’è
meglio?
Qual è
il giusto rapporto fra alimenti acidificanti
e alcalinizzanti?
Come sempre
in materia nutrizionale, le corrette proporzioni
di ogni pasto variano a seconda del metabolismo
di ogni soggetto, della quantità di attività
fisica, degli alimenti consumati in precedenza
ed eventualmente anche della profondità
e del ritmo della respirazione (una respirazione
profonda alcalinizza l’organismo).

Come possiamo
sapere se il nostro equilibrio acido-basico
è alterato?
Una possibilità
è data dalla semplice misurazione dell’acidità
dell’urina mediante l’utilizzazione delle
cartine tornasole.
Si tratta
di strisce di carta imbevute di uno speciale
reagente che cambiano colore al contatto
con sostanze acide o alcaline. Il confronto
del colore della striscia con una scala
colorata posta sulla confezione rivela con
facilità il grado di acidità delle nostre
urine.
Quando
la dieta è fisiologica (cioè adatta alle
nostre esigenze, le urine testate al mattino,
al risveglio, sono neutre (pH 7). Le urine
dei bambini allattati al seno sono neutre
o alcaline (pH 7-8).
Altro elemento
semplice da interpretare è la forte sensazione
di gusto amaro in bocca al risveglio. Si
tratta del segnale che nell’organismo si
è accumulato un eccesso di acidità: non
a caso questa sensazione è più frequente
dopo strapazzi alimentari, sempre acidificanti.

Vince
il mondo vegetale
In definitiva,
una dieta equilibrata dal punto di vista
acido-basico deve rispettare alcune caratteristiche
tipiche degli stili nutrizionali che hanno
una forte valenza salutistica e preventiva
come, per esempio,
- limitare
gli alimenti proteici di origine animale
(e, in generale, non eccedere con le proteine),
- consumare
regolarmente frutta e verdure fresche
e crude,
- evitare
alcol e zucchero,
- preferire
i cereali integrali a quelli raffinati e
i legumi freschi.
Un buon equilibrio
acido-basico necessita anche di un’adeguata
e regolare attività fisica (meglio se praticata
a bassa intensità e di tipo aerobico, che
favorisce l’eliminazione di acidi volatili
attraverso i polmoni), di un sufficiente
apporto d’acqua (indispensabile per facilitare
l’eliminazione renale delle scorie acide,
soprattutto se ricca di calcio) e di
accorgimenti e pratiche adatti a compensare
lo stress (dormire di notte per 6-8 ore,
meditare e/o pregare, praticare tecniche
di rilassamento, mangiare a orari regolari
masticando a lungo, ecc.).
Da non dimenticare
che una delicata stimolazione delle funzioni
del fegato, per esempio con l’assunzione
di decotti di tarassaco oppure bevendo prima
dei due pasti principali mezzo bicchiere
di acqua tiepida con 50 gocce di tintura
madre di Tarassaco, può aiutare in modo
decisivo il ristabilimento o il mantenimento
dell’equilibrio acido-basico nell’organismo.
Il fegato,
infatti, ha una grande capacità di eliminazione
degli acidi dal corpo, 20-30 volte superiore
a quella dei reni.
Fonte: Vitaesalute.net




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Se vuoi capire come funziona guardati
questi video - Nessuno ha mai spiegato meglio ;-)

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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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|
Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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