I dolcificanti
sono entrati a far parte della nostra vita
quotidiana e spesso le persone li preferiscono
allo zucchero in quanto non fanno ingrassare.
L’aspartame
è uno di questi ed è anche al centro di
una controversia a livello internazionale
che lo vede da una parte come innocuo e
dall’altra come potenzialmente nocivo alla
salute.
Sì, perché
secondo alcuni ricercatori, fa male e provoca
tumori.
Presente ormai
in numerosi prodotti assunti ogni giorno,
dalle gomme da masticare alle caramelle
fino alle bibite dietetiche che hanno zero
calorie ma non per questo sono innocue per
l’organismo.
Naturalmente
i dolcificanti artificiali come l’aspartame
sono indicati per gli individui che soffrono
di diabete e che non possono assumere saccarosio.
Tuttavia presenta
anche delle controindicazioni, come dimostrati
anche da alcune ricerche condotte in Italia.L’aspartame
farebbe male alle donne in gravidanza perché
provocherebbe parti prematuri ma l’accusa
maggiore che gli è stata rivolta è di causare
tumori:
in questo
caso fondamentale è la quantità di prodotto
ingerita e quindi bisogna stare molto
attenti se non si vogliono subire effetti
collaterali potenzialmente nocivi.Una sostanza
in particolare, contenuta nell’aspartame,
fa molto male alla salute: il metanolo.
Un litro
di bibita in cui c’è aspartame contiene
circa 56 milligrammi di questa sostanza
che supera di gran lunga il limite di
7,8 mg al giorno fissato dai ricercatori
dell’EPA (United States Environmental Protection
Agency).
Fonte: www.marieclaire.it


La ricerca
ha confermato la sua sicurezza tranquillizzando
in questo modo tutti quei consumatori che
lo ritenevano cancerogeno, causa di malattie
cardiache e di parti prematuri!
Questo è almeno
quello che sembra emergere da una review
di studi scientifici condotta da alcuni
ricercatori italiani, tra cui l’epidemiologo
Carlo La Vecchia a capo del Dipartimento
di Epidemiologia dell’Istituto di Ricerche
Farmacologiche “Mario Negri” e la tossicologa
Marina Marinovich docente dell’Università
di Milano ed ex presidente della Società
Italiana di Tossicologia, pubblicata sulla
versione on line di Food and Chemical Toxicology.
Già nel
2011 l’Autorità europea per la sicurezza
alimentare (EFSA), aveva anticipato che
non esiste pericolosità dell’aspartame,
dopo che alcuni studi (condotti su topi
e ratti!!) erano giunti alla conclusione
che il dolcificante espone al rischio
di cancro e parto prematuro.
Invece,
sembra non esserci alcuna associazione tra
l’Aspartame e patologie come il cancro al
seno, al cervello, al pancreas o con neoplasie
ematopoietiche (linfoma di Hodgking),
né con l’insorgenza di malattie cardiache
o con parti prematuri.
Per giungere
a questa conclusione i ricercatori hanno
revisionato studi pubblicati in oltre un
ventennio - dal 1990 al 2012 – che analizzavano
le possibili correlazioni tra l’utilizzo
di aspartame e l’insorgenza di patologie
come i tumori e le malattie cardiovascolari.
Inoltre,
gli stessi autori hanno evidenziato come
gli studi tossicologici condotti in precedenza
su topi e ratti non sono solidi su basi
scientifiche, per i limiti concernenti la
loro metodologia e repplicabilità.
Pertanto,
"Con riferimento ai dati epidemiologici
- si legge nelle conclusioni - le evidenze
sui dolcificanti a basso contenuto calorico,
in particolare aspartame, non supportano
l'esistenza di un’associazione costante
con neoplasie ematopoietiche, cancro al
cervello, all'apparato digerente, al seno,
alla prostata e diverse altre neoplasie.
Allo stesso
modo, i dolcificanti a basso contenuto calorico,
non sono collegati a eventi vascolari e
parti prematuri".
Fonte: Medicitalia.it



