Il Desmodium
adscendens, è una pianta di origine africana,
dotata di proprietà epatoprotettrici nei
confronti di agenti tossici e virali.
Il nome del
genere, Desmodium, (nome comune Desmodio
) deriva dal greco desmos, cioè legame,
fascio, con riferimento agli stami riuniti
a fascio nella maggior parte delle specie.
Il nome della specie, adscendens, si riferisce
allo stelo a decorso ascendente della pianta.
La pianta cresce soprattutto nei luoghi
umidi della foresta africana (Senegal, Guinea,
Sierra Leone, Liberia, Ghana), oppure si
addossa alla base delle palme da olio, degli
alberi del cacao, ecc...
Nella medicina
tradizionale africana, viene utilizzata
nel trattamento preventivo delle crisi asmatiche,
e nel trattamento curativo delle affezioni
epatiche.

PROPRIETA’
Il desmodium
adscendens svolge un'azione mirata ad aumentare
la velocità di rigenerazione delle cellule
del fegato, ripristinando una corretta funzionalità.
Inoltre, non
è trascurabile l'azione antiossidante nei
confronti del temibile acido arachidonico,
svolgendo di fatto un'azione anti infiammatoria,
sia nei soggetti allergici, sia nei
confronti dell'apparato vascolare.
INDICAZIONI
Può essere
rimedio preventivo in tutti i trattamenti
farmacologici ad impatto epatotossico,
quali antibiotici e antimicotici. Di
buon supporto nella cura delle epatiti virali,
tossiche, compresa quella alcolica e
da chemioterapici. Utile nella terapia
della steatosi.
L'impiego
del desmodium in questi casi permette: la
limitazione degli effetti collaterali da
uso di farmaci, il concorso alla prevenzione
della cirrosi attenuando le forme infiammatorie,
sovente la normalizzazione delle transaminasi,
la diminuzione di eventuali nausee, la
ripresa dell'appetito, la rapida scomparsa
dell'ittero e della stanchezza.
Occorre ricordare
che se il fegato svolge bene la sua funzione,
il paziente sopporta meglio eventuali terapie
(compresa l'oncologica), non soffre di nausee,
vomito, o diarree indotte da farmaci, riprende
l'appetito, non soffre di pesantezza post-prandiale,
elimina più velocemente le sostanze tossiche,
elabora meglio i nutrimenti evitando stati
carenziali. Di fatto migliora lo stato di
salute ed è in grado di combattere meglio
gli eventuali patogeni, interni o esterni.
Fonte : La
natura aiuta il fegato di Anna Maria Modica
- Farmacista, esperta in fitoterapia ed
alimentazione

La rigenerazione
epatica è possibile in quanto le cellule
si comportano come quelle staminali, con
il 25% di fegato sano questo avviene. Per
raggiungere questo obiettivo, la fitoterapia
offre numerosi rimedi (quali tarassaco,
ravanello nero, carciofo selvatico o cardo),
ma solo uno può pretendere di essere
considerato quello che rigenera il fegato:
il desmodium adscendens.

All’Università
di Tolosa sono stati effettuati degli studi
su questa pianta e analizzando i principi
attivi emerge subito un’alta concentrazione
di alcaloidi (isovitexina, tra gli altri),
saponine, flavonoidi e antociani. Inoltre,
la pratica ha dimostrato che questa pianta
protegge e ripara le cellule del fegato,
aiutando a mantenere il sistema immunitario
in buone condizioni. Viene usata di
sovente anche nel trattamento dei cambi
di stagione per preparare al meglio il corpo.
Una pianta
utile anche a proteggere il fegato durante
i trattamenti con alcuni farmaci, ad esempio
il paracetamolo, utile sarebbe assumerla
prima dell’inizio del trattamento e continuare
poi alcuni giorni dopo la fine della somministrazione
dei farmaci. Il trattamento con i rimedi
naturali va sempre comunque consigliato
da personale esperto per valutare le posologie
più idonee in base alle patologie da curare.
Fonte: Ambientebio.it

