Acidosi
tissutale e metabolica è causata dalle scorie
acide della glicolisi
L’acidosi
è uno stato metabolico alterato che riguarda
il grado di acidità della matrice extracellulare
e del sangue (acidosi metabolica) .
L’organismo
funziona con un equilibrio basico (ph 7
neutro); di conseguenza l’abbassamento
al di sotto di questo parametro è sintomo
di acidosi metabolica, mentre il suo innalzamento
è sinonimo di alcalosi (troppa basicità).
Il mantenimento
dell’equilibrio dipende dalla quantità di
acidi (ioni
+, anche chiamati cationi), prodotti
dal nostro organismo o introdotti con la
dieta, che si contrappongono agli organi
emuntori (come polmoni e reni, che depurano
il nostro corpo dall’acidità) e alle
cellule deputate all’eliminazione o disattivazione
dei cationi (ioni +), trasformandoli in
sostanze basiche.

Sostanzialmente
la produzione di acidi dal nostro corpo
deriva dalla produzione energetica (glicolisi
e mitocondri) durante la trasformazione
di carboidrati, lipidi ed aminoacidi in
Atp. Paragonando il nostro corpo ad un’auto,
i prodotti acidi rappresentano per il nostro
metabolismo ciò che lo smog è per un’automobile.
Sono scarti inevitabili, ma strettamente
correlati all’utilizzo del carburante (tipo
di alimento) che utilizziamo.

Gli
acidi si dividono in volatili e fissi.
Quelli
volatili sono rappresentati quasi esclusivamente
dalla Co2 (anidride carbonica derivante
dalla respirazione cellulare dei mitocondri).
Quelli
fissi hanno origine dall’alimentazione.
Approfondimento
tecnico.

Quelli
fissi sono rappresentati dall’acido
solforico (metabolismo degli aminoacidi
metionina e cisteina), dall’acido fosforico
(metabolismo dei fosfolipidi), dall’acido
cloridrico (metabolismo dell’urea di alcuni
aminoacidi), dall’acido lattico (metabolismo
dei carboidrati) e dai corpi chetonici (metabolismo
degli aminoacidi). Il nostro corpo utilizza
dei sistemi tampone diversi per inertizzare
gli acidi in base a dove si formano. Approfondimento
tecnico
All’interno
della cellula (nel citosol) esistono delle
proteine specifiche: nella matrice extracellulare
il bicarbonato (Hco3), nelle cellule del
rene i fosfati, nelle urine ammoniaca e
fosfati, nel sangue i globuli rossi (tramite
l’emoglobina e l’enzima anidrasi carbonica
che trasforma la Co2 in acido carbonico).
Il corpo,
dopo aver inertizzato gli acidi, utilizza
il flusso sanguigno per trasportarli fino
ai polmoni (dove l’acido carbonico si
trasforma in bicarbonato, lasciando andare
lo ione H+) o fino ai reni per essere
filtrato e poi espellere gli ioni d’idrogeno
(H+) tramite l’urina (recuperando il bicarbonato
libero).

Visto
il complesso ed efficace sistema di controllo
dell’acidità, come mai il nostro corpo subisce
l’acidosi tissutale e metabolica?
Perché
purtroppo la nostra alimentazione moderna
ed il nostro stile di vita, hanno aumentato
la produzione delle scorie acide. Di
conseguenza il corpo non riesce più ad inattivarle,
ed esse ristagnano nella matrice extracellulare
e quindi nei tessuti (acidità tissutale).
Gli scienziati
hanno cercato di classificare gli alimenti
catalogandoli in base alla loro capacità
di produzione di scorie acide, chiamando
tale indice Pral (Potenzial Renal Acid Load).
Di seguito riportiamo la lista degli alimenti
con la valutazione Pral per 100 grammi di
prodotto.

