L'efficacia
del metodo Pantellini, ovvero l'utilizzo
di ascorbato di potassio con ribosio, per
la cura dei tumori e delle malattie degenerative
“Un
cerchio si chiude”
questo è
stato il titolo del convegno internazionale
promosso dalla Fondazione Valsè Pantellini
dove vari esperti sono intervenuti per presentare
gli studi più recenti e i traguardi raggiunti
con l'applicazione della metodica messa
a punto dal dottor Pantellini, ossia
la somministrazione di ascorbato di potassio
e ribosio, nel campo delle malattie degenerative,
soprattutto in ambito oncologico.
L'ascorbato
di potassio è un sale derivato dalla vitamina
C non tossico e privo di effetti collaterali.
È oggetto di studio il trattamento con ascorbato
di potassio associato al D-ribosio, uno
zucchero, per la protezione di cellule e
tessuti dallo stress ossidativo e per limitare
la riproduzione incontrollata tipica delle
cellule tumorali maligne.

Il
cancro: una malattia multifattoriale
Il cancro
è una malattia antica visto che se ne trovano
tracce in reperti fossili di dinosauri.
Fin dalla loro nascita, le terapie curative
sono state improntate all'uccisione
della cellula tumorale, con il pesante
effetto collaterale connesso all'abbattimento
della qualità di vita per l'alta tossicità
delle sostanze somministrate.
Come riporta
il dottor Guido Paoli, “le mutazioni
genetiche responsabili dell'insorgenza del
cancro e di altre malattie degenerative
sono una conseguenza indiretta di danni
ossidativi che coinvolgono la membrana cellulare
e i mitocondri”.
Questi danni
sono interpretati dal “cervello” della
cellula, il suo nucleo, come una spinta
alla mutazione del proprio patrimonio genetico
per adattarsi all'ambiente che sta mutando.
Inoltre, l'insorgenza del cancro è dovuta
alla combinazione di più fattori scatenanti
(inquinamento, stress, radiazioni, predisposizione
genetica) ognuno dei quali non è correlato
all'altro. Per questo non esiste un'unica
molecola che possa contrastare la proliferazione
incontrollata delle cellule tumorali.
In tale ottica
si inserisce l'uso combinato dell'ascorbato
di potassio ed il D-ribosio il
quale, da una parte mantiene le corrette
concentrazioni elettrolitiche nelle cellule
sane e, dall'altra, limita o esaurisce le
risorse energetiche delle cellule tumorali,
favorendo l'eliminazione di glucosio, per
creare un ambiente ostile.

Tumore,
stress ossidativo e ascorbato di potassio
“Uno dei
meccanismi coinvolti nello sviluppo di un
tumore è lo stress ossidativo che genera
delle specie reattive dell'ossigeno capaci
di danneggiare sia il DNA che altre
strutture cellulari” spiega il dott. Massimo
Fantini, dell'Università degli studi Roma
2-Tor Vergata.
Sono numerosi
gli studi scientifici a riguardo che provano,
in particolare, un danneggiamento della
pompa sodio/potassio, una sorta di “canale”
che attraversa la membrana cellulare da
parte a parte.
L'alterata
attività di questa pompa provoca uno squilibrio
nel trasporto del sodio e del potassio
che, a sua volta, causa un aumentato
ingresso di glucosio nella cellula con un
incremento della respirazione cellulare
e una proliferazione incontrollata.

Anche
il ruolo dello ione potassio (K+) e del
D-ribosio sono noti:
il D-ribosio
partecipa alla produzione di energia nella
cellula oltre ad essere il precursore di
alcuni amminoacidi mentre il potassio
è coinvolto in molti processi tra i quali
il mantenimento del potenziale di membrana.
Dai risultati
preliminari di uno studio condotto per analizzare
l'effetto antitumorale dell'ascorbato di
potassio da solo o in combinazione con il
ribosio su cellule di carcinomi mammari,
il dott. Fantini ha evinto come “la somministrazione
combinata con ascorbato di potassio da solo
o in combinazione con D-ribosio è risultata
più efficace dopo quattro giorni con una
inibizione della crescita cellulare”.
Non solo,
“l'ascorbato di potassio, in associazione
con il ribosio, determina, dopo solo due
giorni di somministrazione, un significativo
aumento di cellule morte” conclude il
dott. Fantini.
La ricerca
portata avanti dal dott. Luca Bruni e la
dott.ssa Simonetta Croci, ricercatori dell'Università
di Parma e INBB di Roma, ha dimostrato invece
come l'utilizzo combinato di potassio
e D-ribosio (K:D-Rib) su linee cellulari
stabilizzate di carcinomi umani alla mammella
produce non solo un rallentamento della
proliferazione delle cellule, ma anche la
riduzione della capacità di invadere un
tessuto da parte di cellule di tumore mammario
rispetto a cellule non tumorali di epitelio
mammario. “Questi dati sperimentali,
unitamente ad una ricca bibliografia sui
canali del potassio, ci hanno portato ad
ipotizzare che una fine regolazione della
concentrazione di K+ sta alla base di un
corretto funzionamento delle cellule”
spiegano il dott. Luca Bruni e la dott.ssa
Simonetta Croci.