Il fegato,
per il ruolo chiave che riveste nel metabolismo,
è un organo particolarmente esposto all’azione
dannosa di sostanze tossiche di origine
esogena (alcool, droghe, farmaci, etc.);
ad esempio il processo di detossificazione
di molte molecole potenzialmente pericolose
è svolto da una serie di enzimi localizzati
nelle cellule epatiche.
È per questi
motivi che il mantenimento dell’integrità
e della corretta funzionalità del fegato
è necessario per salvaguardare la salute
dell’individuo. Dalla letteratura scientifica
emerge che le sostanze ad attività antiossidante
svolgono un ruolo primario nel “difendere”
le cellule epatiche dai danni generati dallo
stress ossidativo e dai radicali liberi
prodotti da diverse reazioni biochimiche
che avvengono proprio a livello epatico.

Fra
queste sostanze la più attiva è senz’altro
l’acido alfa-lipoico.
Esso, infatti,
è caratterizzato da un elevata reattività
contro i radicali liberi ed è in grado di
rigenerare la Vitamina C e la Vitamina E
ossidate e, di innalzare i livelli
tissutali di glutatione.
Da uno studio
su pazienti pubblicato su una rivista scientifica
è emersa l’efficacia d’uso nel trattamento
di disordini epatici dell’acido alfa-lipoico
in combinazione con selenio, Vitamina E
e silimarina.
La silimarina
è un estratto standardizzato ottenuto dai
frutti del cardo mariano (Sylibum marianum)
che contiene come principali costituenti
la silibina, silidianina e silicristina
attualmente molto utilizzato nelle disfunzioni
del fegato poiché ha effetto epatoprotettivo
e accelera il processo di rigenerazione
del fegato.
Esplica
anche una funzione di difesa contro
numerose sostanze come il tetracloruro di
carbonio, la galattosamina, le tossine dell’Amanita
falloide (falloidina) e l’alcool.
La silibina
è stata oggetto di numerosi studi biochimici
e farmacologici nei quali ha dimostrato
interessanti proprietà ma anche una scarsa
biodisponibilità. Per questo motivo la silimarina
utilizzata viene complessata con i fosfolipidi
(fosfatidilcolina) della soia; in tal modo
ne risulta un complesso lipofilo maggiormente
biodisponibile. In conclusione, una oculata
supplementazione delle suddette sostanze
(acido alfa-lipoico, selenio, vitamina E,
silimarina) induce un aumento dell’attività
antiossidante, e la stabilizzazione della
membrana cellulare e dell’ultrastruttura
dell’epatocita.
Desmodium
Ascendens, pianta di origine africana,
della famiglia delle leguminose, di cui
sono usate le foglie e il fusto, è da
sempre conosciuta nella medicina tradizionale
locale, per il trattamento delle affezioni
epatiche.
Tali
proprietà sono dovute alla presenza dei
seguenti principi attivi: –
- Saponosidi
triterpenici (soja saponine 1 e 3);
– Molecole
derivate dalla chimoleina;
– Betafeniletilalanina;
– Alcaloidi
indolici;
– Derivati
sterolici.
L’azione
della pianta si manifesta riequilibrando
i valori delle transaminasi e delle GGT.
Ha capacità di protezione e rigenerazione
della cellula epatica, inibendo l’azione
dell’enzima monossigenasi bloccando, quindi,
la produzione di radicali liberi maggiormente
prodotti in seguito ad eccessiva ingestione
di alcool, medicamenti iatrogeni, e ad
insulti virali.
Per le
sue proprietà viene indicato come coadiuvante
per il benessere del fegato.
Fonte: Medicinanaturale.pro




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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
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Produzione
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Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
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Fisiopat.
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La scoperta che le cellule della maggioranza
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e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
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di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
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Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
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di circa il 50%................
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Osteoporosi
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La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
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La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
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organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
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La
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Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
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nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
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Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
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Vitamina
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Molti giornali nei giorni scorsi hanno
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La
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La
Melatonina
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sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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