Come si
può verificare dalla tabella i cibi considerati
più acidi sono: i cereali, la carne,
il pesce (in minore misura) ed i formaggi.
È doveroso fare delle considerazioni. Difatti
gli alimenti sono stati presi in considerazione
solo in funzione del loro utilizzo energetico
(valido solo per i cereali) e non per il
loro utilizzo ai fini plastici.
Quindi
il Pral risulta poco efficiente da questo
punto di vista.
Facciamo
un esempio: 100 grammi di carne di vitello
sono valutati con un indice di acidità di
+9, ma questo dato avrebbe senso se il nostro
corpo utilizzasse tali proteine ai fini
della produzione energetica. Ricordiamo
che il corpo ha bisogno di almeno 35 grammi
di proteine per pasto (nei pasti principali)
solo ai fini plastici; quindi 100 grammi
di vitello (20 grammi di proteine) non verranno
mai utilizzate per produrre energia (e quindi
non produrranno scorie acide). Inoltre alcuni
aminoacidi, presenti nella carne e nel pesce
(acido aspartico e acido glutammico), sono
fondamentali nel sistema tampone intracellulare
nel citosol
Anche
per il grasso vale la stessa considerazione
visto che in parte è utilizzato nella
costruzione delle membrane cellulari e per
gli ormoni. Al contrario i carboidrati
e gli zuccheri semplici, possono essere
utilizzati solo a scopi energetici ed il
loro contributo all’acidità tissutale è
nettamente maggiore.
Le altre
cause dell’acidosi tissutale e metabolica
Anche se l’alimentazione
rappresenta la prima causa dell’acidosi
tissutale e metabolica, esistono altre concause
che tendono ad aggravare il fenomeno, soprattutto
per quanto riguarda le persone anziane.
Parliamo dello stress e dell’utilizzazione
di farmaci (non entriamo in merito all’acidosi
derivante da malattie conclamate).
Per quanto
riguarda lo stress, come ricorderete, esso
è legato alla produzione di cortisolo
(rif. pag. 197), che a sua volta demolisce
le proteine endogene (muscoli e matrice)
per produrre glucosio ed immetterlo nel
sangue. Quindi l’utilizzazione del glucosio
da parte delle cellule genera scorie acide
che aumentano l’acidosi tissutale e metabolica
(medesimo effetto dei carboidrati).
Per quanto
riguarda l’assunzione di medicine (senza
scomodare terapie specifiche come la chemioterapia),
l’utilizzo di farmaci fans (come la comune
aspirina), inibisce la produzione di
bicarbonato da parte delle cellule dello
stomaco (delomorfe), aumentando altresì
la produzione di acidi.

I problemi
dell’acidosi metabolica del sangue
Esiste
un altro tipo di acidosi, quella relativa
al sangue (acidosi metabolica). È una
patologia molto più seria (rischio di morte
in pochi minuti se si altera il livello
di ph 7,35) e normalmente è dovuta a malattie
degli organi deputati all’eliminazione delle
scorie acide (problemi polmonari e renali).
Incidono
in tale patologia anche le scorie acide
che dalla matrice sono riversate nel flusso
sanguigno. Inoltre l’acido piruvico
o il lattato (prodotti della glicolisi)
devono essere immessi nel sangue per tornare
al fegato ed essere trasformati di nuovo
in glucosio. Quindi il nostro sistema
sanguigno rappresenta, come per una città
il sistema fognario, il luogo dove sono
riversate tutte le scorie acide prodotte
dal corpo.
Fortunatamente
il nostro organismo è molto efficiente nel
contenere tale fenomeno (tranne nel caso
di compromissione degli organi emuntori,
evento che coinvolge una piccola parte della
popolazione).