Gli
effetti cancerogeni multipotenti dell’aspartame
Dottor Morando Soffritti*
– tratto da “L’Ecologist italiano” nr.4
L’aspartame
è un dolcificante artificiale consumato
nel mondo da oltre 200 milioni di persone.
E’
utilizzato in oltre 6000 prodotti, fra
i quali bevande light, gomme da masticare,
dolciumi, caramelle, yogurt, farmaci, in
particolare sciroppi e antibiotici per bambini.
E’
stato calcolato che la quantità media di
aspartame assunta giornalmente da coloro
che ne fanno uso è di circa 2-3 mg/Kg di
peso corporeo e, per quanto riguarda bambini
e donne in età di gravidanza, fino a 4-5
mg/Kg.
La
quantità giornaliera di assunzione di aspartame
permessa dalle normative vigenti è di 40
e 50 mg/Kg di peso corporeo, rispettivamente
in Europa e negli USA. Negli anni '70, prima
dell'inizio della commercializzazione dell'aspartame,
furono condotti dalle industrie produttrici
studi sperimentali di cancerogenicità su
ratti e topi.
I risultati di questi studi complessivamente
non evidenziarono la cancerogenicità dell'aspartame,
anche se qualche dubbio fu sollevato da
alcuni componenti della comunità scientifica
in relazione alla qualità della conduzione
degli esperimenti ed al fatto che erano
stati rilevati alcuni casi di tumore al
cervello tra gli animali trattati con aspartame,
e nessuno fra gli animali di controllo.
Per i limiti di questi studi, e soprattutto
per la grande espansione che ha avuto nel
corso degli anni l'uso dell'aspartame, alla
fine degli anni '90 la Fondazione Europea
di.Oncologia e Scienze Ambientali "B. Ramazzini"
(FER) (Bologna, Italia) decise di programmare
un esperimento che, per numero complessivo
di animali, numero di livelli di dose studiati
e conduzione dell'esperimento secondo le
buone pratiche di laboratorio correntemente
in uso, consentisse una valutazione adeguata
sui potenziali effetti cancerogeni del composto.

Lo studio, finanziato
interamente dalla FER, è stato programmato
su 1800 ratti (900 maschi e 900 femmine)
della colonia usata da oltre 30 anni nei
laboratori della Fondazione. Al fine di
simulare un'assunzione giornaliera della
popolazione umana pari a 5000, 2500, 500,
100, 20, 4, oppure 0 mg/Kg di peso corporeo,
l'aspartame è stato aggiunto alla dieta
standard nelle quantità dovute.
Il trattamento degli animali è iniziato
all'età di otto settimane ed è durato fino
alla loro morte naturale. Di ogni animale
deceduto è stata fatta un'autopsia completa
ed effettuata una valutazione istopatologica
di tutti gli organi e tessuti prelevati,
per un totale di oltre 30.000 preparati
esaminati al microscopio.
I risultati dello studio hanno evidenziato
che:
1)
l'aspartame induce un aumento dose-correlato,
statisticamente significativo, dell'incidenza
di linfomi e leucemie maligni del rene nei
ratti femmine e tumori maligni dei nervi
periferici nei ratti maschi.
Tale aumento
statisticamente significativo è stato osservato
anche alla dose di 20 mg/Kg di peso corporeo,
una dose inferiore a quella ammessa per
l'uomo dalla normativa vigente (50-40 mg/Kg
di peso corporeo);
2)
l'aggiunta di aspartame al cibo induce una
diminuzione dell'assunzione di cibo correlata
con la dose del composto, senza però determinare
una differenza del peso corporeo tra gli
animali trattati e non trattati.
Sulla base
di questi risultati viene dimostrato per
la prima volta che, sperimentalmente,
l'aspartame è un agente cancerogeno,
in grado di indurre tumori maligni nei ratti,
anche a dosi ammesse per l'alimentazione
umana.
I dati
inoltre dimostrano che l'integrazione della
dieta con aspartame non induce alcuna modificazione
dell'andamento del peso corporeo degli animali
trattati rispetto ai non trattati.
I risultati
dell'esperimento sono stati comunicati nel
corso del 2005 alle autorità di sanità pubblica,
nello specifico al Ministero della Salute
e all'Istituto Superiore di Sanità in aprile,
in giugno all'Agenzia Europea per la Sicurezza
degli Alimenti di Parma.
Sempre in
giugno i dati sono stati comunicati e discussi
all'Università Columbia a New York, all'Istituto
Nazionale del Cancro a Washington, ed al
National Toxicology Program in Nord Carolina,
USA.
I primi risultati
sono stati pubblicati sul Giornale Europeo
di Oncologia nel giugno u.s. e successivamente,
i risultati finali sono stati presentati
alla conferenza internazionale promossa
dal Collegium Ramazzini su “Progettare il
Futuro alla Luce del Passato: Vivere nel
Mondo della Chimica" in Settembre 2005,
i cui atti saranno pubblicati sugli Annali
dell'Accademia delle Scienze di New York.
Questi risultati
finali sono attualmente in corso di pubblicazione
su Environmental Health Perspectives (marzo
2006), una rivista pubblicata dal National
Institute of Environmcntal Health Sciences
del governo USA e che è classificata tra
le prime due riviste scientifiche nel settore
delle scienze ambientali e fra le prime
cinque di sanità pubblica.
Considerando
che i risultati dei saggi sperimentali condotti
sui roditori sono altamente predittivi dei
rischi cancerogeni per l'uomo, come
riconosciuto dall'Agenzia Internazionale
di Ricerca sul Cancro (IARC) dell'Organizzazione
mondiale della Sanità, i risultati di questo
studio impongono, da parte degli organi
preposti, un urgente riesame dei livelli
di assunzione permissibili dell'aspartame.
E importante
inoltre sottolineare che per un agente cancerogeno,
non esiste una soglia al di sotto della
quale tale agente può essere considerato
sicuro per l'uomo. Non bisogna inoltre dimenticare
che l'obbiettivo di garantire la qualità
degli alimenti è sempre stato perseguito
con particolare attenzione dai legislatori.
Negli Stati
Uniti per esempio, dal 1958 è in vigore
una norma, conosciuta come emendamento Delaney,
la quale stabilisce che "non può essere
ammesso nessun additivo per l'alimentazione
umana in qualsivoglia quantitativo per il
quale appropriati test abbiano dimostrato
che causa l'insorgenza del cancro se somministrato
a esseri umani o animali".
Mentre tale
norma nel 1996 è stata rivista nella sua
applicazione per quanto riguardo i pesticidi,
rimane in vigore per gli additivi alimentari,
compreso quindi l'aspartame.
Il problema
della sicurezza dei dolcificanti artificiali
è da tempo noto e la necessità di poter
avere conoscenze scientifiche adeguate è
urgente, soprattutto per la diffusione che
sempre di più stanno avendo i beni di consumi
ipocalorici.
Basti pensare
che, secondo un servizio apparso sul New
York Times il 15 maggio 2005, solo negli
Stati Uniti sono stati introdotti nell'ultimo
anno 2.225 nuovi beni di consumo senza zucchero,
una cifra che rappresenta l’11 % di tutti
i nuovi prodotti alimentari immessi nel
mercato statunitense.
Per questo
motivo la FER ha da tempo in atto un programma
di ricerche per valutare i potenziali rischi
cancerogeni dei dolcificanti artificiali
più diffusi. I dati pubblicati recentemente
sull'aspartame sono solamente i primi. *
Morando Soffritti è direttore scientifico
della Fondazione Europea di Oncologia e
Scienze Ambientali “B. Ramazzini”
Fonte: disinformazione.it

