I fagioli
Azuki sono piccoli, di color rosso scuro
e c'è chi per questo, impropriamente, li
chiama la soia rossa anche se con il più
noto legume non hanno nulla a che vedere.
Un altro
soprannome degli Azuki è "Il re dei fagioli",
decisamente più azzeccato considerando le
ottime proprietà nutrizionali di questo
alimento.

In effetti
i piccoli fagioli rossi sono preziosi alleati
della nostra salute e il loro consumo in
Giappone è di millenaria tradizione. In
Italia non sono molto conosciuti ma il loro
consumo è in aumento grazie all'interesse
sempre più crescente verso la cucina macrobiotica
e in generale verso i prodotti provenienti
dal Giappone e dall'Oriente.
Ma scopriamone
ora le proprietà che li rendono tanto utili
per il nostro organismo.
Innanzitutto
gli Azuki contengono minerali ed oligoelementi
come potassio, zinco, molibdeno e ferro.
Quest'ultimo è particolarmente prezioso
per chi soffre di anemia e per tutte
le persone che, per qualche motivo, ne sono
potenzialmente in carenza, come ad esempio
vegetariani e vegani.

I fagioli
Azuki sono poi naturalmente ricchi di vitamine
del gruppo B (tra cui acido folico), fibre
e proteine.
Aiutano
la formazione di enzimi utili al fegato
e hanno proprietà depurative e diuretiche,
dunque sono anche alleati dei nostri reni.
Questi piccoli
fagioli sono buoni, facilmente digeribili,
poveri di grassi e inoltre contengono
isoflavoni, sostanze in grado di mantenere
in buona salute il nostro sistema immmunitario,
il cervello e le ossa. Se volete provare
gli Azuki non vi aspettate di scendere al
supermercato sotto casa e di trovarli disponibili.
Recatevi invece al più vicino negozio di
alimentazione naturale e biologica dove,
con grande probabilità, troverete il vostro
pacchetto di fagioli rossi secchi che vi
aspetta (ci sono anche quelli in scatola
già pronti). Personalmente preferisco comprare
quelli coltivati in Italia, dato che ci
sono, anche se costano un po' di più.
Come
prepararli e consumarli

Innanzitutto
lasciate in ammollo gli Azuki con un pezzettino
di Alga Kombu (così vuole la tradizione
giapponese) per almeno 6/8 ore e poi scolate.
Procedete
alla cottura che deve essere fatta in acqua
bollente (senza sale) insieme al pezzettino
di alga che avete messo nell'ammollo. Il
tempo necessario è di mezzora, quaranta
minuti circa.
A questo punto
potete utilizzarli per realizzare una zuppa,
unirli a riso o ad altri cereali, preparare
qualche insalata, polpettine o ancora assaporarli
così come sono con poco olio e sale o salsa
di soya.
Dato il
loro sapore dolciastro, in Giappone gli
Azuki sono molto utilizzati anche per fare
dolci e marmellate, sul web si trovano diverse
ricette, se volete cimentarvi...

Non buttate
l'acqua di cottura: la macrobiotica suggerisce
infatti di berla dato che è ricca di sali
minerali e vitamine, se non ce la fate perché
il gusto non è di vostro gradimento (io
ad esempio non ce la faccio!!!) potete sempre
farla raffreddare e poi utilizzarla per
innaffiare le piante.
Alla prossima
Francesca: GreenMe.it

Insalata
di fagioli azuki

Fagioli rossi,
nome in codice azuki. Fan parte del clan
delle leguminose. Erroneamente chiamati
soia, in realtà sono un tipo fagiolo
a se stante. Gira la voce che sappiano
tenere a bada il colesterolo cattino e cedano
generosi sali minerali, nonchè che siano
ricchi di proteine.
Dopo mesi
che languivano sornioni nella credenza mi
son decisa a farli.
Li ho messi
a bagno per 10 ore circa in una calda giornata
di fine, ahimè, estate. Poi li ho cotti
per1 ora, ben oltre quindi i 40 minuti suggeriti
sulla confezione. Ma questa diluizione del
fattore tempo era già stata sospettata da
quanto letto nel web e dalle avvertenze
di qualche video sugli azuki beams. Infine
è venuto il tempo di decidere come presentarli
in tavolo, mentre un commento sarcastico
giungeva dal divano fronte mondiali di atletica:
“Fagioli rossi????”.
Dal piano
di lavoro fronte è sorta l’idea di puntare
sulla semplicità e di servire il tutto in
formato insalata aggiugendo azuki cotti:

fagioli azuki
cotti
la parte bianca di un cipollotto
un frigitello tagliato a striscioline
metà peperoncino piccante
olio extra vergine d’oliva
gomasio (o sale)
poco pepe
Fonte: MaCheTiSeiMangiato.it




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Se vuoi capire come funziona guardati
questi video - Nessuno ha mai spiegato meglio ;-)


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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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