I problemi
dell’acidosi tissutale
Al contrario
l’acidosi tissutale, pur non essendo letale,
è molto più subdola e coinvolge quattro
persone su cinque (molte volte i soggetti,
sono all’oscuro della patologia). La sua
diffusione strisciante, dipende dalla lentezza
della reazione del nostro corpo, visto
che molti tessuti coinvolti impiegano molto
tempo a liberarsi dalle scorie acide
(stato di sol e gel ogni 12 ore). Durante
il tempo che la matrice impiega per eliminare
le tossine acide, il tessuto subisce tutti
gli effetti negativi dello stato di acidità.
Vediamo
insieme i problemi causati al nostro metabolismo
dall' acidosi tissutale.
- L’acidosi
tissutale porta ad un maggiore stress
ossidativo delle membrane dei mitocondri,
con il conseguente collasso dell’organello,
rendendo la cellula dipendente dalla glicolisi
(che produce altre scorie acide). In alcuni
casi provoca l’attivazione degli anticorpi
anticardiolipina (fosfolipide fondamentale
per la membrana del mitocondrio), causando
malattie come il “lupus eritematoso”.
- L’acidificazione
della matrice extracellulare comporta
anche un effetto chelante (ne impedisce
l’utilizzo) di minerali come il potassio,
il magnesio, il ferro, l’acido alfalipoico.
Tutti fondamentali per il Ciclo di Krebs
(respirazione cellulare).
- L’acidosi
tissutale riduce i processi immunodifensivi
e battericidi della matrice extracellulare.
- L’acidosi
tissutale aumenta la permeabilità della
membrana cellulare, con successivo incremento
dell’ossidazione del citoscheletro e una
diminuzione di glutatione (principale antiossidante
cellulare).
- L’acidosi
tissutale inibisce la capacità dei fibroplasti
di rigenerare le proteine fibrose, aumentandone
in tal modo la degradazione, con un peggioramento
funzionale di tutti i tessuti che compongono
il nostro corpo (sbilanciamento verso la
fase catabolica).
- L’acidosi
metabolica del sangue invece è una delle
prime cause dell’osteoporosi. Difatti
per contrastarla il nostro corpo demolisce
il calcio presente nelle ossa, utilizzandolo
nella produzione di bicarbonato (sistema
tampone).

Tutte queste
alterazioni metaboliche della matrice extracellulare,
comportano dei sintomi vaghi e aspecifici
(non facilmente imputabili all’acidosi
tissutale), definiti in medicina come Mus
(Medically Unexplained Syptoms) e sono i
seguenti:
- Stanchezza
ed affaticamento persistenti non alleviati
dal sonno; - Disturbi del tono dell’umore
(quante volte ci si rivolge ad una persona
imputandole di “essere acida”);
- Mani e
piedi sempre freddi;
- Insonnia
o sonnolenza persistenti;
- Ansia,
apatia ed attacchi di panico;
- Modificazioni
dell’appetito;
- Acidità
e dolori di stomaco, senso di pienezza,
gonfiore dopo i pasti, nausea;
- Stitichezza
persistente, alveo alterno e colon irritabile;
- Scarsa
sudorazione durante il moto.
È importante
ricordare, che le cellule cancerose hanno
come primo obiettivo quello di mantenere
la matrice extracellulare adiacente in fase
di acidità, scaricando tutte le scorie acide
derivanti dalla produzione di energia della
glicolisi (difatti le cellule tumorali non
usano i mitocondri).
Ciò permette
loro di aggredire più facilmente le proteine
fibrose della matrice (per fare spazio alle
nuove cellule tumorali, agevolando anche
le metastasi), mantenendo un ambiente
meno accessibile alle difese immunitarie.