Un nuovo
studio della Fondazione europea di oncologia
e scienze ambientali B. Ramazzini (1) sulle
caratteristiche cancerogene del prodotto
più usato come dolcificante, l’aspartame,
ha dimostrato senza ombra di dubbio come
si tratta essenzialmente
di una tossina mortale.
Ed ancora
una volta gli insider dell’industria hanno
fatto tutto il possibile per non far giungere
questo tipo di notizie al pubblico.

Questo nuovo
studio ha confermato le ricerche presentate
alla FDA 25 anni fa’ che documentavano
tumori al cervello, ovaie, utero, testicoli,
mammelle, pancreas e tiroide.
Basandosi
su queste prove la FDA ne aveva negato l’approvazione
per 16 anni, ossia da quando era stato scoperto.
Allora Don Rumsfeld, che era il CEO della
casa produttrice del NutraSweet,la G. D.
Searle Co., si recò a Washington per essere
nuovamente eletto Segretario della Difesa
del governo Reagan.
Al Commissario
FDA esistente venne chiesto di dimettersi
e l’aspartame fu approvato da Arthur Hull
Hayes nominato dal Presidente Reagan.
Fece questo
contro le obiezioni mosse dal Consiglio
di Indagine scientifico della FDA che revocò
la petizione.
Il Presidente
Reagan scrisse un ordine esecutivo per esautorare
il potere della FDA e di conseguenza non
poter far nulla sull’aspartame sino a quando
Hayes non fosse stato messo a capo della
FDA. Così la nascente Searle divenne un’azienda
di profitto. La ormai compromessa FDA
conosceva perfettamente quanto l’aspartame
fosse tossico e che l’approvazione di questa
sostanza cancerogena mortale significasse
morte e disabilità per milioni di persone.
La faccenda
sembrava archiviata lo scorso maggio, quando
l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza
alimentare aveva espresso la sua ultima
parola sulla presunta pericolosità dell’aspartame.
Alla luce
di tutti gli studi analizzati, l’edulcorante
artificiale più usato al mondo non è tossico,
tanto meno alle dosi normalmente assunte.
Questo era
stato il verdetto tranciante giunto da Parma.
Ma oggi, a distanza di un anno, la Fondazione
europea di oncologia e scienze ambientali
B. Ramazzini (1) rilancia.
Un
nuovo studio sui ratti confermerebbe che
l’aspartame è un agente cancerogeno multipotente,
e il suo uso costante è nocivo.
Una conferma,
insomma, dell’allarme che l’istituto di
ricerca bolognese diretto da Morando Soffritti
aveva lanciato nel 2005, mettendo sotto
accusa l’edulcorante utilizzato ogni giorno
da 200 milioni di persone nel mondo.
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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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