È nata
dunque l'esigenza di capire se il potassio
entrasse oppure no nelle cellule a seguito
del trattamento con K:D-Rib.
Attraverso
un elegante esperimento teso a dimostrare,
nella cellula, la formazione di una specifica
macromolecola che avviene solo a idonee
concentrazioni di K+, i due ricercatori
hanno così concluso: “I dati preliminari
mostrano che, a seguito della somministrazione
di K:D-Rib una quantità di ione K+ entra
nella cellula e che il D-Ribosio è implicato
nel favorire questo ingresso, ristabilendo
la concentrazione fisiologica di K+”.
Non meno importanti i risultati ottenuti
dallo studio svolto nell'ambito di un progetto
finanziato dall'Università di Siena che
si è basato sul monitoraggio di markers
di stress ossidativo di proteine, lipidi
e DNA prima e dopo l'assunzione di ascorbato
di potassio con ribosio (dopo approvazione
di un comitato etico), da parte di pazienti
affetti da patologie congenite del tessuto
connettivo e patologie degenerative (morbo
di Parkinson, Alzheimer, condizioni di invecchiamento
precoce), valutando anche l'andamento clinico
della malattia.
“Gli studi,
eseguiti nell'arco di dieci anni” spiega
la dott.ssa Cecilia Anichini “hanno dimostrato
l'importanza della stress ossidativo nelle
patologie considerate con un miglioramento
sia del quadro clinico che dell'assetto
dei biomarker, variabile sulla base
dell'età, del quadro clinico e dei parametri
da stress, senza evidenziare nessun tipo
di effetto avverso”.

Oncologia
veterinaria
L'ascorbato
di potassio si è dimostrato efficace anche
nella cura di varie patologie tumorali o
non di animali domestici.
Per ottenere
una buona efficacia, è necessario “focalizzare
il sistema immunitario dell'animale quanto
più possibile sul tumore, diagnosticando
e debellando con terapie adiuvanti (possibilmente
naturali) e laddove sia possibile, le eventuali
(e spesso più che probabili) infezioni.
Solo così si ottiene la massima risposta
del paziente all'ascorbato” specifica la
dott.ssa Giulia Milesi, medico veterinario
omeopata e naturopata.
Medicina
integrata: dalla parte del paziente
Gli esperimenti
condotti nell'università di Parma e Roma
Tor Vergata hanno gettato le basi per dimostrate
l'efficacia biologica dell'ascorbato di
potassio con ribosio.
La strada
per la comprensione del meccanismo di azione
e dei suoi limiti curativi è ancora lunga
e passa attraverso l'osservazione di modelli
animali e la raccolta di dati da pazienti.
Modestia e serietà hanno sempre contraddistinto
il lavoro di Pantellini e sono queste qualità
che i medici ed i ricercatori che collaborano
con la fondazione si impegnano a mantenere.
Il loro
compito è, prima di tutto, quello di offrire
una corretta informazione “che non vuole
essere un'alternativa alle terapie convenzionali,
con le quali si cerca l'integrazione, ma
un intervento di base sull'equilibrio cellulare”
come ha concluso il dottor Andrea Bolognesi.
Ed è proprio
su questa base che i medici ed i ricercatori
cercano di uscire da meccanismi standardizzati
e posizioni chiuse con l'unico scopo di
tutelare la dignità e il diritto al rispetto
della vita di tutte le persone che soffrono
e si rivolgono alla fondazione per un consiglio.
Grazie al lavoro congiunto di competenze
diverse, si spera di riuscire a intravedere,
prima o poi una strada percorribile che
faccia luce su questioni cruciali per la
salute umana.
Fonte: scienzaeconoscenza.it



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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
definito metilazione).
La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Produzione
Endogena di vitamina D
Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
dal cibo, questa vitamina viene prodotta in gran parte
dal nostro organismo. Il metabolismo della vitamina D
è un processo estremamente complesso: tutto ha origine
in quella che potremmo definire l'industria chimica del
nostro organismo, il fegato, organo che svolge un ruolo
fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
vit. D - Differenziazione cellulare - Apoptosi
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
della vitamina D - Altre malattie
Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
al di sotto dei 35 gradi di latitudine, per i primi 10
anni di vita, si riduce il rischio di sclerosi multipla
di circa il 50%................
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Osteoporosi
e Vitamina D3
La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
vitamina C in gravidanza protegge il cervello del bebè
Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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