L’acidosi
e l’Igf-1
Un altro
problema rilevante legato all’acidosi
è l’effetto di stimolazione della produzione
dell’ormone dell’Igf-1. Difatti il nostro
metabolismo si preoccupa di riparare
i danni cellulari dall’acidosi (alla
membrana, alle proteine presenti nel citosol
ed ai componenti del collagene nella matrice
extracellulare) attivando l’ormone del Gh
che a sua volta promuoverà un picco dell’ormone
del Igf-1 nel sangue.
Il consumo
di amidi e zuccheri è la principale causa
dell'acidosi tissutale e metabolica Come
abbiamo detto la produzione di acidi dipende
dagli alimenti da noi consumati, oltre che
dal sistema di produzione energetico della
cellula. I mitocondri generano essenzialmente
anidride carbonica (oltre a scarti derivati
dagli acidi grassi e dagli aminoacidi),
con un’alta efficienza di produzione energetica,
mentre la glicolisi che ha una bassa
efficienza, produce molte scorie acide (acido
lattico, acido piruvico).
Un’alimentazione
basata su zuccheri complessi (cereali ed
amidi) e zuccheri semplici, aumenta la produzione
di Atp per via glicolica, incrementando
notevolmente l’acidosi tissutale e metabolica.
Un altro aspetto
importante riguarda inoltre la fase digestiva
dei carboidrati, dove la loro assimilazione
nell’intestino crasso (soprattutto in presenza
di disbiosi; rif. pag. 285) comporta la
produzione di alcool (scorie dell’assimilazione
dei zuccheri da parte di funghi come la
candida), che si riversa nel flusso sanguigno,
acidificandolo, causando così l'acidosi
metabolica.
Per riportare
il sangue al giusto Ph, il nostro corpo
produce bicarbonato utilizzando il calcio
delle ossa (sistema tampone), tramite le
cellule epiteliali dello stomaco (delomorfe
che secernono muco ricco di bicarbonato)
e le cellule del pancreas (prima della produzione
degli enzimi pancreatici).
Questa
azione riporta il Ph del sangue a livelli
normali, ma causa un disequilibrio nelle
pareti dello stomaco. Difatti le cellule
delomorfe essendo state impegnate a produrre
bicarbonato per il sangue, non hanno svolto
la loro funzione protettiva per le pareti
dello stomaco (muco ricco di bicarbonato).
Per tale
motivo un’alimentazione ricca di carboidrati
causa gastriti, bruciori di stomaco, sensazioni
di acidità e reflusso gastroesofageo.
I problemi non finiscono qui: - Una minore
alcalinizzazione del “bolo alimentare” nell’intestino
tenue (dovuto al medesimo effetto delle
cellule pancreatiche che producono bicarbonato),
causa inoltre un peggioramento della digestione.
Ciò perché
le amilasi pancreatiche non riescono a scomporre
correttamente i carboidrati e le proteine
in ambiente troppo acido. - L’acidosi
tissutale causata dai carboidrati, risulta
ancora più insidiosa per le scorie acide
prodotte ed immesse nella matrice extracellulare,
perché occorre molto tempo per smaltirle.
Se le scorie fossero riversate direttamente
nel sangue (come capita per l’anidride carbonica
prodotta dai mitocondri) i reni o i polmoni,
potrebbero eliminarle in pochi minuti.
Al contrario,
per smaltire le scorie prodotte dalla glicolisi,
bisogna attendere la fase catabolica del
corpo, nello stato di sol. - La ritenzione
idrica diminuisce la capacità del tessuto,
di effettuare una normale pulizia e quindi
l’eliminazione delle scorie acide (tendenti
a ristagnare).

L’integrazione
può essere un valido aiuto per prevenire
e curare l’acidosi tissutale e metabolica
su diversi fronti.
1) I micronutrienti
fondamentali per inattivare le scorie acide:
- Il calcio è il minerale utilizzato dal
nostro corpo per produrre bicarbonato (sistema
tampone) dalle cellule delomorfe dello stomaco
e dalle cellule del pancreas (per rendere
basico il bolo alimentare). - La vitamina
D aumenta l’assorbimento del calcio da parte
dell’intestino.
2) Diminuzione
degli effetti della disbiosi e della candida,
che causano un aumento della produzione
di alcool e metaboliti acidi nell’intestino
(che poi si riversano nel flusso sanguigno,
acidificandolo). Elenco dei nutrienti necessari:
vitamina B9, chiodi di garofano, origano,
zenzero, cannella, pepe nero. Le spiegazioni
sul loro effetto le trovate nel capitolo
“Le malattie intestinali e l’integrazione”.
3) Miglioramento
del micro circolo venoso-arterioso e del
sistema linfatico. Difatti un sistema
circolatorio efficiente può aumentare la
velocità di inertizzazione delle scorie
acide dai tessuti periferici, che saranno
in seguito eliminati dagli organi emuntori
(polmoni e reni). Elenco dei nutrienti necessari:
esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo,
epigallocatechina gallato, chiodi di garofano,
zenzero, curcuma, taurina, prolina, cisteina,
carnitina, arginina, calcio, selenio, rame,
potassio, magnesio, vitamina E, vitamina
D, vitamina C, vitamina B7, vitamina B3.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate
nel capitolo “L’arteriosclerosi e l’integrazione”.
4) Diminuire
la secrezione del cortisolo, per evitare
la produzione di glucosio dalla massa magra
e delle conseguenti scorie acide. Elenco
dei nutrienti necessari: cordyceps sinensis,
schisandra, tribulus terrestris, ginseng,
teanina, rhodiola rosea, magnonolo e onochiolo,
tirosina, fosfatidilserina, melatonina,
vitamina D. Le spiegazioni sul loro effetto
le trovate nel capitolo “L’ipercortisolemia
e l’integrazione”.




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N-Acetil
Cisteina - precursore Glutatione
Il glutatione è un tripeptide naturale,
vale a dire una sostanza costituita da tre amminoacidi,
nell'ordine acido glutammico, cisteina e glicina.
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L
- Glutatione - Studi del ricercatore G. Puccio
Esso e' un composto organico la cui carenza
nei globuli rossi congenita od acquista nel corso dell'esistenza,
per via di vaccinazioni, assunzione di farmaci, droghe,
alimentazione inadatta, ecc., determina il precoce invecchiamento
(cellulare, sistemico ed organico) per via di un anomalo
metabolismo OSSIDATIVO,..............
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Le
Virtù del Glutatione
Il Glutatione viene costruito all’interno
delle cellule partendo dai tre aminoacidi che lo compongono
che sono la glicina, l’acido glutammico e la cisteina.
Il fattore limitante la sintesi del glutatione è la disponibilità
di cisteina che è piuttosto rara negli alimenti...............
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IL
SAMe ed il Fegato - S-adenosil metionina
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima
coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo
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La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina
o SAMe ...
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Al contrario di tutte le altre che assimiliamo
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fondamentale in molti processi,.....
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Fisiopat.
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La scoperta che le cellule della maggioranza
dei tessuti posseggono un recettore per la vitamina D
e che gran parte di esse possiede il complesso macchinario
enzimatico per convertire la 25-idrossivitamina D circolante,
nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
ha fornito nuove acquisizioni per conoscere meglio l'attività
di questa vitamina....................
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Fisiopatologia
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Malattie autoimmuni, osteoartriti e diabete
La vita a elevate altitudini aumenta il rischio di diabete
tipo 1, sclerosi multipla e malattia di Crohn. Vivendo
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di circa il 50%................
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Osteoporosi
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La scoperta che le cellule della maggioranza
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nelle forma attiva, cioè nell'1-25 diidrossivitamina D,
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di questa vitamina................
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Vitamina
E - ( Tocoferolo )
La Vitamina E o Tocoferolo è un potente
antiossidante liposolubile che aiuta le cellule del nostro
organismo a proteggersi dai radicali liberi, responsabili
principali dell’invecchiamento cellulare. La vitamina
E (tocoferolo) all’interno del nostro corpo agisce contro
le patologie cardiovascolari, ............
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La
vitamina C
Iniziamo col dire che la vitamina C esistente
in natura in frutta e verdure è molecolarmente identica
all'acido L-ascorbico prodotto in laboratorio, non esiste
nessuna differenza. Aggiungiamo che per un difetto genetico
il nostro corpo non produce la vitamina C pertanto siamo
costretti a somministrarcela per via orale,
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Tumori:
iniezioni di vitamina C ad alte dosi per uccidere cellule
cancro
L'iniezione di un concentrato di vitamina
C ad alte dosi può aiutare a eliminare le cellule tumorali.
A stabilirlo, per ora sui topi, è una ricerca dell'Università
del Kansas pubblicata su 'Science Translational Medicine'.
Secondo gli scienziati, la somministrazione per via endovenosa
di vitamina C potrebbe...........
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Vitamina
C? - sopravvalutata
Molti giornali nei giorni scorsi hanno
eletto la vitamina C a farmaco antitumorale, usando espressioni
come “la vitamina C tiene a bada il cancro” quando addirittura
non è stata usata la parola “cura”. Tutto parte da una
pubblicazione su Science Translational Medicine, ma tra
quello che lo studio dice e quello che gli autori hanno
gettato in pasto ai media c’è un bel po’ di differenza.
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La
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Via libera al ribes, ai peperoni, ai
kiwi, ai broccoli, ai cavoli, alle arance e ai mandarini:
in gravidanza, oltre ad aiutare il senso di sazietà favorendo
una dieta sana e variegata, aiutano anche ad apportare
la giusta quantità di vitamina C nell'organismo, indispensabile
per un sano sviluppo cerebrale del nascituro.
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La
Melatonina
La melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptamina,
è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base
del cervello, la ghiandola pineale (o epifisi). Agisce
sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.
Oltre che negli esseri umani essa è prodotta anche da
animali, piante e microorganismi.
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Motore di ricerca interno Carcinomaepatico.it
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